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Recensione: In fuga con la sposa di Vivienne Lorret

Titolo: In fuga con la sposa

Autore: Vivienne Lorret

Genere: Romance storico

Serie: Le abitudini dei libertini 1

Editore: HarperCollins Italia

Collana: I Grandi romanzi storici

Data di pubblicazione: 19 Giugno 2020

Le abitudini dei libertini 1
Inghilterra, 1827
Per tutta la vita Lord Asher Holt ha dovuto porre rimedio ai sempre più onerosi debiti che il padre, un giocatore incallito, ha contratto a suo nome. Ma ora, finalmente, ha un piano perfetto per liberarsi dal giogo del marchese, e lo potrà realizzare grazie alla vincita di duemila sterline. Peccato che un trio di sciocche debuttanti lo rapisca per interrogarlo sulle abitudini dei libertini e, prima di rilasciarlo, lo derubi. Determinato a riprendersi quanto è suo, Asher si presenta fuori dalla chiesa in cui una di loro sta per convolare a nozze, ma si ritrova ad accogliere sulla propria carrozza la sposa fuggitiva e a intraprendere con lei un’avventura indimenticabile, scoprendo un sentimento più prezioso di qualunque tesoro.

In fuga con la sposa è il primo della serie intitolata Le abitudini dei libertini di Vivienne Lorret. Come tutti i gli altri romanzi è autoconclusivo. Le protagoniste indiscusse sono quattro amiche debuttanti, che decidono di scrivere un libro con l’unico scopo di aiutare le ragazze della loro età a capire se i loro pretendenti sono dei libertini o dei veri gentiluomini in cerca di spose.

A ognuna di loro l’autrice dedica un volume: Winny, Prue, Jane, Ellie.

La storia è ambientata nell’Inghilterra del 1827 e ha come personaggi Asher Holt e Winnifred Humphries. Quest’ultima, ricca ereditiera, viene convinta dalle sue amiche che merita più di una vita accanto al suo futuro sposo, che non ama ma disprezza.

Per un equivoco si ritrova a scappare con Asher, un giovane scapestrato (almeno all’apparenza) erede del marchese Shettlemane.

La vicenda di due giovani che si ritrovano in fuga insieme senza conoscersi l’ho incontrata più volte nel  genere Regency e si conclude sempre con i protagonisti che sviluppano dei sentimenti l’uno per l’altro. Quindi non è l’originalità che contraddistingue l’opera, ma la scrittura scorrevole e le avventure narrate sono divertenti e per nulla noiose.

Tutto si svolge in un paio di settimane, in modo frenetico, senza lasciare un attimo di respiro ai personaggi che si ritrovano coinvolti negli intrighi delle rispettive famiglie senza la possibilità di uscire dal vortice.

Winny è una figura femminile in linea con il periodo storico in cui v ive. È  figlia unica, possiede diverse insicurezze tra cui il suo aspetto, è piuttosto prudente visto la sua posizione di ereditiera e non si fida facilmente.

La sorpresa invece arriva dal personaggio maschile, Asher, anche lui figlio unico con un padre prepotente, imbroglione e avido. Il giovane nel suo cuore conserva gli insegnamenti della madre e prova a rendere onore alla sua memoria come meglio può. Non mi soffermo sulle sue caratteristiche fisiche perché tanto quasi tutti i Lord sono atletici, belli e affascinanti; la parte su cui l’autrice si focalizza maggiormente sono i suoi sentimenti e la sua trasformazione. Obbligato per sopravvivere a essere un giocatore dalla dubbia reputazione, alla fine si dimostra affidabile e di parola.

Il libro non è noioso grazie al ricamo favoloso, ma partendo da un’idea non originale perde un po’.  Alla fine tutto si riassume con il raggiungimento di un unico obbiettivo e come dichiara la stessa Winny: “io esigo di essere desiderata per ciò che sono. Forse sembrerò una ingenua, ma voglio essere l’amore senza il quale un uomo non può vivere.” (Tratto dal libro)

Questo primo volume mi è piaciuto meno del secondo (non li ho letti in ordine), ma ho apprezzato lo spirito dei personaggi, l’ambientazione e lo stile della Lorret che riesce a tenere il lettore inchiodato fino all’ultima pagina, curioso di scoprire quale avventura succederà in seguito. Il fatto che i protagonisti siano davvero divertenti e facili da amare aiuta tanto.

Anche se ho già letto il secondo volume e il terzo, concludo che non vedo l’ora di continuare le avventure delle quattro amiche.

Attendo il quarto capitolo, perché mi piace troppo come scrive la Lorret!

 

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