Recensioni: serie TV e Film

Recensione: Inés Dell’Anima Mia – 1×01-04

La serie Tv Inés Dell’Anima Mia è una coproduzione internazionale RTVE, Boomerang TV e Chilevisión in otto puntate, tratta dall’omonimo romanzo pluri-tradotto di Isabel Allende del 2006, attualmente trasmessa ogni venerdì su canale 5. Qui il trailer.

Progetto grafico a cura di Maria Grazia

Titolo originale: Inés del alma mía

Anno: 2020

Genere: drammatico, storico, in costume, biografico

Stagioni: 1 da 8 episodi di circa 70 minuti

Regia: Alejandro Bazzano, Nicolas Acuna

Sceneggiatura: Paco Mateo

Fotografia: Felipe Alba

Casa di produzione: RTVE, Boomerang TV, Chilevisión

Prima TV originale: 31 luglio 2020 (Prime Video)

Cast

Elena Rivera: Inés Suárez (Le verità nascoste)

Eduardo Noriega: Pedro de Valdivia (La bella e la bestia)

Benjamín Vicuña: Rodrigo de Quiroga (Vis a Vis)

Carlos Bardem: Diego de Almagro

Enrique Arce: Pedro Sánchez de la Hoz (La casa di carta)

Carlos Serrano: Juan de Málaga

Francesc Orella: Francisco Pizarro

Daniela Ramírez: Marina de Valdivia

Federico Aguado: Hernando Pizarro

Ismael Martínez: Francisco de Aguirre (El internado, Tutto su mia madre)

Antonia Giesen: Cecilia

Pedro Fontaine: Juan Gómez de Almagro

Rafael de la Reguera: Alonso de Monroy

Nicolás Zárate: Jerónimo de Alderete

Gastón Salgado: Michimalonco

Elvis Fuentes: Marmolejo

Juan Fernández: Don Alonso

Patricia Cuyul: Catalina

Francisco Ossa: Don Benito

Inés Dell’Anima Mia

La serie racconta la vera storia di Inés de Suárez ovvero l’unica donna spagnola che nel 1540 partecipò alla spedizione per la conquista del Cile.

Comincia nel 1541, anno in cui la protagonista, una giovane recalcitrante alle dure regole sociali impostegli dal rigido nonno, sposa il fascinoso e anche sfaticato Juan de Málaga, che tra bagordi e debiti di gioco la lascia e parte per inseguire il sogno di Eldorado.

Per ricongiungersi al marito, la donna abbandona la Spagna e si imbarca per il Nuovo Mondo, sfidando pregiudizi e difendendosi prontamente da avance e tentativi di violenza di uomini vili e canaglie. Sbarcata in America, viaggia fino in Perù e scopre che il suo amore è morto, mentre era a servizio di Pizarro. Come risarcimento ottiene un piccolo appezzamento di terra a Cuzco, dove incontra Pedro de Valdivia. L’uomo, leale maestro di campo di Pizarro, ha il sogno di conquistare il Cile, territorio che Almagro, prima compagno e poi acerrimo nemico del governatore, non è riuscito a raggiungere. Trai due scoppia una passione travolgente, anche se Inés viene considerata, visto il precedente matrimonio di Valdivia, alla stregua di una concubina. Grazie alle amicizie e alla furbizia di Inés, Pedro ottiene il permesso di andare in Cile e i due con un pugno di uomini partono per la loro difficilissima missione. Attraverseranno il deserto di Atacama e raggiungeranno il fiume Mapocho dove, nel 1541, fonderanno la città di Santiago.

Inés Dell’Anima Mia

Curiosità e location di Inés Dell’Anima Mia

La serie è stata girata in ambientazioni naturali in Estremadura, Andalusia e Cile, nelle location di Cáceres, Trujillo e La Calahorra (Granada). Alcune riprese sono state effettuate anche nelle straordinarie terre peruviane, come Ollantaytambo, Chinchero e Pisak, e negli spettacolari ed esotici paesaggi del Deserto di Atacama, Araucania, Valdivia e Santiago del Cile, dove è stata costruita una città di oltre 5.000 m2 nella Laguna di Carén, per rappresentarne al meglio la sua fondazione.

Inés è realmente esistita, nacque a Plasencia, in Spagna, nel 1507, sbarcò in America nel 1537 con l’intento di cercare il marito e partì con Valdivia alla conquista del Cile. Isabel Allende, che ha seguito personalmente l’adattamento televisivo del suo romanzo, ha scelto di raccontare di Inés perchè ne ha sempre ammirati il coraggio, l’audacia e la generosità, ma anche perché è stata dimenticata dalla storia.

La Principessa Cecilia, uno dei personaggi più interessanti, è anch’ella realmente esistita, si chiamava Quispe Sisa e i peruviani la chiamano Inés.

Un uomo fa quel che può, una donna quello che lui non può.

In questa frase pronunciata da Inés Suarez c’è un po’ il senso di Inés Dell’Anima Mia, da me a lungo attesa per una serie di svariati motivi, primi fra tutti la mia smodata passione per i romanzi della Allende e l’ambientazione storica e geografica.

Vi dico subito che ne sono rimasta soddisfatta. Nonostante mi immaginassi dona Inés come una moracciona ben piantata, devo dire che Elena Rivera è riuscita a incarnarne l’indole indomita e appassionata. Nelle prime quattro puntate, finora distribuite in Italia con un ottimo doppiaggio, la produzione è riuscita a mettere l’attenzione, oltre che sullo spirito dei Conquistadores e sullo sfruttamento dei nativi, anche e soprattutto sui motivi che spingono i due protagonisti, Inés e Pietro, ad avventurarsi verso terre sconosciute.

La loro è una travolgente storia d’amore e passione, che li sostiene nelle loro scelte, ma sono spinti entrambi dallo spirito d’avventura, dalla ricerca della libertà e dalla voglia di riscatto dalle loro vite. Pietro è stato costretto a un matrimonio senza amore ed è al servizio di altri e Inés ha un carattere indipendente che mal si confà a una donna della sua epoca, tra l’altro sostenuto da una grossa intelligenza e da una furbizia straordinaria. Ci sono elementi di superstizione e magici, che il romanzo sottolinea e che la serie ancora non ha ben evidenziato, e spero tanto di ritrovarli nelle prossime puntate.

Inés Dell’Anima Mia

I personaggi secondari sono tutti ben delineati, specie il cattivo, de La Hoz, interpretato da un Enrique Arce fantastico. La fotografia è bellissima, ma devo dire che le location sono così spettacolari che era difficile non brillare in questo senso.

L’unica cosa che non mi è piaciuta finora è la presenza di alcuni passaggi troppo veloci, che secondo me, a chi non ha letto il romanzo possono sembrare poco comprensibili.

Allora, dopo questa dichiarazione d’amore non vi resta che iniziare questa serie e godervi una storia diversa che per una volta viene narrata da un’eroina forte e indimenticabile invece che dal solito punto di vista maschile!

Articoli Correlati

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio