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Recensione: “La casa dei meravigliosi tramonti” di Heidi Swain

Buongiorno Fenici, oggi Emanuela ci parla di “La casa dei meravigliosi tramonti” di Heidi Swain

La notizia della morte di Gwen, per Lottie Foster, è davvero un fulmine a ciel sereno. Non solo perché era la più cara amica della sua adorata nonna, ma anche perché ha deciso di lasciarle un’eredità impegnativa: lo splendido Cuckoo Cottage. Lottie ha sempre adorato quella villetta, ma Matt, un affascinante costruttore del posto, la mette in guardia: sta cadendo a pezzi. Fortunatamente, però, lui è disposto a darle una mano con tutti i problemi che continuano a saltare fuori. La disponibilità di Matt verso Lottie, agli occhi del suo vicino di casa Will, è decisamente sospetta. Il fatto che sia geloso, è ovvio, non c’entra niente… Ma Will è anche il veterinario di Minnie, la pestifera cagnolina che lei ha ereditato insieme al cottage e alle quattro roulotte d’epoca, che intende rimettere in sesto. Il sogno segreto di Lottie, infatti, è di dar vita a un campeggio vintage anni Cinquanta. Ma non potrà davvero realizzare il suo desiderio prima di aver capito di chi fidarsi, specie adesso che ci sono due uomini a contendersi il suo cuore…

 Devo dire, come accade spesso, che il libro è stata una grande delusione per me e ho fatto una grande fatica a terminarlo.

Innanzitutto la copertina, che non ha nulla a che vedere con l’ambientazione del libro e trae in inganno il potenziale lettore, questo è un difetto che si riscontra spesso nei libri che ultimamente invadono gli scaffali.

Poi la storia ed i personaggi: vicenda scontata di un’eredità inaspettata, giovane donna che si ritrova in mano una fortuna mentre la vita non le sorride, due giovanotti che le ronzano intorno dei quali non si sa se ci si può fidare, una selva di compaesani/amici che fanno a gara per aiutarla e per finire, un cane combina guai. Niente di nuovo anche se la storia e l’ambientazione avrebbero potuto essere più convincenti se la scrittrice avesse approfondito alcuni temi e ci fosse stata una maggiore introspezione dei personaggi che invece rimangono scialbi (soprattutto la protagonista), già visti e talvolta antipatici.

Un giovane operaio con un secondo fine ed un bel veterinario saranno i due contendenti al cuore della bella Lottie, seppure con scopi diversi, mentre lei sarà molto occupata a realizzare i suoi sogni imprenditoriali di restauratrice di roulotte.

Lieto fine d’obbligo ma non per chi legge e che in trecentoquaranta pagine, si è annoiato senza speranza.

 

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