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Recensione: Il Ritmo delle Stelle di Indigo Project

Titolo: Il Ritmo delle Stelle
Autore: Indigo Project
Editore: Self publishing
Genere: Sci-fi/romance
Data pubblicazione: 2 Settembre 2016

“Se non riesci a salvare una sola persona, come puoi liberare l’umanità intera?”

Una nave di evasi comandata dall’enigmatico Manàs s’introduce in una stazione in mano agli invasori alieni con l’aiuto della musica, bandita dal nemico che la ritiene responsabile di passioni proibite. Lo scopo del manipolo di dissidenti è rapire Melissa, cronista blasonata dal regime, e raggiungere lo scalo dove sta per scoppiare una rivolta per opera delle cellule di resistenza. Nel corso del viaggio, Melissa dovrà trasmettere messaggi agli umani ‘dormienti’ e convincerli che la telepatia aliena li ha assuefatti a una serenità solo apparente. Lei stessa ha una visione distorta e Manàs può redimerla solo forzandola con la telepatia che scorre nelle sue vene di sanguemisto. Per fare questo, però, dovrà lottare contro tutte le emozioni soffocate in un’intera esistenza da ribelle…

Ben trovate Fenici.

Il libro di cui vi parlo oggi ci porta tra le stelle, in un futuro lontano, dominato da una razza aliena.

Melissa è la voce dell’invasore: una giornalista griffata molto seguita dalla sua gente e premiata dagli stranieri Il suo talento viene usato per diffondere tra gli umani la “bontà” del regime alieno.

In questo futuro non c’è spazio per malati, diversi, e chi non è conforme agli standard viene eliminato, imprigionato e torturato. Subito si capisce che la razza umana è dominata mentalmente ed è assopita da questi padroni di un’altra galassia.

Un elemento fuori del coro farà la differenza creando un primo accenno di resistenza. Manàs è uno dei prodotti degli stupri perpetrati dagli alieni. I figli di sangue misti non erano ritenuti possibili da loro. Il ragazzo, confondendosi tra prigionieri e asserviti, cresce e comprende di essere molto speciale e di possedere un grande dono: la musica. Ella essendo l’unica arma in grado di liberare le menti degli umani viene bandita dagli alieni, che privi del linguaggio parlato comunicano con il pensiero.

Melissa viene così rapita dalla resistenza per diventare la loro portavoce. Manàs riuscirà a portarla dalla loro parte, facendole aprire gli occhi sulla realtà che vive la sua gente? Potrà l’amore sbloccare la parte umana di Manàs e proteggere Melissa dall’assoggettamento alieno?

La trama è sicuramente molto complessa e ho riscontrato parecchia difficoltà a comprendere fino in fondo le sue sfaccettature. Sicuramente un editing più accurato sulla struttura del testo avrebbe agevolato la lettura. I personaggi non hanno una storia ben delineata e con fatica si riesce a capire la contestualizzazione della situazione che vive il gruppo. L’importanza della musica, per esempio, si evince solo a metà testo, quando si parla delle capacità telepatiche degli alieni e del sistema di disturbo delle melodie nell’elaborazione dei loro metodi di controllo. Gli eventi che si dipanano intorno a Melissa invece sono piuttosto chiari, e la rendono l’elemento reale in mezzo a tanta evanescenza.

Per il momento mi sento di consigliare questo libro solo a un vero appassionato di sci-fi, perché nonostante la struttura narrativa da rivedere, la storia di per sé è comunque interessante e promette di diventare parecchio avvincente. Aspettiamo lo svolgimento degli eventi.

A presto mie care Fenici e buona lettura.

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