Recensione in anteprima: Gallant di S.E. Schwab
Titolo: Gallant
Autrice: S.E. Schwab
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori
Target: +14
Data di pubblicazione: 11 ottobre 2022
Le ombre non sono vere. I sogni non ti faranno del male. E tu sarai al sicuro fin quando ti terrai lontana da Gallant. Per tutta la vita Olivia Prior, cresciuta nel tetro Collegio per ragazze indipendenti Merilance, si è chiesta chi sia davvero e a quale luogo appartenga. Ha un unico indizio per scoprirlo: un quadernino malconcio dalla copertina verde. È il diario della madre, pieno di enigmatiche frasi che sembrano indovinelli (e che mostrano la sua discesa nella follia) e disegni che paiono semplici macchie d’inchiostro… Ma un giorno arriva una lettera, che la richiama a casa, a Gallant. Proprio il luogo da cui il diario materno l’ha messa in guardia. E Olivia, senza pensarci due volte, parte. Qui trova il suo ultimo parente in vita e la dimora di famiglia. Un palazzo sontuoso con una sala da ballo, uno studio che custodisce una misteriosa scultura e un grande giardino rigoglioso. E, nel giardino, un muro diroccato con una porta di ferro. Una porta che Olivia non dovrà mai e poi mai aprire. Tuttavia, nessuno da Gallant le ha spedito quella lettera. Nessuno le racconterà cosa tormenta i sogni del cugino, cos’è successo alla madre, o cosa la attende dall’altra parte del muro. Sono state le ombre a ricondurre Olivia a Gallant? E cosa vorranno in cambio?
“La giornata grigia inizia a digradare in una serata grigia: un chiarore grigio lambisce lo sterrato grigio che circonda i muri in pietra grigia del Collegio per ragazze indipendenti Marilance”. (Tratto dal libro)
Olivia vive un’esistenza grigia, una vita spenta, in un luogo bigio, smorzata da rumori che ella stessa non può produrre con la propria voce. Olivia è muta, ma le urla di rabbia riecheggiano nella sua mente per una vita senza prospettive, inutile, gelida e grigia, come un’ombra. Orfana di padre e abbandonata dalla madre, ha come unico conforto e stralcio di colore il Diario verde di quest’ultima, dove oltre ai pensieri vi sono annotate frasi strane, senza senso, allarmate, ma tra tutte spicca: “sarai al sicuro fin quando ti terrai lontana da Gallant”.
Cos’è Gallant?
Una persona? Un altro Collegio? Un luogo?
Gallant è una casa. Vivida è la sorpresa di Olivia quando riceve una lettera dallo zio Arthur Prior che la invita a raggiungerli, a tornare nel luogo da cui sua madre l’ha messa in guardia: Gallant. Ancora più agghiacciante è scoprire che lo zio è morto da tempo e il cugino, Matthew, il suo ultimo parente rimasto in vita, si aggira per la magione come un’anima in pena, spiritato, smunto ma feroce nel dirle che non la vuole con lui. Gallant è un tripudio di colori, abitata da persone viventi che agiscono nella quotidianità, ma anche da qualcosa di più sinistro: i Gul. Non so perché l’autrice li chiami così, in verità sono dei fantasmi che popolano la casa, il giardino, il cimitero e… l’altro posto.
“Se Gallant fosse un libro di fiabe, annovererebbe senz’altro un cane accanto al fuoco o un micio spaparanzato sul vialetto assolato, più uno stormo di gazze nel frutteto e un corvo appollaiato sul muro. Invece, non c’è niente. Solo un silenzio rarefatto”. (Tratto dal libro)
Care Fenici, è da tanto che non leggevo un libro simile, un fantasy descritto minuziosamente – cosa che adorooooooo! – con l’uso di un linguaggio praticamente perfetto – lode alla traduttrice – senza scene sessuali e avvincente fin dalle prime parole della prima pagina. Cosa non da tutti di questi tempi, ma l’autrice, si sa, è una certezza e anche qui non si smentisce. Ad albergare la centralità del romanzo c’è il silenzio, la pazienza, la vita. L’ho praticamente divorato, e leggendo i commenti della versione inglese ho provato a portare avanti la lettura di notte. Lo sconsiglio a chi è più sensibile e ha avuto paura del buio almeno una volta nella vita, ma se lo fate la lettura sarà un’esperienza magica. Comincerete a sentire il fruscio delle ombre, strani rumorini e respiri inesistenti, poi se siete come me vi ricorderete di avere un gatto grigio e riderete di voi stesse. Sta di fatto che ho amato questo racconto che sa di misteri, e per quanto mi sia immaginata perfettamente Gallant ho fatto più fatica a immaginarne il silenzio, è difficile vedere ed escludere i suoni allo stesso tempo. Poi c’è l’altro posto, quella porta nel muro che non va da nessuna parte ma che i raggi del sole non toccano mai. No, basta, non voglio spoilerare nulla, sarebbe un crimine, dovete assolutamente leggerlo. Vi piacerà Olivia, vi chiederete come mai il cugino suoni il pianoforte nel cuore della notte, cosa si nasconda nel giardino silente e soprattutto dietro la porta nel muro che non va da nessuna parte, apparentemente. Buona lettura!