Recensione “Ivan – Her Russian Protector” di Roxie Rivera
Erin Hanson è preoccupata per la scomparsa della sorella che da tempo frequenta un giro molto pericoloso. La giovane donna sa che l’unica persona alla quale può rivolgersi è Ivan Marcovic, inquietante e conturbante istruttore di arti marziali. Da uomini come lui bisognerebbe tenersi alla larga, perché Ivan nasconde un passato pericoloso legato agli ambienti malavitosi di Houston. Ma Erin, pur di salvare la sorella, è disposta a correre il rischio. Presto però, imparerà a sue spese che quando si chiede aiuto a un uomo come Ivan, bisogna essere pronti a pagare un prezzo, e per la donna, la posta in gioco è molto più alta di una semplice somma di denaro…
Una delle prime cose che faccio quando mi accingo a iniziare una nuova lettura (ammettiamolo, abbiamo tutte un certo iter quando ci ritroviamo in mano un nuovo libro) è controllare il numero delle pagine. A me piacciono i libri belli corposi perché sono convinta che ci voglia un po’ per riuscire ad immergersi completamente nella storia. Quindi potete sicuramente capire la mia titubanza quando ho visto che Ivan Her Russian Protector aveva poco più di novanta pagine. Non mi aspettavo sicuramente di appassionarmi molto alla storia. Non avrei avuto il tempo di farlo. Mi sbagliavo. Sì, perché nonostante sia una storia abbastanza breve, il ritmo incalzante ed i numerosi eventi, tutti molto rilevanti, mi hanno completamente conquistata.
I nostri protagonisti non potrebbero essere più diversi eppure sono quasi complementari.
Erin ha passato gran parte dei suoi ultimi anni nel vano tentativo di aiutare la sorella, una tossicodipendente che, errore dopo errore, è stata risucchiata sempre più giù in questo incubo che è la dipendenza. Ma Erin non si è mai arresa, nemmeno di fronte al rifiuto della ragazza. È stata sempre presente in questi anni, affrontando anche enormi sacrifici, tutti tristemente vani. Ma adesso Erin non può più contare solamente sulle proprie forze, ha bisogno di qualcuno che conosca l’ambiente malavitoso con cui la sorella si è immischiata. E il suo nome è Ivan.
Ivan è un istruttore di arti marziali, un uomo di ghiaccio di origini russe, con un passato criminale alle spalle e con delle conoscenze in quell’ambiente. Diventa per Erin l’ultima e l’unica possibilità rimastale.
Era un uomo che esercitava un completo autocontrollo. In un certo qual modo, tutto ciò era esasperante. Non mi dava nessuna ragione per detestarlo, o per prenderne le distanze. Al contrario, lo trovavo persino più intrigante.
L’attrazione tra i due è istantanea e innegabile.
Grazie a Erin conosceremo un lato di Ivan che il mondo non ha mai avuto la fortuna di scorgere. Un uomo che si trasforma completamente con un solo sorriso, un uomo che per la prima volta inizia a provare nuove emozioni, nuove sensazioni e che, sorprendentemente, non le rifiuta, ma anzi le accetta appena capisce l’entità di questi sentimenti. Ma anche scorgendo questo suo bellissimo lato “umano”, Ivan rimane pur sempre un uomo disposto a tutto pur di proteggere la sua donna.
Erin, dopo tanto tempo non è più sola. Ha trovato in Ivan una spalla su cui piangere, due braccia dentro le quali rifugiarsi, un cuore in cui perdersi. Il loro è un sentimento nato sì velocemente, ma che, altrettanto velocemente, è diventato importante per entrambi.
“Guardami, angel moy.” La voce severa di Ivan si infiltrò nei miei pensieri spaventati. Allungò una mano e mi toccò il viso. Il tocco bruciante delle sue dita mi rassicurò. “Andrà tutto bene.”
Poiché lo aveva detto Ivan, vi credevo.
La storia ci viene raccontata da entrambi i punti di vista e, grazie a questo dettaglio e allo stile diretto dell’autrice, riusciamo a immedesimarci senza nessuna fatica. Conosceremo inoltre personaggi secondari molto interessanti e ho l’impressione che potremo presto leggere le loro storie. O almeno lo spero..
Non vi dirò altro perché essendo così breve rischierei di raccontarvi troppo, ma lo consiglio senza ombra di dubbio a chi apprezza una lettura veloce ma allo stesso tempo avvincente.
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