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Recensione in Anteprima: “Scrivimi di te” di Francesca Cani

Care Fenici, oggi La Min ci parla di “Scrivimi di te” di Francesca Cani

Il sogno di Melinda Ray è scrivere un romanzo. Ma la sua penna è bloccata e quando accetta un’offerta di lavoro in Irlanda pensa di essere sulla buona strada per dimenticare i propri desideri.

L’ex capitano di hurling Aiden O’Connor ha perso una gamba in un incidente e ha appena scoperto di essere padre. Ombroso e scostante, assume una baby-sitter per la piccola Colin perché è convinto di non poter essere il genitore di cui la figlia ha bisogno.

Metà italiana e metà britannica, coda di cavallo e occhiali vistosi, maglioni troppo larghi, Melinda sembra la candidata perfetta ed è disposta a trasferirsi in Irlanda e a vivere nell’isolamento di O’Connor Castle, lontano dalla tecnologia e dal mondo civile. O lo sarebbe, se non fosse dolce e irresistibile, se non demolisse il dolore di Aiden con la gioia di un tè servito sulla brughiera e di un paio di scarpe con i tacchi troppo rumorosi.
Fra improbabili appuntamenti di lavoro, danze irlandesi e una bambina da imparare ad amare, Aiden chiede a Melinda: «Scrivimi di te». Perché non c’è atto d’amore più grande che restituire a chi l’ha perduto il dono della fantasia.

Incantevole.

Questo romanzo ti prende il cuore e ti trasporta nel mondo ideato da Francesca Cani, che lo si voglia o meno.

Scritta con uno stile particolarmente accurato, senza una sbavatura o un’incongruenza, la trama si divide tra i due punti di vista dei protagonisti e alcuni capitoli che narrano di un tempo lontano, inizialmente non immediatamente collegabile al resto della storia, ma che si riuniranno al momento giusto per regalarci una visione d’insieme ampia e ricca di emozioni.

Non avevo mai letto nulla di questa autrice, questo libro mi ha chiamata con i suoi rimandi all’Irlanda e una trama che mi incuriosiva, ago della bilancia poi, il sussurro delicato di una cara amica appassionata degli scritti di Francesca e del cui parere mi fido.

Lo dico sempre: quando un libro ci chiama il minimo che possiamo fare è afferrarlo e lasciarci trasportare dove vuole portarci. Raramente mi sono pentita di questo motto e certamente questo è uno di quei casi in cui potrò raccontarvi di una bellissima esperienza di lettura, delle emozioni che mi ha donato e del profondo gusto di assegnare quelle 5 stelline che sembro, a volte, così restia a concedere. L’ho divorato in poco tempo, assaporandone ogni sfumatura.

Scrivimi di te è un romanzo contemporaneo che parla d’amore, non solo quello commovente e intenso che nasce tra i due protagonisti ma anche l’amore tra padre e figlia, la scoperta di potersi concedere di provarlo, l’entusiasmo di scoprire di avere accanto una figura solida che non ti lascerà mai, accanto alla quale crescere e rifiorire. Parla di commiserazione e sensi di colpa, di drammi che cambiano la vita benché siano situazioni tristemente comuni che accadono sovente. Parla di perdono, del perdonarsi e della forza di spirito di concedere agli altri di vederci come siamo, lasciarci amare e nonostante ciò che è avvenuto, consentirgli di amarci: aprirsi alla vita e accettare per andare avanti.

L’autrice caratterizza benissimo ogni personaggio, attenta alle sfumature, con una prosa che cattura e impedisce al lettore di abbandonare la lettura; dedica molta attenzione anche ai paesaggi irlandesi, resi così evocativi dalle sue parole da sembrare di essere lì, immersi nel verde, tra il vento e il cielo birichino che occhieggia al mondo e tra un diluvio e una pioggerellina regala scorci assolati di assoluta bellezza. Una proprietà di linguaggio notevole senza essere esacerbata, arricchita inutilmente; mille sfumature di emozioni che nascono da parole semplici, misurate, mai eccessive e ricercate che colpiscono il lettore andando a posarsi esattamente dov’è il loro posto.

La storia è ambientata in uno sperduto luogo della campagna irlandese, nel Donegal, il maniero “O’Connor Castle” è un edificio imponente immerso nelle torbiere e prossimo alle scogliere tanto da avvertire il suono del mare in burrasca dalle finestre delle stanze. Un luogo incantato perché isolato, quasi in ogni senso. Difficile connettersi alla vita quotidiana con una connessione incerta e inaffidabile, distanti dai grandi centri urbani, immersi nella natura e nei paesaggi incostanti, irascibili e quasi arroganti tipici di quei luoghi e che ne fanno la loro specificità, è un luogo in cui ci si può nascondere, o perdersi, o entrambe le cose ma anche ritrovarsi e scoprire il meglio che la vita possa offrire.

