Recensione: Kári di Monica B.

Kári, gigante norreno del vento, non si è mai guardato indietro da quando il suo Pantheon gli ha voltato le spalle, preferendo vivere tra gli umani come cantante di una rock band conosciuta a livello mondiale.
Partecipare al torneo che lo vede come uno dei Quattro Divini Re in grado di salvare il mondo è solo un vanto in più al suo curriculum. Peccato che lui non abbia nessuna intenzione di rischiare la vita per gli altri, mortali o meno.
Cora Ivanova è un geofisico pluripremiato e la sua vita gira attorno alla sua carriera. Negare tutto ciò che è paranormale è per lei una legge inviolabile, finché il mondo che conosce non viene minacciato proprio da ciò che lei crede impossibile.
Fidarsi del gigante norreno piombato nel suo ufficio sarà l’unica soluzione per salvare ciò che ama e ciò in cui crede. Riusciranno i due a mettere da parte le loro diffidenze per salvare il mondo?

Questo libro è il quarto e ultimo della serie The Crimson Thrones, un progetto di gruppo composto da quattro libri con protagonisti diversi, scritti da autrici diverse ma con la stessa storia sullo sfondo. Mi è piaciuto tantissimo e spero che ci saranno nuovi lavori simili.

È davvero bello leggere romanzi differenti in cui in ognuno un Dio si innamora di una mortale e dove ogni autricepresenta e modifica in base al suo modo di scrivere e alla sua fantasia.

In questo quarto capitolo della saga i protagonisti sono Kari (gigante norreno del vento) e Cora (geofisico pluripremiato), il nostro gigante è un Dio che vive sulla Terra e canta in una rock band, è stato esiliato dai suoi simili in seguito a degli atteggiamenti sbagliati e dalle scelte di vita non condivise; partecipa al torneo solo per dimostrare a sé stesso di potercela ancora fare e per un senso di rivalsa verso i suoi parenti che non lo considerano più. Kari non vuole saperne di seguire la profezia e salvare gli esseri umani, prova molto rancore e rabbia verso il suo passato ma grazie a Mjol (la sua pronipote e l’unica della famiglia che gli è davvero rimasta accanto nonostante tutto) cambia idea e cerca la faglia da richiudere e di capire il senso della parte della profezia che lo riguarda.

Purtroppo, però, ha “perso” (e capirete leggendo) il pezzo di scudo appartenuto ad Atena che lo avrebbe aiutato a trovare la giusta via. Grazie alla pronipote riesce però a trovare Cora; una ragazza molto bella e con un’intelligenza fuori dal comune che la rende piuttosto insicura. Fin da piccola sapeva di essere più capace e intelligente rispetto agli altri e questo la portava a essere circondata da persone false e invidiose o che volevano solo approfittare della sua intelligenza e brillare di luce riflessa; decide quindi di nascondersi sotto maglioni sformati e occhiali dalla montatura grossa che non le servono però a difendersi dalle persone e dai sentimenti. Il tempo che trascorrono insieme è piuttosto burrascoso, lei non si fa zittire, lui non smette di tormentarla e quindi ci sono conversazioni piuttosto accese e momenti di tensione molto alti fra i due. Il viaggio verso la salvezza dell’umanità li porta in Alaska dove, oltre a trovare la faglia, cominciano anche a percepire un forte sentimento che li unisce. La scrittura è molto fluida e rende la lettura interessante ma leggera. Ho molto apprezzato tutte le parti che riguardano la mitologia norrena e i riferimenti ai miti, inoltre, mi piace come l’intelligenza di Cora ricopra un ruolo fondamentale nelle vicende e di come la loro relazione si incastri perfettamente nella storia e negli scontri che affrontano. Questo libro è stata la giusta conclusione per questa avventura.