Recensione: Incidente Franciacorta di Rebecca Quasi
Può un incidente davanti a uno scaffale in un supermercato scatenare una serie di eventi con il potere di cambiare la vita delle persone?
Ancora una volta Rebecca Quasi, scrittrice per hobby (come ama definirsi) con il talento di un’affabulatrice provetta, ci racconta una storia divertente, romantica e con un bell’ingrediente giallo in più, gestito con il consueto stile e aplomb. Se non fosse per la passione che imprime nei suoi personaggi, la potrei definire una scienziata che guarda lo svolgersi degli eventi dietro alla lente di un microscopio.
Protagonisti stavolta sono Ascanio Sangiorgi, chirurgo plastico di successo momentaneamente impiegato come cassiere in un Conad, e Carolina Bassani, cardiologa retrocessa a somministrare medicinali in una RSA. Entrambi coinvolti nella morte di una paziente, si sono nascosti in provincia per sfuggire allo scandalo e hanno perso posizioni, stipendi d’oro e la loro vita sentimentale è distrutta. Si incontrano a causa in una bottiglia di vino esplosa che ha ferito Carolina al viso. Un taglio malamente ricucito al pronto soccorso dove Ascanio l’ha accompagnata scatenerà in lui il sacro fuoco, mai sopito, del chirurgo plastico e lo spingerà a sistemare la ferita: la scusa è quella di evitare una causa al Supermercato, la verità è, probabilmente, un’attrazione vivace e potente verso una donna che non conosce poi così bene, nonostante fosse coinvolta nello stesso caso che li ha rovinati.
Da quell’incontro nasce una strana relazione; una avventura? Una storia di sesso? Un desiderio di unire due vite solitarie? Qualsiasi cosa sia coinvolge entrambi più di quanto si aspettino: Ascanio dimentica lentamente la moglie che lo ha lasciato, concentrandosi su questo rapporto strano con la giovane, ancora fragile e sofferente; eppure non perde mai di vista il problema, l’aver perso la sua posizione, il potere che gli dava e la possibilità di guardare con disprezzo chi riteneva inferiore.
Dal canto suo, Carolina è concentrata a respingere dal suo cuore la falsa dipendenza sentimentale dal suo ex fidanzato, ora divenuto sindaco del comune dove entrambi vivono e in procinto di sposarsi e diventare padre con una nuova e più rappresentativa fidanzata. Siamo di fronte, anche qui, a un personaggio discutibile, innamorato del proprio ego, che può solamente esser danneggiato da una fidanzata coinvolta in un grave scandalo, come la morte di una paziente.
Figura degna di nota e onore è la maestra in pensione, Eufemia Barbanti, vicina di casa di Carlotta, un concentrato di spionaggio deduttivo e sana curiosità che rappresenta, da sé, una chicca della penna della Quasi.
«Non hai risposto.» Santa Inquisizione, Mossad, Scuola Primaria: una faccia, una razza.
Eufemia sarà un po’ il deus ex machina di questa storia: con la sua voglia di vivere e di organizzare, di dirigere con piglio energico la vita degli altri fingendo che siano questi a gestirla, con le sue battute fulminanti e la splendida dialettica strappa più di un sorriso. Alla fine sarà anche grazie a lei se il giallo della paziente morta verrà svelato e i colpevoli assicurati alla giustizia, permettendo ad Ascanio e Carolina di unire i loro destini e tornare insieme alla normalità.
Ancora una volta, Rebecca Quasi incanta e conquista, raccontandoci una storia giallo-rosa divertente e originale, un gioco di penna come pochi. Un sicuro successo!