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Recensione Inedito: “Picture Perfect Cowboy” di Tiffany Reisz (The Original Sinner series #10)

Care Fenici, torna Tiffany Reisz! Oggi Dharma ci parla di “Picture Perfect Cowboy” (The Original Sinner series #10)

Vista dall’esterno, la vita di Jason “Still” Waters, è apparentemente perfetta, possiede denaro, fama, e il titolo di” Campione del Mondo di bull-riding”. Ma Jason ha un segreto, un segreto che non pensava di poter mai confessare a anima viva… fino a che non compare sul suo cammino Simone. Lei è la ragazza dei suoi sogni, dolce bella e Kinky al punto giusto… ed è anche il peggior incubo della sua famiglia incredibilmente conservatrice. L’autrice della Original Sinners Serie ci regala un ritratto in salsa western di un amore piccante.

Tiffany Reisz, si sa, è una garanzia. Questa novella, nata dalla serie degli Original Sinner, ci fa conoscere un nuovo fantastico personaggio che entrerà a far parte del mondo sommerso e che scommetto, non tarderà a rubarvi il cuore.

Quella che sembra essere la più classica e banale delle trame, nelle mani magiche di questa Regina Indiscussa della narrativa erotica si trasforma nell’occasione perfetta per mostrarci una diversa, e sino ad ora inesplorata, sfaccettatura del mondo Kinky.

I protagonisti sono archetipici e assai tradizionali. Lui è il cow-boy tutto d’un pezzo bellissimo e praticamente perfetto, incarnazione di una delle più comuni tra le fantasie sessuali, quella dell’uomo Marlboro. Lei è la sottomessa per eccellenza. L’autrice ribalta i ruoli e ci regala la storia di una sottomessa che prende per mano un dominatore in erba e gli insegna ad amare e accettare il lato più oscuro della sua personalità.

Quante volte abbiamo letto di maschi alfa che “educano” timide scolarette e le forgiano a immagine e somiglianza dei propri/loro desideri? A mio modestissimo parere anche troppe, quindi ben venga una storia in cui la parte dominata guida e indirizza quella Dominante portandola a esprimere la parte più profonda di sé.

Semplicemente geniale come da una situazione letta e stra-letta la Reisz sia riuscita a ribaltare i ruoli pur senza snaturarli. Simone rimane una sottomessa e gode nell’esserlo e Jason libera il lato Dominante che ha tenuto a freno per tutta quanta la sua vita. L’autrice ci mostra con naturalezza e maestria la nascita di una storia d’amore sui generis. Su un argomento del quale oramai si è scritto di tutto e di più, lei ha ancora qualcosa di bello e profondo da mostrarci e lo fa in grande stile, come sempre del resto.

Due parole per descrivere i personaggi di questa storia, che data la lunghezza non riesco a decidere se definire semplicemente una novella o se donarle lo status di romanzo breve. Lascio a voi la scelta chiamandola semplicemente da qui in poi come “La storia”.

Il personaggio femminile lo abbiamo già incontrato nella serie principale, è una delle dipendenti di Kingsley, Simone Levine. Newyorkese dalla bellezza florida, è una sottomessa di professione e una fotografa free-lance. Ha avuto la fortuna di riuscire a accettare da subito le proprie tendenze masochistiche e senza farsi frenare dal timore del giudizio altrui vive la propria sessualità, non propriamente tradizionale, alla luce del sole. Un personaggio dalla personalità forte che pacatamente, senza strepiti e senza drammi, è in grado di capire e di aiutare il suo partner nel percorso che lo porterà a costruirsi una nuova e decisamente più veritiera immagine di sé.

Una che non tutti riterranno perfetta ma che sicuramente per lui sarà liberatoria proprio perché sincera, priva di filtri.

Di Jason si potrebbe parlare per ore, è un personaggio che mi ha rubato il cuore in quattro righe nette e che lo ha fatto palpitare fino alla fine del libro e anche un pochino dopo. Lo conosciamo mentre guida contro voglia verso l’appuntamento con Simone. Enumera le cose che preferirebbe fare piuttosto che recarsi a quello che, lui ancora non sa, essere l’incontro più importante della sua vita. Sta letteralmente guidando incontro alla sua fortuna. Di lui mi ha colpito il senso di solitudine estrema che sembra non abbandonarlo mai fino quasi alla fine della storia. È un uomo forte e coraggioso che si è oramai rassegnato a portarsi la propria colpa cucita addosso. Tutto d’un tratto viene offerta l’opportunità di capire che quella pensava essere la sua vergogna, con la persona giusta e la giusta consapevolezza, in realtà non è nulla di cui vergognarsi. Fortunatamente sul suo cammino compare una pollastrella di città dai capelli rosa come lo zucchero filato che con una dolcezza disarmante gli dimostra che in lui non c’è niente di sbagliato. Gli spiega che può continuare a essere un brav’uomo anche se dietro la porta della camera da letto decide di lasciar andare le redini e di calarsi nel ruolo di addestratore della sua bella puledrina. Jason mi ha incantato perché pagina dopo pagina non fa altro che combattere con sé stesso, con i suoi desideri, con la sua famiglia, con la sua educazione… ma rimane sempre sé stesso, un puro dal cuore tenero e dai torbidi desideri. La sua crescita è veramente coinvolgente e anche nei momenti in cui cede alle vecchie abitudini è praticamente impossibile rimanere arrabbiate a lungo con lui.

