Recensione inedito: THE SAVIOR di J.R.WARD Black Dagger Brotherhood Series #17
Nella storia della Confraternita del Pugnale Nero, solo un membro è stato espulso, ma la pazzia di Murhder non ha lasciato altra scelta ai Fratelli. Ossessionato da visioni di una femmina che non è riuscito a salvare, Murhder torna a Caldwell determinato a chiudere il cerchio aperto anni prima e portare a compimento la sua missione. Troverà molto più di quel che stava cercando.
La Dott.ssa Sarah Watkins, ricercatrice presso una struttura biomedica, soffre ancora per la morte del suo fidanzato e collega all’interno della stessa impresa, avvenuta due anni prima. Quando l’FBI comincia a investigare sulla sua morte, Sarah inizia a chiedersi cosa sia realmente successo e presto scopre la terribile verità: la sua azienda sta conducendo esperimenti disumani in segreto e l’uomo che pensava di conoscere e amare era coinvolto.
Mentre i destini di Murhder e Sarah si intrecciano irrevocabilmente, fra di loro si accende il desiderio. Ma riusciranno a forgiare un futuro che colmi il divario che separa le loro due specie? E quando un nuovo nemico sorgerà nella guerra contro i vampiri, Murhder si ricongiungerà ai suoi Fratelli o tornerà per sempre alla sua vita solitaria?
Cominciamo con il dire che mi sono avvicinata a questo libro con un po’ di trepidazione: è qualche anno ormai che io e Zia Ward non andiamo più molto d’accordo, fin dall’epoca di The Beast che mi aveva lasciata decisamente perplessa. The Chosen è stato per me il libro peggiore della serie, mi ha veramente delusa tantissimo e, sebbene The Thief mi sia più o meno piaciuto e abbia adorato Blood Fury, ho affrontato The Savior senza troppe speranze. L’unica cosa che desideravo davvero, era il che il libro avesse un senso, dei personaggi ben sviluppati e nessun buco di trama. Sono felice di poter dire che questo libro è meraviglioso!
Murhder, personaggio che personalmente non mi ispirava la minima curiosità, è stato presentato e caratterizzato benissimo. La Ward descrive perfettamente il suo stato mentale e il motivo per cui è stato cacciato dalla Confraternita, catapultandoci nella sua vita come, forse, non avveniva da un po’ con i nostri vampiri.
Sarah, la protagonista femminile, viene introdotta in questo libro con un livello di dettaglio forse eccessivo, ma che si combina bene con il passo della storia. L’alternanza dei punti di vista fra lei, Murhder, John Matthew e Xhex, ci porta al momento dell’incontro in maniera fluida, naturale e senza scossoni, una cosa che ho apprezzato veramente molto.
Infine, torniamo a rivisitare la coppia Xhex-John Matthew e come non potevamo, considerati i trascorsi di lei con Murhder? Questo era un passaggio della storia che mi preoccupava perché poteva essere affrontato in diversi modi, ma devo dire che quello scelto dall’autrice mi ha soddisfatta completamente: i personaggi rimangono fedeli a loro stessi, al loro carattere, agendo secondo la loro natura e chiudendo quel cerchio in maniera perfetta. Brava Ward!
Vedere la Confraternita con gli occhi di Murhder è stato particolare: i Fratelli non gli sono particolarmente affezionati, non dopo la sua espulsione, e quando lo rivedono lo trattano con freddezza e sospetto. Murhder, non più un Fratello, non ha diritto ad avere alcuna informazione, né sulle loro vite, né sugli eventi accaduti dopo il suo allontanamento forzato.
Questo, insieme alle sensazioni di John Matthew all’inizio del libro, ci porta a notare ancora una volta come la Confraternita sia un sistema chiuso, ostile agli estranei, riservato anche con chi, come John, vive a stretto contatto con loro. Attraverso gli occhi di Murhder e John ci accorgiamo di come debbano sentirsi tutti coloro che hanno a che fare con i Fratelli: tagliati fuori da qualcosa che non possono condividere per scelta di coloro che invece sono all’interno del circolo. Fa ancora più impressione quando sentiamo queste riflessioni partire da John, che è con loro fin dal secondo libro, e ci accorgiamo di quanto soffra per questa situazione.
Continua in The Savior la storia di Throe, il suo Libro e le sue Ombre, in un modo che coinvolge direttamente i nostri eroi: un evento all’inizio del libro proietterà John Matthew in una situazione che sarà il perfetto veicolo per tenere Sarah con i vampiri almeno per un po’ di tempo. La storia si evolverà pagina dopo pagina, portandoci fra i pensieri di John come forse non avevamo fatto nemmeno in Lover Mine, fino alla risoluzione finale, esplosiva e commovente. E Murhder avrà una parte determinante in tutto questo, insieme a Sarah.
Inutile nasconderlo, questo libro è un perfetto connubio fra la parte dedicata a Murhder e Sarah e quella dedicata a Xhex e John Matthew. Se negli altri libri assistevamo spesso a due storie che correvano su binari paralleli senza intersecarsi (come accaduto in The Thief ad esempio) in The Savior tutto si incrocia, personaggi, storie, passato e presente. Non assistiamo solo alla nascita dell’amore fra Sarah e Murhder ma anche all’evoluzione del rapporto fra Xhex e Murhder e al modo in cui John Matthew reagisce alla presenza dell’ex-amante della sua compagna, un vampiro che ha per lei ancora un profondo significato. Sarah stessa stringe rapporti con altri personaggi al di fuori di Murhder, uno dei quali avrà per lei un’importanza enorme, con conseguenze anche per il suo futuro.
Ho apprezzato moltissimo le conversazioni fra Murhder e Xhex senza John presente, e viceversa i momenti fra John e Murhder. Erano necessari alla trama, necessari allo sviluppo dei personaggi e qualcosa che mi è mancato tantissimo nei libri precedenti. Quante volte infatti assistiamo a lunghi dialoghi o scene fra personaggi al di fuori della loro coppia? The Savior è veramente una boccata d’aria fresca in questo senso.
La parte finale è un crescendo di emozioni ma, fortunatamente, non è affrettata. Anche qui l’autrice si prende il suo tempo, portando al culmine diverse sottotrame che aspettavano da molto di essere sviluppate, chiudendo ciò che ha aperto in questo libro e lasciandoci con l’acquolina in bocca per il seguito perché qualcosa che aspettavamo da tempo si è finalmente verificato. Più di qualcosa, in realtà.
Questo libro segna una svolta nella storia della Confraternita, un po’ come fece il libro di Phury. Cambiamenti importanti avvengono, cose che avranno una conseguenza nel futuro della Confraternita del Pugnale Nero.
J.R. Ward ci accompagna in questo viaggio con una penna che finalmente ha ritrovato lo stile di un tempo, focalizzandosi sui personaggi, sui loro sentimenti, sulla loro evoluzione, scavando dentro di loro come non faceva da tanto.
Se proprio devo trovare un difetto, ci sono delle discrepanze con i libri precedenti in termini di date, ma questo forse interessa solo a qualcuno come me, appassionato dalla cronologia di questa serie. E non è niente di nuovo, purtroppo, perché cronologia e sequenza degli eventi sono sempre stati il punto debole di questi libri.
Per il resto, The Savior è decisamente uno dei libri migliori della serie. Ce n’era un estremo bisogno e infine Zia Ward non ha deluso regalandoci una piccola gemma all’interno di quel mondo meraviglioso che ha creato per noi. Ora si apre un nuovo capitolo e finalmente, dopo anni, sono realmente eccitata al pensiero di cosa accadrà.
Grazie.