Recensione in anteprima: L’angelo di Varsavia di Lea Kampe
Titolo: “L’angelo di Varsavia”
Autore: Lea Kampe
Editore: Newton Compton
Genere: Narrativa storica
Target Consigliato: 14+
Data di pubblicazione:il 31 marzo 23
Fenici,
oggi vi parlo di un libro che mi ha stritolato il cuore e ci tengo a ringraziare la casa editrice Newton, per avermi dato la possibilità di leggerlo in anteprima.
Grazie al racconto di Lea Kampe, ho scoperto l’eroico operato di Irena Sendler che salvò la vita di numerosi bambini durante l’Olocausto.
Con una narrazione mozzafiato e adrenalinica, l’autrice ripercorre i punti salienti della vita di questa donna straordinaria, che con coraggio e determinazione ha sfidato il regime nazista per salvare la vita di centinaia di innocenti.
È una storia cruda, dolorosa e brutale, ma non potrebbe essere diversamente visto che racconta uno dei periodi più bui e bestiali della storia dell’umanità. L’angelo di Varsavia è triste e lancinante, ma anche una storia di coraggio, di bontà e sacrificio.
Il libro trasmette un importantissimo messaggio di speranza, che ci aiuta a ricordare che anche in uno dei momenti peggiori, tantissime persone non hanno esitato a mettere a rischio la propria vita e, superando la paura di torture e vendette, hanno lottato per la giustizia e per il prossimo. Personalmente questo mi ha smosso dentro qualcosa di inspiegabile, ha messo in moto la mia coscienza facendomi riflettere sul quanto l’operato anche di una sola persona possa fare la differenza, di quanto nel nostro piccolo potremmo fare per alleviare le sofferenze di chi ci è accanto, di chi soffre e dei più deboli.
Ogni volta che mi imbatto in un racconto ferocemente intenso come L’angelo di Varsavia per diversi giorni mi trascino un magone interno, un senso di incredulità per ciò che l’uomo è stato capace di fare, una mestizia che mi porta sempre a riflettere su quanto è importante non dimenticare, per non commettere gli stessi errori. Eppure, basta accendere un televisore, leggere un giornale o ascoltare la radio per ricordare che la guerra, la devastazione e il razzismo sono ancora fortemente integrati e attuali nella nostra società. Chissà, magari prima o poi nel nostro essere più profondo potremmo riscoprire un po’ di quell’amore per la vita e per il prossimo che hanno animato il prodigioso operato di Irena.