Come non parlare poi del favoloso cameo di Nora e Søren… davvero io li amo, mi mancavano così tanto che già il solo sapere che avrei letto nuovamente qualche loro battuta mi ha fatto letteralmente impazzire nell’attesa! Nulla di troppo spoileroso, vi dico solo che ci sono e che sono favolosi come al solito. Søren poi ha un ruolo fondamentale e pur apparendo pochissimo riesce a essere decisivo. La sua piccola Simone ha trovato l’anima gemella e lui da buon “padre” deve accertarsi che il ragazzo sia all’altezza della situazione.

In calice alla storia vera e propria si trova poi anche il racconto di una sessione, che si svolge in uno dei dungeon dell’ottavo cerchio, in cui Master Søren insegna al novello Master Jason a manovrare la frusta… un regalino dell’autrice che a me personalmente non ha fatto altro che aumentare il desiderio di leggere ancora di Nora e Søren e di Kingsley e Zac. Vorrei un’amnesia per poter leggere nuovamente tutti i libri come se fosse la prima volta!

L’ambientazione, questa volta, è nelle verdissime praterie del Kentucky dove vive realmente la mamma dell’autrice. Lì già in precedenza ci aveva condotti la serie principale. Stalle, granai e cavalli speciali fanno da cornice a questa storia d’amore, per completare il quadro bucolico manca giusto un cagnolino ma d’altro canto io sono tremendamente di parte e metterei cani ovunque! Non solo campagna però: la nostra Simone ci porterà con sé nella Grande Mela, e anche se per poco, potremo riassaporare l’aria che si respira nel regno del nostro adorato Kingsley, che, ahimè brilla per la sua assenza.

La vicenda di Simone e Jason ci mostra come sia impossibile trovare l’amore vero fino a che non si è scesi a patti con i propri demoni e si è imparato ad amare prima di tutto sé stessi. È fondamentale portare avanti gli ideali che sono importanti per noi, combattere per riuscire a mostrarci agli altri nella maniera più vera e trasparente possibile. Non ci si può fermare al giudizio altrui, ma bisogna sentirsi in pace con se stessi e con chi si ama. Jason è l’emblema di chi si lascia plasmare da ciò che gli altri vogliono che sia. Grazie a Simone, riesce invece a far emergere ciò che è realmente.

Un altro aspetto che vorrei mettere in evidenza è quello del rispetto nei confronti delle donne. Il dilemma di Jason è radicato nel profondo, gli è stato insegnato a suon di botte che le donne si devono rispettare, che con le donne non si deve alzare nemmeno la voce, figuriamoci le mani. Come può una persona cresciuta con questi dogmi riuscire a conciliare i propri desideri di dominazione col desiderio più che giusto di portarle rispetto? Lascio che siano le parole di Simone a spiegarvi come sia possibile:

“Se vuoi rispettare le donne, rispetta la donna reale che è di fronte a te, non una qualche fasulla fantasia ideale di come tu supponi debba essere una donna.”

Simone è una donna tosta, sicura di sé, consapevole della propria sessualità e del proprio potere. È così sicura e coraggiosa da decidere consapevolmente di deporlo nelle mani dell’uomo che ama, dando così ad entrambi l’occasione di essere pienamente felici e realizzati. Mai come in questo caso è la donzella a salvare il principe!

Fino a qui abbiamo parlato di amore ora ci addentriamo negli aspetti più piccanti e pruriginosi del racconto. Ci sono svariate scene di sesso, hot ma con garbo, nulla di eccessivamente strano o perverso ma neanche proprio da educande. Diciamo che su una scala tra le famigerate Cinquanta sfumature e L’Histoire d’O beh siamo decisamente nel mezzo. Tiffany Reisz ha la capacità di scrivere scene di sesso estremamente coinvolgenti senza ma scadere nel banale o nel volgare. I protagonisti si danno decisamente da fare tra le lenzuola, questa è pur sempre una novella erotica, ma se vi aspettate quintali di sesso esplicito allora rimarrete delusi. C’è di che farsi venire le caldane, ma nulla di esagerato o fine a sé stesso. Inoltre, per essere una storia d’amore tra un Dom e una sub si rimane anche abbastanza sul tradizionale, diciamo non propriamente vanilla ma nemmeno troppo kinky. Insomma, per tutti i gusti/per tutti i palati.

Tirando le somme ho un’unica critica da fare alla signora Reisz: troppo corto. Dopo tutta questa attesa avrei voluto almeno un milione di pagine, e poi un altro milione ancora e invece ho dovuto accontentarmi di questo romanzo breve che, lo dice già il termine stesso, è poco! Scherzi a parte se proprio devo trovare una pecca a questa storia è che obbiettivamente il finale è sbrigativo. Tutto si conclude troppo rapidamente, mi aspettavo un epilogo più travagliato e sofferto che conducesse il lettore ad un meritatissimo happy ending, di quelli con i fiocchi. Invece in quattro e quattr’otto tutto si conclude a tarallucci e vino cosa che devo dire, mi ha fatto un pochino storcere il naso. Rimane comunque il fatto che questa è una bellissima storia, ricca di tanti spunti di riflessione. Ci permette di conoscere due personaggi favolosi, di rincontrare due vecchi amici e di condividere ancora per un attimo l’aria che respirano i peccatori laggiù nel regno di Kingsley. Un pochino come tornare a casa dopo che si è stati lontano per lungo tempo, le aspettative sono talmente alte che il rischio di rimanere delusi è quasi una certezza. Nell’attesa che ad aprile esca The Rose, mi consolo seguendo il profilo Instagram dell’autrice sul quale si diverte a pubblicare stralci del suo nuovissimo lavoro super top secret, il fatto che spesso si parli di Søren mi fa ben sperare!

 

 

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