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Recensione: La custode dei peccati di Megan Campisi

Titolo: La custode dei peccati

Autore: Megan Campisi

Genere: Narrativa

Editore: Nord

Data di pubblicazione: 04 Gennaio 2022

Per ogni peccato, un cibo. Per ogni confessione, il silenzio. Ma la verità non si può tacere per sempre. Ha rubato solo un pezzo di pane, ma la giovane May avrebbe preferito essere impiccata come tutti gli altri ladri. Invece il giudice ha scelto per lei una condanna peggiore della morte: diventare una Mangiapeccati. Dopo la sentenza, May è obbligata a indossare un collare per essere subito riconoscibile e le viene tatuata la lettera S sulla lingua. Da quel momento, non potrà mai più rivolgere la parola a nessuno. Poi inizia il suo apprendistato presso la Mangiapeccati anziana che, nel silenzio più assoluto, le insegna le regole del mestiere. Un mestiere spaventoso: raccogliere le ultime confessioni dei morenti, preparare i cibi corrispondenti ai peccati commessi e infine mangiare tutto, assumendo su di sé le colpe del defunto, la cui anima sarà così libera di volare in Paradiso. Le Mangiapeccati sono esclusivamente donne, disprezzate e temute da tutti, eppure indispensabili. E infatti, un giorno, May e la sua Maestra vengono convocate addirittura a corte, dove una dama di compagnia della regina è in fin di vita. Dopo la confessione e la morte della donna, però, alle due Mangiapeccati viene portato un cuore di cervo, un cibo da loro non richiesto e che rappresenta il peccato di omicidio. Sconcertata, la Maestra di May si rifiuta di completare il pasto e viene imprigionata per tradimento. Rimasta sola, la ragazza china la testa e porta a termine il compito, ma in cuor suo giura che renderà giustizia all’unica persona che le abbia mostrato un briciolo di compassione. Quando viene chiamata ancora a prestare i suoi servigi a corte, May intuisce che una rete di menzogne e tradimenti si sta chiudendo sulla regina e che solo lei è in grado d’intervenire. Perché essere invisibile può aprire molte porte, anche quelle che dovrebbero restare chiuse per sempre…

Leggendo questo libro sono stata completamente e totalmente catturata dalla prosa semplice e pura dell’autrice, esattamente com’è la nostra giovane e ingenua protagonista May Owens.

Il destino nefasto e subdolo di questa ragazza, generato dall’innocente furto di una pagnotta di pane, la porta a diventare la Mangiapeccati: colei che silenziosamente porta nella tomba i peccati di tutti, banchettando con i cibi che troverà sulla bara, simbolo ognuno di una precisa colpa. La sua lingua verrà marchiata a fuoco con una S e il suo collo dovrà portare fino alla fine dei suoi giorni un collare di ottone con impressa la medesima lettera, simboli che la renderanno riconoscibile agli occhi di tutti e per questo temuta e rispettata.

Insieme alla Mangiapeccati più anziana assolverà ai suoi doveri, fino al giorno in cui verranno convocate al castello di sua maestà la Regina Vergine Bethany, per le Recitazioni di una delle più care e vecchie dame della sovrana, Lady Corliss. Tra i cibi spunta il cuore di cervo, dettaglio che blocca la vecchia Mangiapeccati dal concludere il suo compito, perché il peccato corrispondente a esso non era stato confessato dalla dama.

Oscuri disegni si stanno orchestrando a corte, macabri presagi si annunciano.

May mangerà il cuore di cervo condannando, prima l’anziana donna della quale non aveva mai conosciuto il nome, e poi inconsapevolmente anche se stessa, a prendere parte a un gioco di tradimenti, rancori e bugie che circonda la Regina.

Il periodo storico è quello dell’età della dinastia Tudor, dal quale si deduce che la Regina Bethany altri non è che Elisabetta I.

Sicuramente romanzati, nella storia si trovano molti famosi personaggi storici che noi conosceremo solo con i soprannomi che May stessa gli attribuisce e che richiamano qualche loro peculiarità fisica. Così il medico di corte sarà il Salice, per la sua fisicità, mentre a causa della perenne presenza di inchiostro sulle mani il segretario e favorito della Regina sarà Ditanere.

May dovrà vedersela proprio contro di loro, perché nonostante lei sia analfabeta, sola e abbandonata da tutti, riuscirà a venire a capo del mistero che la colpirà in pieno e che causerà una scia di morti, tutti in qualche modo collegati tra loro.

Sarà attraverso la voce di May che entreremo in un mondo in cui gli emarginati saranno i veri protagonisti.

Pian piano lei avrà il suo riscatto: la giovane timida, ingenua ma con la lingua lunga della prima parte del libro si evolverà in una donna sicura di se stessa, forte e decisamente più consapevole di ciò che è in grado di fare.

Un romanzo che racconta una storia di superstizioni, riti pagani, culti religiosi calpestati, ma anche di menzogne, intrighi, amore e vendetta. Un racconto che mette in mostra il lato più cattivo del cuore umano.

Fidatevi non riuscirete a smettere di leggere! La scrittura è così fluida, scorrevole e semplice, che si legge tutto d’un fiato. Ho apprezzato tutto di storia questo romanzo: l’ambientazione così evocativa, i personaggi ben descritti, il rimando alla storia, la vita di corte tumultuosa, i mendicanti, i lebbrosi, gli accattoni che qui risaltano dando loro il giusto rispetto che meritano… rivelandosi tante volte migliori dei cosiddetti gentiluomini e nobildonne blasonati.

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