Recensione in anteprima: L’omega delle terre selvagge di Mary Durante
Titolo: L’omega delle terre selvagge
Autrice: Mary Durante
Genere: Omegaverse M/M
Editore: Self publishing
Target +18
Data di pubblicazione: 5 maggio 2023
Sopravvivere a ogni costo.
Evitare gli Alpha.
Lottare, sempre.
Sono questi gli imperativi con cui Noah è cresciuto, fin da quando suo padre lo ha portato nella foresta per sfuggire a una vita di schiavitù.
Quando viene catturato e trascinato di fronte a un rieducatore, si ritrova all’improvviso senza alcun diritto. Ad Alderan, dove gli Omega sono sempre più rari, quelli che come lui non hanno mai conosciuto un Alpha sono considerati merce preziosa. E quell’uomo dagli occhi di ghiaccio, che gli risveglia istinti sconosciuti, è la persona pagata per spezzarlo.
Quando Cole si ritrova alle prese con un Omega intoccato pensa che si tratti del solito lavoro: domare un moccioso disobbediente, prepararlo al suo ruolo di sposo docile e sottomesso, insegnargli il suo posto in una società in mano agli Alpha.
È piacevolmente sorpreso quando scopre in lui una preda che è pronta a rivoltarsi contro il predatore.
Nella noia di una vita monotona senza prospettive, quell’Omega selvaggio rappresenta una sfida, anche se temporanea. Non si fa illusioni: gli Omega sono deboli e bugiardi e alla fine si piegano tutti.
Ciò che non sa è che Noah non è nato per arrendersi.
È pronto a lottare con ogni mezzo contro di lui, contro l’intera Alderan, perfino contro il proprio istinto, se sarà necessario, per ritrovare la libertà.
Avvertenze: Storia autoconclusiva a tematica Omegaverse, presenza di tematiche forti quali schiavitù, coercizione e dubbio consenso, pertanto rivolte a un pubblico adulto e consapevole. Tutti i personaggi sono maggiorenni. Niente m-preg.
Care Fenici, ci siamo, a breve potrete avere il nuovo romanzo di Mary Durante nelle vostre librerie fisiche o digitali. Ringrazio, come sempre, l’autrice per la fiducia e la disponibilità nel darmi la copia ARC del suo nuovo lavoro che ho letteralmente divorato. 503 pagine sono tante, apparentemente, ma quando si parla di omegaverse sono sempre poche. Non è facile trovarne uno con tutte le tematiche che mi piacciono, ma soprattutto senza m-preg, per carità, immagino che a qualcuno possa piacere, a me no. Diversamente dagli altri romanzi dell’autrice è stato inserito anche il nodo, un retaggio più ferale del genere, ma molto godibile. Parliamoci chiaro, chi non vorrebbe un orgasmo di quindici o trenta minuti? Mi immolo come cavia all’istante!
Ormai il mio stile è abbastanza conosciuto da sapere che non mi interessa dilungarmi su trama e vicende, a me interessano i personaggi, la loro psiche, le loro paure e i loro sogni. L’omega delle terre selvagge ha toccato tasti importanti, alcuni difficili da ammettere persino con me stessa, ed è questo che mi piace dell’autrice, riesce a farti varcare il limite, a spingere il lettore a guardarsi dentro per cercare questo o quel particolare che fa risuonare il proprio inconscio, o la propria anima. Malgrado il mio preferito, tra i suoi scritti, sia Nelle sue braccia – primo volume della trilogia di Fallen alphas – ho trovato qualche similitudine emotiva con Dietro una porta chiusa. Questo non sta a significare che ci siano rimandi tra uno e l’altro romanzo ma solo che entrambi mi hanno suscitato emozioni simili.
Siamo ad Alderan, una specie di città-stato abitata per lo più da Beta ma comandata dagli Alpha che ricoprono le più alte cariche militari. Negli ultimi anni sono nati sempre più Beta, meno Alpha e ancor meno Omega. Sono proprio questi ultimi a farne le spese, vedendo progressivamente ridursi ogni diritto fino ad arrivare a una sorta di schiavitù mascherata, con tanto di censimento. Purtroppo Noah nasce in questo periodo, e la paura per il destino oscuro toccato in sorte al proprio figlio omega, spinge il padre a scappare per farlo vivere nella foresta, irta di pericoli: piante e frutti velenosi, acqua non potabile, paludi e dei teneri coniglietti fatali!
