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Recensione: “In the Labyrinth” di H. Joking

COLLANA ROMANCE
Titolo: In the Labyrinth
Autrice: H. Joking
Editrice: Triskell Edizioni
Genere: Urban Fantasy

Lunghezza: 332 pagine

Prezzo Ebook: € 5,99

Prezzo cartaceo: € 13,00Data di pubblicazione: 10 Agosto 2020

Da sempre, una ragazza cresce con l’illusione di poter trovare il proprio principe azzurro e di realizzare così il lieto fine di cui tanto si sente parlare.
Anche Muluc è alle prese con la stessa ricerca e i suoi pensieri sono costantemente rivolti a Jason, il ragazzo più carino della scuola, persino quando, durante una gita scolastica al sito archeologico di Palenque, la guida scorta il suo gruppo all’interno del famoso Tempio delle Iscrizioni, dove è custodita la tomba del grande re del passato Pacal.
Costretta ad attardarsi più del dovuto in quel luogo, la ragazza spalanca inavvertitamente un passaggio nascosto tra le pietre dell’antica piramide Maya, in cui lei, Jason e un piccolo gruppo di amici si trovano presto intrappolati.
Innanzi a loro si apre un’unica strada ed enigmatici indizi sembrano rivelare che soltanto percorrendola fino alla fine sarà possibile ritrovare l’uscita.
Presto però il gruppo si rende conto di essere prigioniero di un immenso labirinto, sconosciuto in superficie e pieno di trabocchetti azionati da occulti meccanismi ancora funzionanti.
Nel frattempo, i sentimenti di Muluc diventano confusi innanzi all’ardore nel proteggerla dimostrato dal compagno di scuola Ryan, del quale fino ad allora si era a malapena accorta.
Le tenebrose mura del labirinto però custodiscono altri sconvolgenti segreti, che sembrano riguardare addirittura il passato della ragazza.
Riusciranno Muluc e i suoi amici a tornare in superficie e come potrà la giovane fare chiarezza nel suo cuore?

Care Fenici, mi trovo a recensire un libro molto particolare che, per la tematica trattata, mi ha subito richiamato alla mente i classici di Jules Verne.

La vicenda narra di un gruppo di adolescenti in gita scolastica che si ritrova disperso all’interno di un misterioso labirinto nel cuore di un tempio del Mesoamerica e attraverso questo si ritroverá in un sottomondo fermo all’epoca dei Maya, colmo di mistero e meravigliose scoperte.

La trama segue la vicenda personale di Muluc, una ragazza il cui padre tempo addietro svanì misteriosamente proprio in quegli stessi luoghi mentre lavorava per una società, la SACM, che si occupava di scavi. Muluc ha imparato dal padre a parlare il linguaggio arcaico dei Maya, qualità che le tornerà molto utile quando, lasciato il labirinto, entrerà in contatto con la misteriosa civiltà del sottomondo.

Con lei un gruppo di coetanei tra i quali Jason, il bello e irraggiungibile, di cui Muluc è segretamente innamorata, e la sua ragazza, capricciosa e vanesia, di nome Alyssa. Emily, l’amica del cuore di Muluc, una ragazza dolce e molto protettiva con lei; Thomas, il Nerd del gruppo e Ryan, il ragazzo posato e serio che ha una cotta segreta per la protagonista verso cui si comporta come un cavaliere senza macchia e senza paura. Gli ingredienti del teen drama ci sono tutti.

A fare da corollario a questa squadra si aggiungeranno nella narrazione altre figure del sottomondo, come il valoroso e misterioso Dente di Lupo e la sua squadra di guerrieri, che affibbierà alla nostra eroina il nome di Freccia Silenziosa; i due sovrani Cielo Stellato e Falco Arrabbiato, capi di due città rivali e infine Acqua che Corre la figlia di Falco Arrabbiato.

Tutti i vari personaggi vengono caratterizzati con grande cura e il loro agire e pensare è perfettamente plasmato intorno al loro background culturale, cosa che denota, a mio avviso, uno studio minuzioso da parte dell’autore della ricostruzione storica dell’epoca Maya.

Attraverso varie peripezie, i nostri eroi riscatteranno un popolo dalle sue paure e lo libereranno da una creatura antica, Kulkulkan, che ne aveva segnato per lungo tempo le esistenze. Le numerose vicissitudini rappresenteranno anche un percorso di crescita per tutti i protagonisti in questo avventuroso viaggio di formazione.

Nel complesso è un libro avvincente con parecchi colpi di scena e un’ambientazione curata in ogni suo minimo dettaglio, sicuramente una chicca per gli amanti del genere, che, però, non è riuscita a entrare nel mio cuore, vuoi perché anagraficamente sono ormai lontana dalle tematiche adolescenziali che permeano la trama o, forse, poiché non ho più quella scintilla che mi faceva adorare i romanzi di avventura.

Trattandosi, però di una cosa meramente personale non voglio scoraggiare la lettura di quest’opera, che sicuramente alle più giovani e avventurose risulterà gradito.

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