Recensione in Anteprima: “La lunga strada tortuosa” di TJ Klune (serie Un insolito triangolo #4)
Care Fenici, siamo emozionate di presentarvi il libro, attesissimo, che ha recensito Ipanema: “La lunga strada tortuosa” di TJ Klune (serie Un insolito triangolo #4)
La famiglia non è sempre definita dal sangue, ma da coloro che ci rendono completi e contribuiscono a costruire la nostra identità.
In questa storia ormai giunta alla fine, Bear e Otter saranno messi alla prova come mai prima.
Una ragazzina che non ha un altro posto dove andare bussa alla loro porta.
Una telefonata improvvisa comunica novità inaspettate.
Un fratello torna finalmente a casa dopo aver imparato a camminare da solo.
E, mentre questi tre elementi convergono, le vite di tutti subiranno una svolta dalla quale sarà impossibile tornare indietro.
Cominciando con Un insolito triangolo e proseguendo con La nostra identità e L’arte di respirare, TJ Klune ci parla di famiglia e affetto fraterno, di amore e sacrificio. In questo capitolo finale, gli eventi del passato servono a lastricare la lunga e tortuosa strada che porta a un futuro che nessuno avrebbe mai potuto immaginare.
Per chi ha letto i primi tre romanzi della serie Un insolito triangolo (Un insolito triangolo, La nostra identità, L’arte di respirare), serie che ha fatto conoscere TJ Klune al pubblico italiano. Per chi ha riso e pianto quasi in contemporanea sulle vicende di Bear, Otter e Tyson (soprannominato The Kid), il libro che sta per uscire, La lunga strada tortuosa, è un traguardo atteso da tre lunghissimi anni e, forse, il coronamento di un sogno.
Chi invece non ha mai letto TJ Klune, faccia attenzione agli spoiler, che probabilmente saranno inclusi in questa breve recensione.
Lo confesso: Klune va sempre letto “a scatola chiusa”, “navigando a vista” godendosi il viaggio avventuroso che ogni suo libro diventa, parola dopo parola, paragrafo dopo paragrafo. Soprattutto, il lettore ancora all’oscuro deve potersi sorprendere dai colpi di scena che non mancano mai nelle storie di questo ottimo autore LGBT e che neppure in questo romanzo, ultimo e ahimè definitivo della serie, saranno risparmiate. Perciò la regola, per chi ancora deve avvicinarsi alla narrativa klunesca è: “niente spoiler”.
La lunga strada tortuosa riprende là dove, più di tre anni fa, TJ Klune ci aveva lasciati: sulla porta della Mostruosità Verde, la casa dal colore terribile a Seaside, dove la famiglia Thomspon è tornata a vivere. Otter è ancora al telefono attonito di fronte alla notizia di essere in attesa di due gemelli, mentre Bear ha appena incontrato una ragazzina, a lui ancora sconosciuta, con uno zainetto in spalla che assomiglia tanto a suo fratello Tyson. Insieme a loro, anche noi per tre anni siamo rimasti lì, inebetiti, in attesa di sapere cosa sarebbe successo dopo, cosa avrebbero fatto Bear e Otter riguardo a una famiglia davvero molto allargata e i numerosi problemi che questo allargamento comporta. Soprattutto, imbambolati e con lo sguardo fisso in un punto indefinito, abbiamo ancora sulle labbra quella domanda inespressa: avranno il coraggio di affrontare tutto di nuovo? Le sfide che si stanno apparecchiando di fronte a loro, Bear, Otter e Kid, insieme a Dom, saranno in grado di accettarle?
Chi ha negli anni imparato a conoscere Bear, Otter e Tyson sa che queste sono domande retoriche e che la risposta è assai scontata.
Il romanzo è emotivamente coinvolgente come tutti i precedenti. Alterna momenti comici ad altri di intensa drammaticità, in un’altalena di sensazioni sempre più serrata e in perfetto stile TJ Klune. Per tre quarti, almeno, il romanzo è avvincente e intenso. Poi, come è quasi fisiologico che sia, si distende su un placido scorrere a velocità di crociera verso la fine e all’addio conclusivo.
Ciò che incanta e tormenta al tempo stesso è il vuoto che questi personaggi, e il mondo in cui Klune ci ha catapultati a vivere, lascia al lettore. E questa volta le lacrime – perché non è un romanzo di TJ Klune se non si versano fiumi di lacrime – sono soprattutto rivolte alla conclusione definitiva di un viaggio bellissimo che, ammetto la mia debolezza, avrei voluto non finisse mai.
#1 Un insolito triangolo
#2 La nostra identità
#3 L’arte di respirare
#4 La lunga strada tortuosa