Recensione in Anteprima: “Noi due a ogni costo” di M. Leighton (Pretty Series #2)
Buongiorno Fenici, oggi Nayeli ci parla in Anteprima di “Noi due a ogni costo” di M. Leighton (Pretty Series #2)
Ci sono voluti anni perché Kennedy Moore rimettesse insieme i pezzi della sua vita dopo la rottura con Reese Spencer. Ma ce l’ha fatta. Adesso è una donna nuova, forte e indipendente e insegue il sogno di danzare all’Altman American Dance Theater. Sa bene quanto sarà difficile, ma è determinata. Quando Reese ricompare nella sua vita, offrendole l’opportunità più unica che rara di un’audizione, Kennedy non ha nessuna intenzione di lasciarsela sfuggire per colpa dei suoi sentimenti. Deve solo assicurarsi di non lasciare che lui la ferisca ancora. Reese, però, non intende renderle la vita semplice. Vedere Kennedy dopo tanto tempo ha risvegliato in lui delle emozioni che non gli piacciono affatto. Ci sono voluti anni per riuscire a dimenticarla, ma adesso ha un piano: tenerla vicino a suo piacimento per dimostrare a se stesso che non gli importa. Quello che Reese non si immaginava è che avrebbe provato il desiderio di proteggerla. Proteggerla proprio da se stesso…
Per quanto ami questa autrice, per lo stile elegante e la grande capacità di dipingere i momenti di tenerezza e di passione, questo romanzo non mi ha catturata.
Premetto che non amo i personaggi femminili che dicono “no” intendendo “sì” e non riescono a mantenere le proprie posizioni per più di dieci righe. Non amo neppure quando il personaggio maschile ricade negli stereotipi dell’uomo leone che ha bisogno di dimostrare agli altri alfa che la donna in questione appartiene a lui e solamente a lui.
«Ti avevo detto che è mia ospite».
«Credevo che dovesse decidere la ragazza, non è quello che dici sempre? Non è la tua “politica”?», osserva piccato mimando le virgolette con le dita.
«È la mia politica, tranne che con lei. Lei è mia. Tu non la tocchi, non le parli, non devi neanche guardarla. Stai alla larga da lei, o ti butto in mezzo al Pacifico e torni alle Fiji a nuoto».
A questa caratterizzazione un po’ retrograda si aggiungono forzature che tengono in poco conto le sfaccettature psicologiche che dovrebbe avere una donna con un passato così difficile come quello raccontato. Inoltre, per buona parte del romanzo i sentimenti non entrano in scena, anche se velatamente lasciati a fermentare nelle menti del lettore, e il desiderio di lasciarsi andare è finalizzato esclusivamente al sesso.
Sono curioso di sapere perché è venuta qui, ma sono anche dieci volte più turbato di quanto non fossi prima. Sapere che in questo momento lei è nel bosco… così vicina al punto dove mi ha dato la sua verginità, tanti anni fa… tutta sola, al riparo degli alberi… Oddio, mi fa palpitare: il desiderio di assaggiare come il tempo abbia maturato e addolcito quel suo corpo delizioso.
Accidenti.
Ho avuto la sensazione di leggere un romanzo volto ad accontentare una lettrice fin troppo romantica, che apprezzi i corteggiamenti attraverso beni materiali come gioielli, vestiti e denaro, più che gesti concreti e dichiarazioni. Uomini possessivi, gelosi e maschilisti, che tendono a conquistare la donna allettandola con il denaro, la carriera e il buon sesso. Uomini che non si scusano, che non si dichiarano se non messi alle strette, e che cambiano idea solo se davvero costretti.
Sembra scontenta mentre si allontana.
Non so bene cosa pensare del suo commento, così lascio correre. Non ha senso perdere tempo in cose che non posso capire o controllare. Soprattutto quando devo investire tutta la mia energia nelle cose che posso controllare.
Reese è il classico miliardario playboy senza cuore che, quando rivede la ragazzina di cui era innamorato a diciannove anni, ormai diventata donna, fa di tutto per averla ancora una volta, a costo di allettarla con una proposta irrinunciabile. Per quanto lei si imponga di non cedere nei confronti dell’uomo che le aveva spezzato il cuore e le aveva fatto ben di peggio, non resisterà che pochi giorni, lasciandosi andare a un rapporto di sesso senza nessuna prospettiva.
Ho il battito accelerato e un velo di sudore sulla fronte che non ha niente a che fare con lo sforzo fisico. Mi sembra di aver passato l’ultima ora a essere toccata, accarezzata, spogliata nuda e consumata da Reese.
Tutto dal fondo della sala.
Come dicevo, lo stile è molto piacevole anche se tende un po’ a dilungarsi; le tenerezze, la passione, i momenti di attrazione e sensualità sono espressi molto bene, ma ci sono risvolti morali, che rimandano allo stereotipo dell’uomo primitivo che vuole possedere una donna e della donna che ama essere posseduta e salvata, che mi fanno storcere il naso. L’unico insegnamento morale che passa davvero (con diverse sottolineature fin troppo esplicite) è che prima di fare sesso occasionale bisogna fare gli esami del sangue e accertarsi di essere sani.
«Tu non sei sposata».
«E tu come lo sai?»
«Perché se tu fossi mia, non ti permetterei mai e poi mai di ballare in quel modo». Si avvicina di un passo e allunga una mano per sfiorarmi la guancia con la punta di un dito. «A meno che non fosse solo per me».
Trovo infine che siano stati trattati con superficialità alcuni temi difficili, come la violenza sulle donne e la perdita di un figlio, vicende che non hanno purtroppo lasciato un segno indelebile nella psicologia dei personaggi, e che avrebbero dovuto, a mio avviso, ridimensionare l’esperienza lussuriosa che invece vivono così serenamente. Questo approccio leggero è tutto sommato coerente con questa favola romantica dai tratti un po’ fantasiosi e un po’ forzati, ma tende a semplificare troppo i cambi di prospettiva e di priorità.
«Hai il sapore di ogni sogno che mi ha visitato da quando avevo diciannove anni», confessa con voce rauca. «Un sogno che ho cercato in tutto il mondo, ma che ho potuto trovare solo qui, e da nessun’altra parte».
#1 Le tue innocenti bugie
#2 Noi due a ogni costo