Noah è un omega, vive da solo nella foresta, sa cacciare ma ha un unico desiderio: scappare dalle spire di Alderan e fuggire lontano, dove la gente come lui può vivere in pace senza la paura di venire schiavizzata. Purtroppo un po’ per sfortuna e un po’ per poca prudenza finisce intrappolato e mandato da un Alpha rieducatore di Omega per poi essere venduto a un Alpha come sposo trofeo. Non è un tenero verginello remissivo e sottomesso, anzi, è caparbio, manipolatore, indisponente, testardo ma più di tutto è un guerriero. Vuole la libertà, perché è un suo diritto e se la merita, vuole fuggire ed è disposto a tutto per realizzare il suo sogno, anche combattere contro il destino e contro le emozioni, ma soprattutto vuole combattere contro il suo aguzzino e vincere, in un modo o nell’altro.
Cole Baker è un Alpha caduto in disgrazia a causa di azioni passate poco ponderate, così, come punizione per i suoi errori, lavora per altri Alpha per rieducare i loro Omega all’obbedienza. È un personaggio poliedrico, spezzato, bloccato in un limbo dal quale non trova via d’uscita. È assolutamente convinto che gli Omega debbano essere tenuti sotto stretta sorveglianza e mai alzare il capo, tranne per regalare piacere ai loro master. Ma per lo più, Cole è entrato in contatto con giovani ragazzi viziati che i loro padroni non avevano voglia di educare, e così tocca a lui. Nessuno gli porta rispetto tra i suoi simili e nemmeno tra i Beta, quindi l’unica cosa che gli resta è imprimere la sua volontà e le sue frustrazioni sui poveretti che gli mandano. Ma una cosa l’ha capita, sa perfettamente che un Omega può apparire innocente quanto vuole, ma se furbo saprà rigirarsi il suo Alpha come più lo aggrada. Ed ecco che spunta un nuovo lavoro: educare dal principio Noah, l’Omega selvaggio.
Sinceramente? Fossi stato nell’Alpha sarei scappata dalla finestra e avrei evitato come la peste quel ragazzino. Ne vedrete delle belle, ci saranno scene difficili e dure ma Noah è semplicemente perfetto nella sua imperfezione. Il desiderio di libertà, di poter fuggire dalla prigionia, che sia essa fisica e mentale, la capisco bene, e mai catene sono più forti di quelle generate dalla nostra mente. La libertà di scelta, di prendere da noi le nostre decisioni sono, a mio parere, le più grandi armi di indipendenza. Noah è praticamente un simbolo, combatte l’istinto che lo vorrebbe vedere sotto l’Alpha a gambe aperte, ma più di tutto non accetterà mai la prigionia, costi quel che costi.
Niente vita facile per Cole, un pochino di pietà per questo povero pirla la si prova, mai immaginava di beccarsi una batosta simile, anche se più di una volta ho immaginato di dargli qualche padellata in testa urlandogli: “svegliatiiiiii”. A parte questo, è abbastanza ovvio che quello realmente in catene non è l’Omega. Ma sarà in grado di capirlo?
Alcuni di voi si chiederanno se c’è l’amore, stiamo parlando di un romance, ci mancherebbe se non ci fosse, ma non è il centro focale della trama. Il tema centrale è la conoscenza di sé, dei propri limiti e fino a che punto si è disposti a spingersi per realizzare i nostri sogni.
Se amate il genere, adorerete anche questo volume autoconclusivo senza cliffhanger – se ci fosse stato avrei fatto recapitare a casa dell’autrice waffle alla farina di grilli per mesi – e non vedrete l’ora che ne scriva un altro. Stile sempre impeccabile e editing perfetto. Ammetto che ho solo una piccola nota dolente da esternare, avrei voluto un po’ più di angst e più scene sessuali sullo stile bdsm, ma pazienza, spero nel prossimo!
Buona lettura