Recensione: “La casa di cielo e aria – Crescent City #2” di Sarah J. Maas
Titolo: La casa di cielo e aria. Crescent City
Autore: di Sarah J. Maas
Serie: Crescent City#2
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori
Data di uscita: 12 Aprile 2022
1. La casa di terra e sangue
2. La casa di cielo e aria
Bryce Quinlan e Hunt Athalar hanno stretto un patto e stanno lentamente cercando di tornare alla normalità. Hanno sì salvato Crescent City, ma le loro vite sono così stravolte che l’unica cosa che vogliono è del tempo per rilassarsi. Rallentare. Capire cosa riserva il futuro. Gli Asteri finora hanno mantenuto la parola, lasciando Bryce e Hunt in pace. Ma con il tentativo dei ribelli di Ophion, in gran parte umani e Vanir, di intaccarne il potere, la minaccia che i governanti rappresentano sta diventando sempre più concreta. Quando Bryce, Hunt e i loro compagni vengono loro malgrado coinvolti nei piani dei rivoltosi, la scelta diventa chiara: rimanere in silenzio mentre la popolazione di Midgard viene oppressa o combattere per ciò che è giusto. E il silenzio non è mai stato il loro forte.
In La casa di cielo e aria, secondo romanzo ricco d’azione della nuova serie fantasy Crescent City, dopo La casa di terra e sangue, Sarah J. Maas dà ulteriore prova delle sue capacità di intessere l’affascinante storia di un mondo sull’orlo del baratro, celebrando il coraggio di coloro che faranno di tutto per salvarlo.
L’attesa è stata lunga e la voglia di avere tra le mani il secondo volume della saga Crescent City, della cara Sarah, era davvero tanta. Avevamo lasciato una Bryce Quinlan, erede del Fae nato dalle stelle, imbracciata a un fucile e alla spada di Danika nel tentativo disperato di salvare Crescent City dall’orda di demoni che la stava invadendo. Per salvare la sua città è stata costretta a svelare il suo più grande segreto e a compiere la “discesa”, il rito magico per diventare immortale. Il primo libro l’ha vista come l’eroina del popolo ma anche una grande minaccia per gli Asteri, le sei quasi divinità che governano il regno di Migdard, per via del corno di luna tatuato sulla sua pelle che avrebbe il potere di aiutare i Fae a ritrovare il loro antico potere.
Il mondo creato dalla Maas per questa serie è davvero molto ampio, e non nego che spesso ho faticato per riuscire a memorizzare tutti i nomi presenti, i relativi distretti magici e spesso mi sono servita della preziosa mappa all’inizio dell’opera. La storia è narrata in terza persona e segue rispettivamente le vicende dei cinque personaggi principali: Bryce, Hunt, Ruhn, Tharion e Ithan.
Chi conosce questa autrice sa già che non lascia mai nulla al caso e lo stesso avviene con i suoi personaggi, a cui non manca mai una descrizione dettagliata del loro passato e quindi delle loro ferite, paure, speranze e desideri. Questo rende possibile comprendere la psicologia dietro le scelte di ognuno di loro e, sebbene ci si possa non trovare d’accordo con qualcuna di esse, non si può fare a meno di comprenderle, almeno un po’.
Lo stesso vale per gli antagonisti della storia; la scrittrice, infatti, riesce a farci battere il cuore e tifare per alcune figure e, allo stesso tempo, a farcene odiare altre. E questa saga non fa eccezione; i protagonisti sembrano attirare i nemici come mosche, uno più spietato e odioso dell’altro, tanto che si ritrovano circondati da fuochi avversari a ogni angolo della città, mentre diventa sempre più difficile distinguere i buoni dai cattivi.
Non posso che iniziare con il parlare di Bryce, l’ho amata sin dal primo momento in cui ha infilato i suoi tacchi a spillo pronta a fronteggiare qualsiasi nemico con la sua innata capacità di “sparare stronzate” e il suo coraggio da guerriera. E anche in questo secondo volume non mi ha deluso mostrandosi irriverente e seducente come non mai, sempre un passo avanti ai suoi avversari e, con la manicure sempre perfetta, non si fa scrupoli a giocare le proprie carte e scoprirle solo al momento opportuno. Ma oltre alla facciata da ragazza ribelle si nasconde un cuore grande e generoso, pronto ad aiutare i più deboli e visibile solo alle persone più care. Una di queste è l’angelo, ex schiavo, Hunt Athelar. Non vi nascondo che la loro storia non mi aveva del tutto convinta nel primo libro ma mi sono ritrovata a cambiare idea in questo. Temevo che la Maas giocasse uno dei suoi scherzetti con la sua abitudine di non proseguire con la stessa coppia romance per tutta la durata delle serie ma, fortunatamente, non sembra questo il caso.
Hunt lo abbiamo già conosciuto come l’Umbra Mortis, un sicario implacabile nelle sue missioni, ma spezzato all’interno dal senso di colpa. In questo libro aspettatevi di conoscere il suo lato più tenero e passionale. Nella serie, è vero, il romance non è protagonista ma ciò non vuol dire che mancheranno scene bollenti e romantiche, insomma, la coppia Quinlan – Athalar ha decisamente superato il test riuscendo finalmente a convincermi.
Per quanto riguarda gli altri tre personaggi principali devo scagliare una lancia in favore di Ithan, sì, proprio così, il cucciolo di lupo che se nel primo libro si era visto poco, in questo mi ha letteralmente sorpreso. Dolce e buono, ma non certo debole, era rimasto nell’ombra nascondendo la sua grandezza anche a se stesso.
Ruhn, che avevo già apprezzato nel precedente capitolo della serie, mi è piaciuto ancora di più in questo. Probabilmente il protagonista meno capito da tutti, per via del suo titolo e dell’apparente agiatezza con la quale sembra essere cresciuto. Ma bastano poche pagine per comprendere che non ci troviamo di fronte a un principino viziato ma a un ragazzo schiacciato dal proprio nome e insicuro del proprio valore.
Infine, arriviamo a Tharion un Mer, creatura dell’acqua, divertente, sexy e affascinante come sempre. Finalmente ci svela la reale natura della sua vita come agente segreto della regina del fiume, e che dire, i suoi fantastici addominali non rimangono la sua caratteristica più interessante.
La casa di cielo e aria è un concentrato di azione e avventura di settecento pagine, mantiene lo stile scorrevole tipico dell’autrice che non risulta mai noioso grazie ai continui colpi di scena. I dialoghi brillanti riescono a strappare risate e anche qualche lacrimuccia, inoltre, le descrizioni accurate sono in grado di incantare e trasportarti in un mondo magico straripante di creature incredibili.
Ho amato che la saga verta su temi quali: l’esclusione sociale, di cui ogni protagonista soffre a modo proprio, e la libertà che appare essere un obiettivo utopistico, poiché chi dice di combattere per essa si rivela un fanatico accecato dall’odio e perpetuatore di ingiustizie.
Insomma, se vi piacciono i mondi magici e ricchi di creature misteriose, apprezzate l’azione e un buon combattimento, non perdetevi questo secondo volume della saga.
In conclusione, mi sento in dovere di confessare di essere rimasta letteralmente a bocca aperta di fronte a colpi di scena che mai avrei potuto prevedere e che gli déi vi proteggano, rimanendo in tema, quando succederà anche a voi.
Io, intanto, mi metto comoda aspettando il seguito con ancora più impazienza.