Recensione in anteprima: “Provocazione – Serie Enlightenment #1” di Joanna Chambers
Care Fenici oggi Lucia vi parla in anteprima del libro “Provocazione – Serie Enlightenment #1” di Joanna Chambers
David Lauriston sta facendo di tutto per affermarsi all’interno del facoltoso mondo legale di Edimburgo. Come se non bastassero le sue umili origini a intralciargli la strada, la recente decisione di difendere un gruppo di tessitori accusati di tradimento fa nascere nei colleghi il sospetto che David possa nutrire simpatie radicali. In questo scenario, l’ultima cosa di cui ha bisogno è accettare di aiutare il fratello di uno dei tessitori condannati a trovare l’agente provocatore che ha istigato la rivolta.
La sua vita personale non va molto meglio. Tormentato dai desideri proibiti verso il suo stesso sesso e dai ricordi dolorosi dell’amico d’infanzia di cui una volta era invaghito, David fa di tutto per condurre un’esistenza casta, pentendosi amaramente ogni volta che i suoi propositi vengono meno.
Ma all’improvviso, nella sua esistenza repressa e disciplinata, irrompe Lord Murdo Balfour.
Cinico, edonista e impenitente, Murdo è il contrario di David. Mentre quest’ultimo rifiuta persino l’idea di contrarre un matrimonio privo di amore al solo scopo di preservare le apparenze sociali, Murdo è deciso a sposarsi, un giorno, senza per questo rinunciare alla compagnia degli altri uomini. Per quanto David possa essere inorridito dall’inveterato egoismo del gentiluomo, non riesce tuttavia a resistergli.
Murdo lo tenta e lo irrita allo stesso tempo, distraendolo dalla promessa di trovare l’agente governativo responsabile del triste destino dei tessitori e costringendolo a riconoscere i propri desideri carnali.
Ma potrebbe Murdo essere più che una semplice distrazione?
Magari proprio l’uomo a cui David sta dando la caccia?
“David seppe, per qualche ragione, che quelle parole gli erano sgorgate direttamente dal cuore. Guardò l’uomo che aveva di fronte e fu come vederlo nudo. L’onnipresente maschera di cinismo era scomparsa e al suo posto c’era desiderio allo stato puro. Si chiese cosa mai potesse desiderare con tanto ardore.«Non sono sicuro che la felicità sia l’unico scopo della vita,» rispose molto onestamente. Balfour rise, amaro. «Un altro pensiero lauristoniano,» ghignò. «Avrei dovuto aspettarmelo. Ditemi, allora: se il senso della vita non è né il piacere né la felicità, qual è? Su, Lauriston, illuminatemi con la vostra immensa saggezza.» David fu tentato di andare via e non rispondere. Sapeva che l’altro avrebbe deriso qualunque cosa avesse detto, ma per qualche ragione si sentì in dovere di spiegarsi. «Credo sia essere sinceri con se stessi,» disse alla fine. Aveva ragione: Balfour rise. Un suono sgradevole. Un insulto bello e buono. «Sii sincero verso te stesso? Diavolo, questa è bella, considerato il pulpito da cui viene. Vi odiate con tutta l’anima perché vi piace il cazzo. È così che siete sincero con voi stesso?»”
Oggi, Fenici, vi voglio parlare di Provocazione, un romanzo storico a tema MM, che ci porta nei primi anni del 1800 in Scozia dove l’aristocrazia sta tentando di estirpare le prime deboli ribellioni della popolazione per avere più diritti.
A tale scopo è necessario utilizzare degli agenti provocatori, che si mescolano ai lavoratori, nella fattispecie, ai tessitori, per scoprire fra di loro i più agguerriti, motivati e in generale carismatici in grado di spingere le masse alla ribellione. Dopo averli trovati e portati ad avere fiducia in loro, vengono spinti all’azione e poi messi in condizione di non nuocere. Accusati di tradimento, vengono impiccati e in seguito anche decapitati; i più “fortunati” vengono deportati, pena apparentemente più lieve, ma il lungo viaggio in condizioni igieniche precarie e in spazi angusti spesso porta ugualmente alla morte. Gli agenti provocatori spariscono e ricominciano da un’altra parte, pronti a un ennesimo tradimento.
Nelle prime pagine di questo libro facciamo la conoscenza con il protagonista David, un giovane avvocato che ha tentato invano di salvare due di loro dalla forca ed è costretto ad assistere all’esecuzione per rispetto verso i suoi clienti. Ed è proprio qui, la sera stessa, che la sua vita si intreccia con quella di Murdo, un uomo dal grande fascino e che si rivela essere come lui. Nell’esistenza di David infatti vi è un colpevole segreto: la sua attrazione, che tenta di combattere in ogni modo, verso le persone del suo sesso. Ogni volta che cede, si colpevolizza e giura a se stesso di non ricadere nell’errore. Il fascino che quell’uomo appena conosciuto esercita su di lui li porta ad avere un rapporto fugace e al limite del brutale, in piedi in un vicolo. Sanno solo i loro nomi e che stanno andando in direzioni opposte, cosa che fa sentire David al sicuro. Eppure, una volta tornato a Ediburgo a esercitare la sua professione di avvocato, se lo ritroverà davanti nelle vesti di corteggiatore di una dama di nome Isabella e scoprirà che, oltre a provenire da una famiglia nobile, potrebbe essere legato agli eventi che hanno portato alla morte dei suoi clienti. Fra i due l’attrazione diventa sempre più pressante, ma il loro è un amore proibito. Avendo ideologie troppo differenti, non riescono a trovare un punto d’incontro.
