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Recensione: “Imperfetti” di Cecy Robson (serie Shattered Past #1)

Buongiorno Fenici, oggi Nayeli ci parla di “Imperfetti” di Cecy Robson (serie Shattered Past #1) 

Un tempo, il futuro di Evelyn Preston sembrava perfetto, finché il suo ricco padre non è stato coinvolto in uno scandalo finanziario e si è tolto la vita. Rimasta sola, nel tentativo disperato di pagare la retta del college e le bollette, Evelyn trova lavoro come cameriera all’Excess, un nightclub super esclusivo, dove un tempo lei stessa aveva fatto parte della clientela di studenti privilegiati delle scuole private. Qualcosa però l’attira verso il seducente e imponente buttafuori, Mateo Tres Santos, lottatore clandestino.
Mateo è un ex-militare, finito in prigione per aver aggredito l’uomo che ha fatto del male a sua sorella e ora prova quello stesso senso di protezione per la nuova cameriera bionda. È lui a soccorrere Evelyn durante un attacco di panico nel club, e quando Mateo viene ferito per averle fatto da scudo in una rissa, lei ricambia il favore correndo in suo aiuto.
Mentre la loro attrazione aumenta, Mateo si ripromette di scoprire quali incubi infestino il passato di Evelyn, anche se ciò significa affrontare i propri demoni per salvarla.

La cover italiana non è molto indicativa dei contenuti (allego quella originale per la delizia dei vostri occhi). Si tratta di un romanzo ambientato in un ghetto di Philadelphia, dove la vita è pericolosa e le donne hanno bisogno di essere scortate fino all’auto. Il protagonista maschile e i suoi amici sono buttafuori, con tutta la stazza che ci si può immaginare: armadi muscolosi, giovani e attraenti. Il nostro Mateo, in particolare, è un ragazzo ispanico con un trascorso in prigione che arrotonda come lottatore clandestino. Ma sotto tutta questa scorza di rabbia e potenza nasconde non solo un cuore d’oro, ma una generosità e una bontà da favola Disney.

Mi chinai. «Come procede?»

«Allontanati e te lo dirò.»

Lo feci e Mateo scivolò fuori, disteso su un’ampia tavola di legno montata su ruote. Delle striature di olio gli erano scivolate in faccia e la morchia gli aveva annerito le dita. Non era seducente, no, no, per niente.

«Passami l’asciugamano, dolcezza, per favore.»

La sua voce ruvida, combinata con quel nomignolo, mi incollò al pavimento per un momento.

Evelyn è una ragazza che ha paura anche della sua ombra, non voglio svelare qui i motivi per non anticipare troppo. Entrambi i protagonisti hanno un passato molto pesante. Mateo ha tutt’ora una condizione familiare opprimente, frutto di tradizioni culturali difficili da comprendere, e nelle quali l’autrice ci porta, prendendoci per mano. Quello che vedremo sarà come il duro Mateo sarà in grado di dare a Evelyn quel sostegno, quella tenerezza, quella pazienza che le servono per aprirsi e sentirsi a suo agio, permettendole di superare i suoi traumi.

«Li ho assaggiati prima di darteli. Non pensavo che fossero cattivi…»

La mia voce si spense quando lui si avvicinò e posò una mano sulla mia nuca, con gentilezza. Labbra calde e morbide mi sfiorarono la fronte, passando appena sulla mia pelle elettrizzata. «Mi dispiace averti ferita,» mormorò. Il suo pollice carezzò un punto sensibile dietro il mio orecchio mentre i suoi occhi incredibili incontravano i miei. «Grazie per aver pensato a me.»

La trama è sfaccettata e approfondita e, anche se i due personaggi sono caratterizzati in modo abbastanza classico (lei principessa da salvare, lui guerriero), la loro psicologia è ben approfondita e le vicende non si sviluppano in modo banale, portando la giusta dose di colpi di scena. Ho trovato però il finale un po’ affrettato, con una risoluzione troppo rapida delle problematiche di Mateo e poco approfondimento delle vicissitudini familiari (cosa che forse verrà affrontata nei successivi episodi della serie, che hanno come protagoniste le sue sorelle).

«Sai che cosa intendo. Non ho molta esperienza.» Avevo fatto sesso, ma evidentemente non del genere che mi piaceva o che mi permetteva di giocare ed esplorare.

La delicatezza e la cura che lo stile dell’autrice denota finisce per regalarci un romanzo che si legge rapidamente ma che non scivola via senza lasciare memoria di sé. Uno stile che non ci risparmia momenti di violenza cruda, là dove Mateo sfoga la sua aggressività repressa, o dove le donne raccontano l’ennesima, orribile violenza, tema che viene trattato con molto tatto, serietà e adeguato approfondimento psicologico.

Era rilassato come una pantera, tutto muscoli distesi, gli occhi nocciola che scintillavano sulla pelle olivastra. Lo raggiunsi con lentezza e scivolai a sedere di fianco a lui. Il cuoio del divano, consunto e morbido, era incredibilmente comodo sotto le mie gambe nude.

Nonostante non mi avesse baciato nel modo che avevo desiderato, mi avvolse il braccio teso attorno alle spalle e si girò a guardarmi, le dita che giocherellavano con i miei capelli. «Ciao,» disse, la voce rude che si abbassava.

«Ciao.»

Recensione a cura di Nayeli

Editing Buffy

 

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