Recensione in Anteprima: “Il Naturalista” di Andrew Mayne
Care Fenici, oggi Buffy ci parla in Anteprima di “Il Naturalista” di Andrew Mayne
I boschi del Montana restituiscono il corpo straziato di una giovane donna. È un’ex studentessa del professor Theo Cray, un ricercatore di bioinformatica abituato a trovare schemi e strutture regolari laddove gli altri vedono solo il caos. I sospetti della polizia si concentrano subito su di lui, ma l’uccisione di un grizzly su cui vengono trovate tracce della ragazza ne dimostra l’innocenza.
Qualcosa non quadra in questa ricostruzione: il professore è convinto che il vero assassino sia ancora a piede libero. Grazie al proprio acume scientifico e alle risorse della bioinformatica, Theo scoprirà una lunga serie di cadaveri sepolti nelle foreste del Nord America. C’è uno schema preciso dietro a questa atroce scia di sangue, una traccia che può condurlo a trovare il misterioso predatore… e a rischiare di diventare lui stesso una preda.
Theo Cray è un personaggio particolare per un thriller dai risvolti horror: non è un agente dell’FBI, non è un poliziotto e non è nemmeno un tecnico forense con l’hobby dell’investigazione.
È un mite biologo, senza grandi attitudini alla lotta o alla sopravvivenza ma con un grande amore per la verità e la giustizia: così, quando si trova, suo malgrado, coinvolto nelle indagini per la morte di una sua ex-studentessa, non esita a gettarsi nella mischia mettendo a frutto tutte le sue competenze scientifiche.
Ovviamente non mancano i soliti poliziotti ebeti, che non vedrebbero la verità nemmeno se qualcuno gli recapitasse un video dell’omicidio, cliché immancabile del genere, e nemmeno la fanciulla che supporta l’eroe nella sua missione e che, in questo caso, è una ex marine, il che non guasta, visto che l’eroe in questione ha la deprimente abitudine di scontrarsi spesso con i pugni altrui.
A parte questo, in realtà Il Naturalista è un prodotto abbastanza originale, ben confezionato e godibilissimo a cui non do il massimo punteggio per due ragioni ben precise: innanzi tutto sarebbe stato carino se l’autore avesse mantenuto un po’ più a lungo il mistero circa la natura dell’assassino, mentre invece rivela quasi subito di cosa si tratta e, in secondo luogo, in alcuni passi, ho trovato la narrazione un pochino troppo lenta, senza quella tensione costante che dovrebbe essere il marchio di fabbrica di questo genere.
Inoltre non impazzisco per l’utilizzo del presente e della prima persona, ma questi, per carità, sono gusti personali.
I personaggi peraltro sono caratterizzati benissimo, Theo soprattutto, al termine del romanzo, ci sembra di conoscerlo come un vecchio amico, complici le dettagliate descrizioni che ci fornisce egli stesso circa il suo carattere piuttosto peculiare in materia di socializzazione, anche se poi, con la persona giusta…ma questo sta a voi scoprirlo!
Buona lettura!!!