Per capire bene il carattere di David bisogna comprendere che nel periodo storico in cui avvengono i fatti essere omosessuale era un reato grave. Ci rendiamo conto di come fossero diversi quei tempi anche vedendo come la gente fosse tranquilla e divertita dallo spettacolo disumano di un uomo che moriva impiccato e il cui cadavere veniva decapitato. Ma ancora più potente era la sensazione di essere sbagliati, innaturali, peccatori oltre ogni redenzione e per un uomo di specchiata onestà come David era ancora più terribile. Pur sapendo che la maggior parte degli uomini con le sue stesse pulsioni si sposano e hanno figli per nascondersi, ha da tempo deciso che non mentirà a una donna innocente, facendole credere di amarla. E questo anche se il famoso avvocato con cui lavora adesso non ha fatto mistero che sarebbe ben felice se lui corteggiasse una delle sue quattro figlie, una delle quali non fa assolutamente mistero di provare per lui grande simpatia. Sposarla vorrebbe dire accedere alle tante conoscenze del padre, avere la carriera assicurata e, dato che Murdo fa la corte alla sua migliore amica, anche la possibilità di frequentare senza sospetti l’uomo che gli procura emozioni mai provate. Ma David non vuole mentire a se stesso e crede che il matrimonio sia un giuramento che non dovrebbe essere infranto in nessun caso. Spesso Murdo lo deride proprio a causa di questo suo atteggiamento così retto e non intende farsi tanti scrupoli, ama la sua ricca vita e ne vuole trarre il massimo piacere possibile.
“Balfour rise ancora, come se il commento caustico di David lo avesse molto divertito. «Lo è. Ma è anche vero. Sono io il sovrano di tutto ciò.»«Lo è. Ma è anche vero. Sono io il sovrano di tutto ciò.» Indicò il proprio corpo. «E lo uso come più mi piace.» «E che mi dite di quella signora che avete adocchiato? Cosa succederà una volta che l’avrete sposata?» «Cosa dovrebbe succedere?» «Vi darete a lei e lei si darà a voi. Non sarete più l’unico sovrano del vostro corpo.» Balfour si accigliò e sorrise nello stesso momento, una strana combinazione di espressioni che lo fece apparire contemporaneamente stupito e divertito. «Siete serio.» «Certo che sono serio,» ribatté David. «Anche se non credete alla Bibbia, quando vi sposate fate un giuramento. Pronunciate dei voti.» «Siete proprio sicuro di essere un avvocato, signor Lauriston? Questa vostra commovente ingenuità fa a pugni con la vostra professione.»”
All’apparenza sembra un uomo superficiale ed egoista, ma quando si confiderà con David circa il padre dispotico che si ritrova, ci si rende conto che il suo atteggiamento è in parte una finzione: ha capito prima di tanti altri che la nobiltà sta perdendo terreno. Gli agenti sobillatori sono l’ultima arma di una classe sul viale del tramonto, un patriziato che ha visto ciò che è avvenuto in Francia e ha paura di ciò che possa accadere quando la popolazione in preda alla povertà è scontenta. Murdo intende godersi i privilegi di cui beneficia ora come figlio cadetto di un Marchese e sa che questo significa tenere il padre all’oscuro dei suoi piaceri proibiti, assecondando i suoi desideri di vederlo sposato con una donna adeguata.
La loro è la storia di due uomini dall’indole completamente diversa, che si trovano legati da una passione che non riescono a contenere. David ha messo dei limiti a se stesso fin dall’adolescenza: mai essere penetrato, mai due volte con lo stesso uomo; i suoi pochi e non completi amplessi sono sempre stati frettolosi, ruvidi, vissuti in modo nascosto e spesso consumati in piedi o in ginocchio, sempre con il terrore di essere scoperti. Il suo piacere deriva più dal ricordo dell’atto nei giorni seguenti che da propria e vera soddisfazione fisica, che comunque non compensa mai i sensi di colpa che lo affliggono dopo, per non aver saputo resistere. L’autrice riesce a esprimere benissimo la sue sensazioni e la sua meraviglia quando per la prima volta si trova in un ambiente protetto, in una bella stanza, con un uomo che gli ha già fatto infrangere una delle sue regole e a cui permette cose che non ha mai concesso a nessuno. Un uomo per cui prova sentimenti che non si può permettere ma che non riesce a estirpare. E la sua reazione quando scopre che Murdo prova astio per il desiderio che non riesce a smettere di provare nei confronti di quest’ultimo, ci fa capire quando sia grande il suo dolore per non essere corrisposto.
Oltre a essere uno dei rari (purtroppo) MM storici, Provocazione è scritto con grande maestria e scorrevolezza. Il finale ci lascia in sospeso e la storia di questi due personaggi è ben lontana dall’essere conclusa, prospettandosi davvero interessante. Il periodo storico viene descritto molto bene e alcuni personaggi, come il mentore di David, sono davvero esistiti: Jeffrey Francis era un avvocato e critico letterario. Le scene passionali non sono molto numerose per rendere l’idea di quanto fosse difficile avere un legame del genere e come bisognasse essere sempre più che discreti senza nessun gesto sospetto. La loro certamente non è una storia molto romantica, pur dando una percezione di grande veridicità. Il personaggio di David a volte odia se stesso per ciò che non può cambiare, risulta così ben caratterizzato che per il lettore è impossibile non amarlo e sperare per lui in un futuro più felice. Ma non ci resta che attendere per scoprire cosa gli riserverà l’autrice.