Recensione in Anteprima: “Cenere” di Paola Velo (serie La Convergenza #1)
Care Fenici, oggi Lucia ci parla di “Cenere” di Paola Velo (serie La Convergenza #1)
Phobos ricorda bene il giorno in cui l’uomo che amava è morto, bruciato vivo davanti ai suoi occhi. Settecento anni non sono riusciti a sbiadire il ricordo, né il dolore, a causa del quale è diventato uno stregone immortale. Affine alla magia nera e a tutto ciò che essa comporta, Phobos prospera nel caos, fino al giorno in cui un gruppo di soldati, votati a sterminare ogni creatura magica, si mette sulle sue tracce. Non sarebbero una vera minaccia per lui, eccetto che per due piccole, quasi insignificanti condizioni: quei fanatici sembrano immuni alla sua magia; l’assassino inviato per portare a termine l’opera assomiglia in modo straordinario all’amante che Phobos ha perduto tanti secoli prima.
Aidan ha giurato di sterminare ogni stregone, fino a quando non sarà certo che quello che ha ucciso il suo ragazzo non sia morto insieme a tutta la sua specie abbietta. E sa fare il suo lavoro come se lo facesse da secoli, non da pochi anni. Ma il suo attuale bersaglio, uno stregone oscuro, si comporta in modo assurdo, cercandolo e avvicinandosi a lui invece che scappare e nascondersi.
Ricordava bene quel giorno. L’odore di carne bruciata che l’aroma nauseante di semi di finocchio non aveva potuto nascondere, la pira annerita e il cadavere – nient’altro che ossa nere – ancora legato al palo. Dopo poche ore tutti se n’erano andati, dimenticandolo già. Non c’era più nulla da vedere, nessuno spettacolo di cui godere. Solo un uomo che poche ore prima era stato loro amico, loro fratello, uno dei loro più coraggiosi cavalieri trasformato in uno scheletro carbonizzato. Phobos era crollato in ginocchio, ma non aveva urlato. Non aveva potuto. Si era nascosto per potergli stare vicino per l’ultima volta e se lo avessero trovato glielo avrebbero impedito. Quando tutti erano andati via, si era arrampicato al meglio che aveva potuto sui resti del rogo spento, aveva allungato le braccia e aveva toccato il cadavere carbonizzato. Aveva pianto con le labbra appoggiate ai suoi piedi, l’unico punto che era riuscito a raggiungere. Eppure le lacrime non erano state sufficienti, così aveva cominciato a gridare.
Libro dalla trama bella e particolare, quello di cui vi voglio parlare oggi, una storia che ci porterà fra passato e presente, regalandoci una magica avventura fantasy.
Sette secoli fa, un cavaliere stanco delle battaglie e il giovane figlio di un mugnaio si sono amati, di un amore all’epoca blasfemo. E sono stati traditi nel peggiore dei modi. Il cavaliere ha combattuto strenuamente per permettere a Phobos di fuggire e salvarsi, ma non ha potuto impedire che il giovane amante lo vedesse morire fra le fiamme.
Ed è in quell’attimo che qualcosa di sconvolgente accade, e permette a Phobos di arrivare fino al nostro secolo, padroneggiando un grande potere, che ora usa per assicurarsi il denaro. Proprio durante uno dei suoi insoliti incarichi qualcuno tenta di ucciderlo, e il suo assassino rivela un volto che risveglia in Phobos il suo più grande dolore, e una grande incredulità.
Ma se il loro primo incontro finisce in modo inaspettato, ben presto si ritroveranno l’uno di fronte all’altro dando inizio ad una fuga rocambolesca, alla ricerca di spiegazioni, tentando di sfuggire ad un’organizzazione che vuole morto chiunque pratichi la magia.
Il desiderio di vendetta pervade in modi diversi e per vari motivi i personaggi di questo libro, che si è rivelato davvero appassionante. Le figure dei due protagonisti sono tratteggiate in modo minuzioso, regalandoci il ritratto di due uomini che hanno amato disperatamente, e che l’ignoranza del loro tempo ha separato in modo orribile.
Phobos era un giovane uomo dolce e solare e l’unico suo peccato era amare un vecchio cavaliere, reduce da troppe battaglie, che con lui aveva trovato un attimo di pace e di felicità. Il loro amore, un peccato mortale per quel tempo, aveva dato loro un motivo per andare avanti in una vita dura, accontentandosi dei pochi attimi che riuscivano a rubare, vivendo di nascosto i loro sentimenti. Il suo unico desiderio era poter vivere con l’uomo che amava e quando vide morire fra le fiamme e atroci tormenti il nobile cavaliere, il suo dolore è stato così forte, da risvegliare una parte di lui latente e sopita.
Ora è un uomo ammantato di tristezza, che ha attraversato i secoli senza riuscire più a provare emozioni, con pochissimi amici e il rimpianto dell’amore perduto. Colpevolizzandosi per ciò che è accaduto, e per essere sopravvissuto.
Anche Aidan ha una vendetta da compiere, ma non intendo dirvi altro su di lui, tranne che il suo si è rivelato il personaggio sicuramente più originale degli ultimi tempi, risultando una deliziosa sorpresa, e quello che mi ha regalato delle emozioni infuocate e ardenti.
Cenere, pur essendo un romanzo d’esordio si è rivelato davvero ben scritto, un’avventura fantastica fra passato e presente, in compagnia di sorprendenti e originali personaggi che mi hanno conquistata e mi hanno regalato delle ore piacevolissime in loro compagnia.
Ho amato lo stile fluido e scorrevole dell’autrice, e anche il fatto che il libro, pur essendo il primo di una serie, abbia un finale definito che permette alla parola fine di lasciare al lettore la decisione di proseguire o meno la lettura. Ma spero veramente di ripoter rivedere presto tutti questi personaggi insoliti e intriganti alle prese con una nuova avventura.