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Recensione: “La casa di sale e lacrime” di Erin A. Craig

TITOLO: La casa di sale e lacrime

AUTORE: Erin A. Craig

GENERE: Fantasy YA

EDITORE: Fanucci Editore

DATA DI PUBBLICAZIONE: 30 Luglio 2020Annaleigh conduce una vita riservata e isolata a Highmoor nella casa di famiglia sulle coste rocciose di Salten, con le sorelle, il padre e una matrigna. Un tempo erano dodici, ma ora un inquietante silenzio rimbomba nelle grandi stanze, dopo che quattro vite sono state interrotte. Ogni morte è stata più tragica della precedente: un’epidemia, una caduta fatale, un annegamento, un tuffo insidioso… E nei villaggi circostanti corre voce che la famiglia sia stata maledetta. Ossessionata da una serie di visioni spettrali, Annaleigh è sempre più convinta che le morti non siano state solo un incidente. Tutte le notti fino al sorgere del sole le sue sorelle partecipano di nascosto a balli scintillanti, strette in eleganti abiti di seta e scarpine luccicanti, e Annaleigh non sa se cercare di fermarle o unirsi ai loro appuntamenti segreti per scoprire cosa sta succedendo. Perché con chi, o con cosa, stanno davvero ballando? Quando il coinvolgimento di Annaleigh con un misterioso ed enigmatico sconosciuto si intensifica, dandole nuovi elementi per scoprire la verità su ciò che sta distruggendo la sua famiglia, inizia una corsa contro il tempo per sciogliere l’oscuro enigma che coinvolge le sue sorelle, prima che venga rivendicata la prossima di loro.

 

Da bookblogger la cosa che più amo del mio profilo Instagram è la possibilità di conoscere un sacco di gente e poter scambiare opinioni sui miei amati amici notturni: i libri!

Questo romanzo l’ho conosciuto grazie alla casa editrice Fanucci, guardando una loro storia mentre pubblicizzavano un’uscita. E proprio grazie al confronto con una ragazza ho scoperto che si tratta precisamente di un retelling de Le dodici principesse danzanti, storia che mia figlia di 4 anni mi ha imposto di vedere fino alla nausea.

Anche se mai avrei pensato di fare un collegamento!

È il mio primo approccio a questo genere sebbene ne sono sempre stata attratta, ma probabilmente in precedenza non è mai scattata la scintilla.

La protagonista indiscussa è Annaleigh, una ragazza dal carattere molto forte ma abbattuta nel profondo dalla perdita delle varie sorelle avvenuta negli anni.

Sull’isola di Thaumas – dove vive – alla morte segue il rituale del sale, durante il quale i defunti vengono messi nella cripta sotterranea a contatto con il mare e il lutto viene mantenuto per un intero anno.

Sarà proprio la famiglia quella con cui Annaleigh dovrà combattere: dopo la morte di Eulalie (evento che sembra tutto fuorché naturale), alcune sorelle vogliono subito tornare alla normalità, ai balli e alla spensieratezza, mentre la protagonista vuole osservare l’anno di lutto.

Il padre, personaggio con il carattere altalenante di una bandiera al vento, si è risposato con Morella, dopo la morte della prima moglie a seguito della nascita di Verity, la sorellina più piccola.

All’inizio la storia è molto lineare e scorrevole, una naturale successione di eventi appunto, fino a quando nella vita di Annaleigh compare Cassium, un ragazzo misterioso dai capelli mori che le farà battere il cuore e la aiuterà nella ricerca dell’assassino di Eulalie… se così lo si può chiamare.

È una vicenda dalle sfumature romance ma anche dark, con quel pizzico di fantasy che non guasta mai.

L’ambientazione è molto particolare: si passa da balli con costumi sfavillanti ricreati in palazzi da mille e una notte alla presenza di varie divinità che, miscelate con gli umani, partecipano a banchetti e feste. Per arricchire il tutto troviamo anche la presenza di stregoni che stipulano patti con gli umani, i cui cavilli creeranno caos e discordia.

Io non amo i libri molto descrittivi, quindi sono stata contenta di trovare un bel mix tra dialoghi e descrizioni, la cui alternanza ha reso il romanzo piacevole, fluido e senza appesantirlo da continue descrizioni.

I personaggi sono molto ben caratterizzati, sia i principali che i secondari, anche se forse avrei preferito un maggiore carattere ai cattivi.

È un romanzo che mi è piaciuto, una lettura piacevole e curiosa, diversa dal solito, imprevedibile e per niente scontata soprattutto nel finale veramente inaspettato! I colpi di scena e la presenza di svariati melting pot di generi rendono l’esperienza ancor più allettante e non mancheranno di attrarre molti lettori.

 

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