È ciò che accade alla giovane Melinda – Mel – che giunge dall’Inghilterra con un sogno infranto, il cuore spezzato e un evento traumatico alle spalle, non ancora dimenticato, che l’ha portata a fuggire dalla City, dalla famiglia, dal suo sogno di scrivere.

Qui conoscerà l’adorabile Colin e il suo compito sarà proprio prendersi cura di questa tenera e frizzante bambina di cui non potrete non innamorarvi. Le “due ragazze” insieme costruiranno un legame così tenero, solido e così intenso da poterlo avvertire sulla pelle.

Poi c’è Aiden, ex campione e personaggio noto alla stampa e al mondo sin quando un tragico incidente non ha stravolto la sua vita.

Aiden che tutto si aspetta dalla tata di Colin fuorché colei che prima scombussolerà la sua mente e i suoi pensieri, per poi riportarlo alla vita.

“Profumi d’Irlanda, dolce Melinda”

“Odori di sole e pioggia, d’erba e mare”

Ora più che vivere, si nasconde nel maniero, appare burbero e astioso, tormentato e ha una quantità tale di problematiche e difetti da chiedersi cosa mai abbia potuto pensare l’autrice nell’immaginare e dare vita a un tale soggetto, poi… eh poi lo conoscerete, scoprirete i suoi pensieri e ciò che gli è accaduto e finirete con l’innamorarvene perché quest’uomo ombroso e iracondo scopre sé stesso e l’amore nelle sue due forme più elevate e si apre al mondo concedendoci di intravedere i suoi lati più teneri, la passionalità, l’uomo dietro allo zoppo, che combatte per sé stesso e per coloro che ama.

…no l’amore è aspro e burrascoso, l’amore è ruvido e incolto come Aiden.

E ti fa sentire la solitudine quando ancora non l’hai lasciato.

Confesso che il finale, quello vero, quello delle rivelazioni che MAI riporterò qui, mi ha commossa perché solo lì ho davvero capito quanto peso portasse sulle spalle questo essere umano devastato e apparentemente solo ricco, viziato e con lo sguardo eternamente volto al passato. Complimenti all’autrice perché in un romance, più di tutto amo essere sorpresa, incantata e infine rassicurata, amo la lacrimuccia finale che è metà gioia e metà rammarico per l’accomiatarsi dai personaggi che oramai vivono nella mia mente, in autonomia. Non sarà solo Aiden a rivelarci impensabili scenari ma anche la dolce Mel che finalmente metterà insieme i pezzi della sua esistenza, frantumati ma presenti e rinascerà più forte e determinata di sempre, come una fenice e anche meglio!

Ultima nota, impossibile da non menzionare, Sean e Molly i due anziani che si occupano del maniero e sembrano una via di mezzo tra un maggiordomo e una governante, una coppia di anziani nonni, complici e affettuosi. Anche a loro, nel finale, Francesca dedicherà un momento particolarmente commovente che chiarirà anche del tutto i loro atteggiamenti e gli sguardi o le parole in gaelico, non tradotte appositamente, che ci lasciano lì a meditare su cosa acciderboli avrà mai detto il vecchio Sean. E poi c’è Doc, l’amico, il confidente, una di quelle persone solide a cui puoi affidarti perché ti restano accanto anche esprimendo il loro disappunto e gioiscono di ciò che rende felice coloro che amano. Ovviamente non può mancare il cattivo della storia, un tizio viscido che avrà, grazie all’autrice, i suoi momenti di tormento e pagherà per il male che ha sparso nel mondo. E di male ne ha fatto tanto.

Non vorrei più concludere questa recensione, avrei ancora un monte di cose da dire… ma dato che sono le autrici a scrivere e io devo solo raccontarvi il meno possibile, sperando di trasmettervi il mio punto di vista, concludo qui suggerendovi caldamente di scegliere questo libro. Se desiderate sognare, commuovervi, sorridere e godere di un buon testo ben scritto e ben strutturato e perché no? Gustarvi anche qualche momento intimo molto appassionante e per nulla eccessivo, Scrivimi di te è il libro che vi serve, perché…

Un libro che ti entra nel cuore è un dono, sempre!

 

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