Recensione: Kid di Marie James

Mi sono innamorato di una minorenne.
Il giorno in cui ci siamo conosciuti, lei ha trangugiato un flacone di pillole e si è gettata da un ponte.
Non è proprio la storia che uno vorrebbe raccontare ai propri nipoti, vero?
Potrei darvi più dettagli e raccontarvi i retroscena, ma non credo che li riterrete importanti, quando saprete il pasticcio in cui mi sono ficcato…

Sto divorando un volume dopo l’altro di questa serie… sarà il genere o la costruzione dei personaggi, ma mi prende tantissimo.

Per chi non conosce i Cerberus, questi sono un Motoclub formato non solo da centauri in sella alle loro motociclette ma ex Marine che si “occupano” di salvare la gente caduta in mani sbagliate, donne in particolare.

Ci eravamo lasciati con la morte di un ex militare, che i nostri ragazzi hanno deciso di omaggiare durante il funerale prendendosi cura della celebrazione.

L’uomo (beh, ragazzo, data l’età) caduto in guerra, aveva una famiglia e stava da lì a poco per sposarsi con una giovanissima, diciamo pure adolescente con i suoi QUASI diciotto anni, sfortunata ragazza.

Khloe, la protagonista, ha avuto una vita difficile: dopo la morte dei suoi genitori è stata sballottolata di qua e di là tra le diverse famiglie affidatarie, alcune violente e a cui piaceva molestare i bambini (non ci sono descrizioni di abusi subiti, è tutto molto velato nel libro). Senza giudizi morali o elucubrazioni da parte mia (credetemi, se apro il vaso di Pandora ne escono demoni in ogni loro forma) possiamo affermare che il servizio sociale ha fatto un lavoro orribile (come spesso accade nella realtà).

La morte del “fidanzato” Alec la lascia completamente distrutta e, soprattutto, senza alcuna speranza per poter scappare dalla sua esistenza. E si sa, quando non si vedono via di uscita nella vita ci si trova di fronte a un bivio. Khloe tenterà di prendere la strada sbagliata, ma…

Rullo di tamburi… arriva Kid. Lui è un ragazzo di soli ventiquattro anni, con un grande cuore ma che non sa tenerlo nei pantaloni, pensate che il suo scopo è quello di farsi una donna in ogni Stato che attraversa. Ha una regola però a cui non potrebbe mai trasgredire: niente minorenni!

Tra i due la scintilla esplode da subito e, sebbene Khloe non abbia il sex appeal di Em, è una ragazzina dalle curve esplosive e molto seducente. Ha quell’entusiasmo adolescenziale che sprizza da tutte le parti e vede Kid come un rompiscatole invadente ma l’unico che tiene davvero a lei. Non voglio spoilerarvi troppo ma posso assicurarvi che condurrà il poveraccio ai limiti della sopportazione specialmente quando tutto sembra andare nel verso giusto… 

Ho apprezzato le dinamiche tra i due protagonisti e il carattere “non perfetto” di Kid che, grazie a tutti i santi dell’universo sa sbagliare (il troppo perfetto, il troppo bello, il troppo… è noioso ai miei occhi).

Anche in questo volume ci sono descrizioni di azioni legate all’attività del Motoclub ma nulla incentrato sui bikers (per come li intendo io, finora questa è l’unica vera lacuna della serie, a mio avviso). Un ottimo romance con scene di passione a metà tra la dolcezza e il sesso alle prime armi. Piacevole con il suo pov alternato e i dialoghi ben costruiti, da leggere in un battito di ciglia.