Recensione: Il tradimento della principessa di Helen Kirkman

Northern Princes 2
Il fuoco del loro amore sembra ormai spento, ma sotto la cenere le braci sono ardenti e pronte a trasformarsi in un incendio.
Inghilterra, 716
Alina, Principessa dei Pitti, è stata costretta a tradire Brand, l’amore della sua vita, per salvarlo, e il suo tradimento gli è costato ogni cosa: le ricchezze, il rango, le fondamenta stesse dell’esistenza che lui conduceva un tempo. Ora, però, Brand l’ha trovata nel convento in cui si rifugiava e sembra intenzionato a prendersi ciò che vuole: non il suo amore, ma la vendetta.

Bentornate Fenici!

Il libro di cui oggi vi parlerò – o meglio, di cui racconterò per sommi capi la storia senza spoilerare troppo – è il secondo volume della serie “Principesse del Nord” della Kirkman. Avevo già letto “Proibito” e lo avevo trovato molto interessante. Questa è la storia di Brand, che significa Fuoco, e Alina, principessa dei Pitti.

Brand lo avevamo già conosciuto nel libro precedente, essendo il fratello di Athelwulf o Wulf in questo caso.

Il periodo storico non è dei migliori: Inghilterra 716 d.C., ossia un tempo in cui il paese è costellato da guerre e divisioni interne. Alina tradisce Brand che avrebbe dovuto sposare. La troviamo nascosta in un convento, dove lui va a riprendersela per far valere i suoi diritti di uomo. Può sembrare molto maschilista, ma è normale per l’epoca: in quel tempo le donne dovevano essere sottomesse e basta.

Per far capire bene qual è il periodo storico che fa da sfondo, cito un telefilm che avrete sicuramente visto: “Fratello Cadfael”.

Brand cerca vendetta perché lei lo ha tradito, ma l’altro è morto. Alina non ha più niente, si sente smarrita, ha paura, non vuole tornare con Brand, anche se lo ama. Intrighi, tradimenti, complotti, odio, matrimoni combinati…

“… un debito che neppure l’amore poteva saldare. E adesso era venuto per lei, il suo Northumbriano dall’anima selvaggia, intenzionato a prendersi ciò che voleva: non l’amore, ma la vendetta.”

Forse lo stile della Kirkman non è per tutti. Ammetto che a volte ho trovato difficili alcuni passaggi per il linguaggio che usa. Comunque il libro si legge bene, la terminologia è adatta al periodo storico in cui si svolge la faccenda. Tradimento, onore, vendetta… forse perdono?

“Alina gli posò la testa sulla spalla e sentì il cuore riempirsi di pace. Il cerchio era completo.”

Ve lo consiglio. Può essere anche letto come autoconclusivo, ma se volete avere un quadro completo della storia è meglio leggere anche “Proibito”, il libro che parla di Wulf.

Alla prossima

Un saluto dalla vostra Mal