Recensione: “La casa degli specchi” di Rosalie Hawks
Care Fenici, oggi Daniela ci parla di “La casa degli specchi” di Rosalie Hawks, buona lettura!
Anno 2212. La Terra è diventata cupa e poco ospitale, le città crescono e si evolvono in verticale in grattacieli maestosi. Gli abitanti appartengono alle città, non il contrario. Non tutti, però, concordano su quest’ultimo punto.
Tra loro, un criminale crudele, un agente integro, una talpa inarrestabile e un investigatore determinato. Questi però sono solo dei ruoli. Dentro una casa degli specchi, quale profilo corrisponde esattamente alla persona a cui è stato assegnato?
In un mondo in cui si è Raccolti, Ignorati o Scartati e solo i più sani, forti e intelligenti possono vivere, giunge la vendetta di chi per colpa del Sistema ha perso tutto.
Chi e quanti sono i vendicatori?
Attenzione presenti scene di sesso omosessuale
Il mondo del genere distopico segue una sua regola, e di recente saghe come Hunger Games e Divergent hanno segnato la sua strada ponendosi come paragoni troppo allettanti. La casa degli specchi è un libro cupo, severo e crudele, almeno nella prima parte. Il Corvo appare come l’antagonista per eccellenza, malvagio al punto giusto rendendoci cechi a quello che succede dietro le quinte.
Il mondo del futuro è un luogo cattivo, insensibile, che pone al vertice la peggio società spacciata per migliore, che comanda un’umanità che ha perso i suoi tratti migliori per poter sopravvivere, ma vivere davvero non è più possibile. Manca l’aria pulita, il vero cibo e la gioia di poter stare con i figli senza che una spada di Damocle penda su di loro. Difatti i genitori temono gli otto anni dei figli, perché al di là del ceto sociale verranno “raccolti”. Sostanzialmente un test decide se saranno utili alla società o se saranno scartati, e quindi eliminati. Questa prima parte è abbastanza tremenda da farci rivivere Hunger Games e Divergent insieme. Ma tutto cambia con la seconda parte, dove conosciamo meglio il Corvo, e scopriamo che la situazione è ben diversa da come prospettatoci, e che la speranza non è morta del tutto.
Sinceramente ho avuto parecchi problemi ad arrivare a metà perché veramente la storia è troppo cupa e quando c’è di mezzo una certa violenza minorile faccio sempre fatica a proseguire, però la prima parte anche se dura ha una certa curiosità che ti sprona a proseguire, perché il Corvo si fa paura ma è anche un maledetto genio. La prima parte si conclude con un bel colpo di scena che non ci si aspetta minimamente. La seconda parte segue invece tutt’altro schema, descrivendo gli eventi della prima parte dal punto di vista dei cosiddetti “cattivi”. Una bella parte ma anche troppo dolce, affatto cupa, come se fosse scritta da tutt’altra mano, cosa che spiazza parecchio. Detto ciò non me la sento di dare un voto pieno però mi sento di consigliarlo, ricordandovi che non è tutto oro ciò che luccica.
Buona lettura!