Recensione in Anteprima: “Scritto sulla neve” di Jenny Anastan
Care Fenici, oggi La Min ci parla in Anteprima di “Scritto sulla neve” di Jenny Anastan
Possono le parole di un testamento far diventare realtà ciò che era scritto sulla neve?
Elisa è figlia di un importante notaio di Trento ma la vita che il padre ha pensato per lei non è quella che vuole vivere. Quella l’aveva trovata ad Andalo, nella magia dei paesaggi innevati delle Dolomiti, dove aveva incontrato Matteo e l’amore vero. Ma proprio quando sta per sposarsi, la sua famiglia la fa rientrare a casa facendo leva sui suoi sensi di colpa. Così da tre anni vive in gabbia: ha perso le adorate montagne, ma soprattutto l’amore del suo ragazzo e l’amicizia di una donna speciale, Anna, la zia di Matteo.
Un giorno, però, nello studio di un notaio deve confrontarsi con due novità sconvolgenti: Anna non c’è più, portata via da un tumore, e le ha lasciato in eredità il negozio e la sua casa ad Andalo. Elisa capisce che deve seguire la volontà della zia di Matteo anche se questo significa andare contro tutto e tutti. La scelta di Anna le darà la forza di lottare per una seconda possibilità, di fronteggiare momenti bui e scoperte sconvolgenti per fare in modo che la sua vita segua la strada che era scritta indelebilmente sulla neve.
Il romanzo di cui vi parlo oggi è Scritto sulla neve, ambientato ad Andalo, in una delle più suggestive cornici alpine italiane e, in piccola parte, a Trento. L’autrice ci narra una storia d’amore complessa che svelerà i suoi complicati meccanismi lungo le pagine di questo libro davvero piacevole. L’amore tra Matteo ed Elisa è profondo, un sentimento che trascende il tempo e lotta contro vento per sopravvivere, anche quando i protagonisti stessi pensano di essere andati oltre.
Scoprirete che la vita apparentemente perfetta di Elisa è solo un riflesso, un avanzare quotidianamente come richiesto dalle regole della famiglia più che agiata in cui è nata e dove nulla manca tranne affetto, amore e comprensione. Una famiglia fatta di apparenze, silenzi e molto dolore celato dietro a sorrisi di convenienza. Elisa ha provato a ribellarsi ma ha ceduto, vittima del desiderio di compiacere gli altri a scapito di se stessa che le è stato inculcato sin da piccolissima, insieme all’antagonismo verso la perfettissima sorella maggiore Ginevra.
Scopriremo leggendo che anche Ginevra, nella sua bolla di apparente perfezione, sopravvive e affoga nella viscida quotidianità in cui è relegata.
Andandosene dall’unico luogo in cui si sia mai sentita viva e felice, Elisa perde Matteo, l’amore della sua vita e smarrisce anche se stessa.
Noi non siamo la strada che scegliamo di percorrere, quella serve a forgiare il nostro carattere; ogni ostacolo, buca, interruzione, ci aiuta a crescere. Ma solo noi possiamo dire chi siamo, e mostrare a tutti che non importa quanti bivi sbaglieremo o quante volte cadremo. Noi arriveremo alla meta. Acciaccati, con i lividi ed esausti… ma arriveremo dove ci siamo prefissati di arrivare. Perché non c’è nulla di peggio che perdersi e non trovare più la direzione: vagare per tutta la vita senza sapere dove si è davvero… è la peggiore delle torture.
La storia inizia proprio dal loro primo incontro, quattro anni dopo la separazione. Un evento drammatico sconvolge le loro vite ma porta con sé anche una ventata di speranza. La zia Anna che ha sempre amato Elisa e Matteo e sostenuto il loro amore, semina in un ultimo gesto d’amore, un cammino di speranza che richiede però una scelta definitiva, consapevole. Anna è un personaggio che conosceremo solo attraverso i ricordi di coloro che l’hanno amata ma a me è piaciuta immensamente. Una persona profonda, anticonformista, se vogliamo, che sembra leggere le persone e andare oltre le apparenze. Penso sia lei il vero cardine della storia, tutto sommato.
Matteo è un maestro di sci, il cuore devastato dal dolore per aver perso Elisa.
Entrambi ignorano la voce del cuore e incespicano nella vita. Entrambi si feriranno durante gli inevitabili scontri, perché ambedue non riescono a odiarsi e ignorarsi. Il fuoco è ancora vivo sotto le braci.
Ma Anna e una serie di circostanze che la riguardano rimetteranno le carte in gioco.
Rivedersi è come un tornado che scuote i loro cuori e impone loro di scegliere un cammino.
Le scelte da compiere sono molte, alcune porteranno dolore, altre saranno catartiche e spezzeranno le catene che separano la sottile linea tra fare ciò che è giusto e agire per compiacere chi non merita il nostro amore.
Tra colpi di scena e folli momenti di passione, vivremo la rinascita di questo amore speciale attraverso le parole dell’autrice, che sceglie una cornice incantevole per ambientare la storia e con uno stile fresco e dinamico, accompagna il lettore sino alla conclusione romantica e deliziosa. La scelta di alternare i punti di vista, quello di Elisa e quello di Matte, incentiva la curiosità e ci permette di entrare più agevolmente nella mente dei personaggi, comunque ben caratterizzati anche se non avrei disdegnato di conoscerli un pochino più approfonditamente. Mi sono rimaste appena alcune briciole di scontentezza in merito alla reazione di Angelica, apparentemente acida e perfida che conclude la sua presenza nel libro con una minaccia molto precisa ma poi scompare e di lei non si fa più cenno.
Ultima piccola incongruenza: la semplicità con cui durante l’epifania di Elisa, lei libera se stessa e la sorella in un battibaleno, spese ingenti incluse, dalla morsa infida della famiglia e dal terribile spettro del gioco d’azzardo, che, vorrei ricordare, crea dipendenza e non è certo un vizio di cui ci si libera in poco tempo.
Ho apprezzato moltissimo la storia di Elisa e Matteo, Anna e Marta, e la ricerca di aiuto di Ginevra, però devo dire che penso non sia indispensabile in un romance concludere necessariamente con il vissero tutti, proprio TUTTI felici e contenti. Avrei trovato più gradevole apprezzare questa bella storia e vedere magari il progresso di chi lavora sodo per uscire da una terribile piaga che pone sul lastrico moltissime famiglie. Se si vuole affrontare tematiche delicate e attuali in un libro, ben venga perché sono convinta che parlarne e scriverne sia dare voce alla tenebra però l’argomento va trattato con i guanti, con competenza e senza imporre un lieto fine scontato quando nella lotta alle dipendenze di scontato non c’è proprio nulla!
Io mi concentrerei quindi sul suggerirvi questa bella lettura distensiva e piacevole, in un luogo magico, pieno di neve e in prossimità delle feste natalizie.
Ecco! Se cercate una lettura romantica e natalizia, questo libro potrebbe essere la risposta ai vostri desideri.
Buona lettura
La Min