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Recensione: “Il Serpente” di Kathryn Le Veque (serie Il Branco dei Wolfe #7)

Buongiorno Fenici! Oggi Lucia ci parla di “Il Serpente” di Kathryn Le Veque (serie Il Branco dei Wolfe #7)

La figlia del Lupo non può che essere fiera come il padre!
1283 d.C. – Edoardo I è nel mezzo della sua campagna per domare i gallesi, ma prima deve eliminare l’ostacolo più grande: un cavaliere gallese noto come il Serpente. Con il suo attacco mortale, Sir Bhrodi ap Gaerwen de Shera è un guerriero di enorme fama e potenza. Discendente dai re di Anglesey da parte di madre e dai conti di Coventry da parte  di padre, Bhrodi è nella posizione unica di appartenere alla nobiltà gallese e a quella inglese, il che lo rende un importante protagonista della guerra di Edoardo in Galles. Il re inglese non può sottomettere completamente i Gallesi fintanto che Bhrodi gli oppone resistenza, e tutto il Galles del Nord con lui.  Ma Edoardo è astuto e sa che gli conviene allearsi con de Shera. Con questo in mente, ordina al più potente guerriero del nord, il leggendario William de Wolfe, di dare in sposa una delle sue figlie a de Shera. William è onorato dalla proposta del re, ma è anche sollevato; avendo perso uno dei suoi figli l’anno prima nelle guerre in Galles, vuole mettere fine a quelle guerre devastanti, e si impegna a dare la sua figlia più giovane, Lady Penelope Adalira de Wolfe, in sposa al Serpente. Ma Lady Penelope non è una donna come le altre: è stata addestrata dai migliori cavalieri e, nonostante le proteste della madre, combatte come un cavaliere. Squisitamente bella, con i capelli scuri e gli occhi nocciola, Penelope non ha alcun desiderio di diventare merce di scambio e si oppone all’ordine del re, ma inutilmente. Deve sposare il gallese noto come il Serpente, riunendo due possenti case e assicurando la pace a due nazioni.

Penelope venne sbalzata sul terreno morbido e bagnato e cadde sull’elsa della spada. Con un gemito di dolore, rotolò sulle ginocchia e cercò di afferrare le redini del cavallo, senza riuscirci. Mentre cercava di rialzarsi in piedi, un ruggito terribile e ormai familiare risuonò vicinissimo. Stordita e inorridita, Penelope guardò il collo della creatura emergere dall’acqua a non più di una dozzina di metri da lei. Il mostro la vide immediatamente e spalancò la bocca in un altro ruggito. Era un suono assolutamente terrificante. In quel momento, aveva solo due scelte: arrendersi all’inevitabile e morire, oppure fare ciò che il suo carattere le suggeriva. Combattere. Lei era una de Wolfe, nata e allevata per la battaglia, e, qualunque cosa fosse questa creatura, non le avrebbe permesso di porre fine alla sua vita. Doveva ucciderla, o almeno ferirla, prima di diventare il suo pasto. Il destino le stava davanti e lei non voleva fare nemmeno un passo indietro. Veloce come un fulmine, Penelope afferrò la spada che aveva perso quando il cavallo l’aveva disarcionata. Non c’era nessun posto dove potesse correre a nascondersi mentre l’enorme testa della bestia si abbassava su di lei. Se le avesse voltato la schiena l’avrebbe sicuramente uccisa. Perciò scelse di restare immobile, come avrebbe fatto un guerriero addestrato, fissando la cosa scendere su di lei e aspettando fino all’ultimo per rotolare via.

Il libro di cui vi parlo oggi è uno storico davvero molto bello, Il serpente, di Kathryn Le Veque, che mi ha tenuta sveglia per gran parte della notte, dato il desiderio di scoprire come andasse a finire. Una storia che parla d’amore ma anche di onore, di promesse e di lealtà difficili da mantenere.

Nonostante fra loro vi siano quattro libri mai tradotti, Il serpente è strettamente collegato a Il Lupo, ed è edito da Babelcube, che sta portando ai lettori italiani degli storici molto interessanti.

