Recensione Inedito: “Riven” di Roan Parrish
Care Fenici, oggi Ipanema ci parla di “Riven” di Roan Parrish
Theo Decker potrà anche essere il frontman della band Riven, ma detesta essere una rock star. I paparazzi, i tour senza fine, l’essere riconosciuto ovunque lui vada, tutto questo lo fa letteralmente contorcere. L’unica cosa che non odia è la musica. Percepire l’energia del pubblico che perde la testa sulle note della musica dei Riven gli regala una scarica non paragonabile a nient’altro… fino a quando non incontra Caleb Blake Whitman. Caleb è scorbutico e devastato, eppure quelle sue dita sulla chitarra sono pura poesia. E le sue mani su Theo? L’unica cosa a cui la rock star riesce a pensare. Ma Caleb non è il solito groupie, e una notte soltanto non può bastargli.
Proprio quando Caleb stava riuscendo ad accettare la sua nuova vita da eremita, ecco che Theo Decker vi si intrufola di soppiatto e gli capovolge il mondo da capo a piedi. Theo è sexy, brillante, e vulnerabile a rischio dipendenza; tutto ciò che Caleb desidera è un’altra dose di quel ragazzo. E un’altra ancora. Ecco perché Caleb sa che Theo è solo fonte di guai. Caleb non riesce neppure a gestire una performance sul palcoscenico, in questo periodo. Come diavolo potrà mai pensare di sopravvivere in una relazione con una star dei tabloid? Solo dopo aver visto l’uomo che c’è dietro quella rock star, inizierà a chiedersi se Theo, magari, non sia invece l’opportunità di un futuro che aveva pensato di aver perduto per sempre.
Se state seguendo la serie “Nel bel mezzo del nulla”, di Roan Parrish, vi sarete già innamorati di Daniel e Rex, oppure di Colin e Rafe, i quattro personaggi che animano le pagine dei primi due romanzi della serie, e sicuramente starete aspettando che venga tradotto il terzo e conclusivo su Will e Leo. Saprete ormai, quindi, che questa autrice sa creare situazioni e storie intriganti, personaggi carichi di umanità e difetti tali da caratterizzarli in modo tridimensionale, e sa ottenere suspense e angst come pochi autori di M/M sanno fare.
Da tempo ero curiosa di leggere Riven, il primo music-romance di una nuova serie di cui sono riuscita a scoprire ancora poco. Ma che conto di sviscerare quanto prima, magari “stalkerando” l’autrice stessa.
Riven è il nome di una band che si trova in vetta alle classifiche di vendita e di popolarità, adorata dai fans di tutto il mondo, principalmente per la presenza scenica e la voce suadente di Theo Decker, il frontman del gruppo. Theo, però, pur felice di aver raggiunto il successo in fretta, e di aver dato un impulso forte alla band attraverso le sue canzoni e la sua musica, mal tollera la visibilità e l’invadenza dei media. Per lui è un tormento doversi sottoporre alle interviste, agli shooting fotografici, e lo fa solo per compiacere la band e il loro agente, sentendosi però emarginato dai suoi stessi compagni di musica. Gli altri tre componenti della band, infatti, si conoscono fin dal liceo e sono amici molto uniti tra loro. Per poter far fare il salto di qualità alla band, l’agente aveva cercato un vocalist che sapesse anche scrivere testi e musica originali, e Theo era risultato perfetto per aggiungersi al trio. Accettato senza però essere mai sul serio accolto tra loro, risulta “snob” e presuntuoso per questo suo strano atteggiamento che lo porta a evitare i paparazzi e i fans troppo entusiasti, e a essere sempre vestito in modo dimesso e semplice, spesso con il volto celato da un cappellino sugli occhi. Alcuni nel gruppo sono persino gelosi per la popolarità che Theo ottiene pur schivandola e non desiderandola affatto.
Per caso, una sera incontra Caleb in un locale prossimo alla chiusura. Sta suonando una canzone che affascina Theo immediatamente. Caleb stesso affascina Theo in maniera così potente da invitarlo a suonare per lui nel suo appartamento e a passare la notte con lui. Scintille, sensualità a mille, notte pazzesca e indimenticabile, ma Caleb la mattina dopo scompare.
Perché Caleb è un uomo spezzato in più punti, convinto di non potersi più… riaggiustare. Ha visitato il rehab per ben quattro volte, ricadendo nella dipendenza ogni volta. Questa è la sua ultima possibilità di sopravvivere e per farlo deve vivere da eremita, evitare tutto ciò che lo ha portato a drogarsi, vale a dire la musica e i tour con la band. Caleb infatti imputa alla musica stessa, e all’esibizione sul palcoscenico, la causa dei suoi fallimenti e delle sue ricadute. È terrorizzato, quindi, anche da Theo e da ciò che rappresenta: famoso e adorato dalle folle.
Il romanzo si sviluppa analizzando, attraverso i POV alternati di Theo e Caleb, la situazione e le problematiche di questi due uomini, così diversi ma così uniti da un filo sottile che è l’elettricità di un’attrazione fulminante e dalla musica. In un andirivieni anche un po’ esasperante da parte di Caleb, che prima si rivolge a Theo e poi si ritrae, tra paure e incertezze, intemperanze e abbandoni, i due personaggi si cercano, si amano, si dividono e si fanno male perché assolutamente incapaci di sperare in qualcosa di vero e puro in un prossimo futuro.
La storia di Caleb è dolorosa, ma anche Theo ha subito soprusi in passato: vanta infatti un passato di anafettività e abbandono che a quanto pare continua a sperimentare e pensa di non essere degno di essere amato sul serio.
La Parrish dimostra anche in questo romanzo maestria nell’analisi psicologica, creando storie e personaggi di grande spessore. Un’altra caratteristica di questo romanzo è la presenza pregnante e potente della musica: descritta, disegnata a parole, inserita in ogni riflessione e azione. Sembra quasi una spina dorsale di una narrazione convincente e affascinante. Il lettore viene avvinto dall’evocazione senza essere oppresso da dotte citazioni, viene inebriato da suggestioni che lo riconducono alla melodia senza retorica stucchevole e sterile.