La protagonista è la figlia più piccola del Lupo e di sua moglie Jordan, e qui avremo  molte occasioni di rivedere questa coppia bellissima, ancora molto innamorata dopo decenni di matrimonio. Lady Penelope ha sempre avuto un posto speciale nel cuore del padre, quel grande guerriero non è mai riuscito a negarle nulla, neanche un’armatura e una spada, che la ragazza sa usare bene come i fratelli. Nel momento in cui facciamo la sua conoscenza, è così terribilmente arrabbiata con il genitore e i fratelli da essere riuscita a chiuderli in una stanza del loro castello: undici terribili cavalieri intrappolati da una ragazza. Ciò che la infuria è il suo prossimo matrimonio con un principe Gallese che ha fama di essere un guerriero imbattibile come il padre: Bhrodi ap Gaerwen de Shera, conosciuto come “Il Serpente”, che lei non intende sposare. Ma il Lupo questa volta non può accontentarla, quel matrimonio è voluto dal Re e anche lui lo appoggia, perché porterà la pace e lui non vedrà morire un altro dei suoi figli. La ragazza ama moltissimo i fratelli e non può che accettare, cominciando il suo viaggio verso la sua nuova casa scortata dall’intera famiglia. Una volta giunti a destinazione, però, l’ incontro fra il padre e quello che viene chiamato “Il serpente” non sembra dare i frutti sperati. Bhrodi ha parole incaute per Penelope, non ancora sposata all’età di vent’anni, parole che fanno infuriare il Lupo, deciso a riportare la figlia a casa e impedire che sposi un guerriero arrogante che non si rende conto della sua fortuna. Ma durante la notte, mentre vaga per il castello, Penelope e Bhrodi si incontrano per caso e iniziano a parlare. Lui è affascinato dalla sua bellezza e incuriosito dalla sua capacità di combattere, lei lo trova gentile e non privo di ironia, e non può negare certamente il suo fascino. Avendo vissuto sotto gli occhi il padre e i fratelli non può che essere attratta dalla forza del guerriero e dalla sua tranquilla sicurezza e, nonostante il parere contrario del padre che vorrebbe riportarla a casa, dà il suo assenso al matrimonio. Mentre sua madre e la zia sconvolgono la vita del castello, che da anni è in preda all’incuria, con i preparativi delle nozze, i gallesi non sono affatto contenti di questo matrimonio. E Re non intende mantenere le promesse che questo accordo doveva sancire. Avrebbe dovuto esserci un periodo di pace, invece  il Lupo si troverà davanti a una decisione devastane:  il suo onore e il giuramento al suo Re, o l’amore per sua figlia che nel frattempo si è innamora di suo marito.

Bhrodi è un personaggio davvero bello, forte, coraggioso, pronto a morire per quello in cui crede e per la libertà del suo popolo. Vedere Penelope combattere lo ha affascinato, eppure una volta sposata vorrebbe trasformarla nella classica dama del castello. Ma la sua determinazione dura poco, vedendola infelice comincia a farle concessioni su concessioni, purché tutto rimanga nascosto, convinto che la sua gente non potrebbe capire. Inoltre, quando lei farà qualcosa di davvero inconcepibile, non potrà che stare dalla sua parte, orgoglioso di quel suo piccolo ma letale guerriero. Cosa ancor più notevole, anche nel momento in cui pensa di poterla far diventare diversa, si confida con lei, le parla come a un amico, le spiega le sue decisioni. E si fida a tal punto da non infuriarsi anche quando viene a conoscenza che Kevin, il figlio della cugina di Jordan, è sempre stato innamorato di lei e sperava di sposarla. Un uomo capace di grande passione, ma anche tremendo nella sua furia e nelle sue punizioni. Penelope è molto attratta da suo marito, in lui rivede molte delle caratteristiche dell’uomo che ha amato di più, quel padre che lei adora e che l’ha viziata oltre misura, dandole un’educazione inusuale. E una volta sposata si rende conto di sentirsi inadatta per quella vita, si sta innamorando di suo marito ma portare gonne e istruire domestiche non è nella sua natura. La spada e l’armatura le mancano moltissimo, e solo quando il marito, fidandosi di lei, la mette a capo della difesa di Rhydilian si trova nel suo elemento.

Sono tanti i personaggi davvero belli di questo libro, come la dolcissima sorella di Bhrodi, una ragazzina di tredici anni già vedova e incinta, senza che nessuno le abbia insegnato cosa deve fare. È stata sposata per breve tempo con un quindicenne che, spinto dai genitori, non aveva fatto altro che tenerla nel letto per avere un erede, senza curarsi di nient’altro. Sarà Jordan, nei giorni prima del matrimonio, che la prenderà sotto la ala e tenterà di prepararla a ciò che l’aspetta. Ma abbiamo anche un personaggio bizzarro che vive in un armadio, e un protettore davvero inusuale che dà un tocco di mistero al tutto.

La storia d’amore fra i due protagonisti è intensa e passionale, anche se avranno poco tempo prima di essere separati dalla battaglia, e la parte piena di azione è davvero avvincente e piena di avvenimenti. L’autrice ci regala una storia estremamente corposa, che vede in campo personaggi meravigliosi e affascinanti e, anche se avanti con l’età, il Lupo rimane una di queste. Il suo amore per i figli, per sua moglie, da sempre sua consigliera, rendono questo anziano guerriero uno dei personaggi storici più intriganti di sempre.  Non vi nascondo poi che quell’insolito protettore ha dato un tocco di irrealtà che ho trovato affascinante, anche se forse difficile da credere. Originale e particolare l’incipit, che nelle prime pagine ci fa vedere il castello di Rhydilian nei giorni attuali, mentre alcuni archeologi stanno studiando uno scheletro dalla forma bizzarra, un animale portentoso mai visto prima, trovato circondato da scheletri e armature del tempo passato. Un essere che noi vedremo in azione e scopriremo legato strettamente alla famiglia di Bhrodi. Non c’è un attimo di noia fra le pagine di questo libro, che mi ha colpito davvero piacevolmente in tutte le sue parti, e che ha messo l’autrice nella lista delle mie preferite.

Un’unica pecca, questa serie tradotta benissimo non mantiene l’ordine dei capitoli editi dall’autrice. È già possibile leggere (e recensirò sicuramente) “Lo scorpione”, il nono libro della serie. Ritroveremo protagonista  Kevin, e scopriremo cosa gli è successo dopo che ha dovuto prendere atto che la donna che ama da tutta la vita è ormai legata indissolubilmente al marito, che adora. Ma manca all’appello il numero otto, che si preannunciava davvero un bel titolo.

 

 

 

 

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