Recensione: La dea in fiamme – Serie: La guerra dei papaveri #3 di R. F. Kuang
Titolo: La Dea in Fiamme
Serie: La Guerra dei Papaveri 3
Autore: R.F. Kuang
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Mondadori
Data di Pubblicazione: 01 Febbraio 2022
La guerra dei papaveri #1
La Repubblica del Drago #2
La dea in Fiamme #3
Dopo aver salvato il Nikan dagli invasori stranieri e aver combattuto l’infernale imperatrice Su Daji, Fang Runin è stata tradita dai suoi alleati e abbandonata in fin di vita. Nonostante tutto ciò che ha perso, Rin non ha rinunciato a lottare per il popolo delle province meridionali, a cui ha sacrificato così tanto, e soprattutto per il suo villaggio natale, Tikany. Nel tornare alle sue radici, Rin dovrà fronteggiare ardue sfide, ma anche inaspettate opportunità. I suoi nuovi alleati alla guida della Coalizione del sud sono astuti e infidi, ma Rin si accorge presto che a detenere il vero potere nel Nikan sono i milioni di cittadini comuni assetati di vendetta che la venerano come una dea salvatrice. Appoggiata dal massiccio esercito del sud, Rin userà ogni arma per sconfiggere la Repubblica del Drago, i colonizzatori esperiani e tutti coloro che minacciano le arti sciamaniche e coloro che le praticano. Acquisterà maggiore forza o influenza, ma sarà anche in grado di resistere al richiamo della Fenice, che la spinge a dare alle fiamme il mondo intero?
Leggere prima i due volumi precedenti
La fine di una saga epica a volte ci lascia un po’ confusi e spaesati. Infatti, pur essendo una delle trilogie più belle mai lette, quest’ultimo volume mi ha lasciato un po’ indecisa su ciò che mi ha trasmesso. Forse pensavo di trovare di più, e probabilmente avrei preferito un finale diverso.
La storia riprende dopo la fuga di Rin dalla Repubblica. Il tradimento della famiglia Yin ancora la fa soffrire e vuole a tutti i costi vendicarsi dei torti subiti. Per farlo, le servirà un esercito e la possibilità di guidarlo in prima persona.
Tutto ciò la riporta nella sua terra natia, dove la Coalizione del sud cerca di liberare il suo territorio dagli ultimi mugeniani rimasti nelle terre meridionali del Nikan. Unirsi a loro sarà il suo unico modo di trovare alleati e perpetuare così la sua vendetta.
Ho trovato questo libro molto scorrevole, più dei precedenti, ma non meno carico di eventi. Seguiamo gli spostamenti di Rin in diversi territori del Nikan, spinta dalle necessità della guerra o dalla ricerca di nuovi alleati capaci di fronteggiare la forza esperiana, alleata della Repubblica.
Ritroviamo lo stesso approfondimento dei personaggi, di cui ci vengono raccontati molto bene i dubbi, le paure e le intenzioni, anche se tutto ciò avviene attraverso l’unico punto di vista della nostra protagonista.
Il percorso di Rin sembra portarla verso la follia: più combatte, maggiore sembra essere l’influenza della fenice su di lei; e il suo distacco dalla morte, già visto in precedenza, diviene sempre più grande.
L’euforia data dal fuoco che la attraversa e il potere che percepisce in battaglia la allontanano dal suo lato umano, fino a farlo quasi scomparire. Tuttavia, nei suoi pensieri possiamo cogliere quanto in realtà soffra per le vittime che lascia dietro di sé.
Ho amato ancora una volta la capacità della scrittrice di descrivere la guerra e le sue conseguenze sugli esseri umani in modo realistico e molto crudo: niente abbellimenti, niente censure.
Dopo Golyn Niis, forse penserete di esservi ormai abituati all’odore dei cadaveri, ma non per questo si riesce a non storcere il naso di fronte a eventi terribili come il cannibalismo, la tortura e la furia vendicativa della gente.
Purtroppo non tutto mi ha convinto: mi è mancato soprattutto il punto di vista degli altri personaggi, quello di Nezha in particolare. Mi sarebbe piaciuto cogliere di più i suoi pensieri e le sue emozioni. Qualcosa ci viene raccontato nei brevi frammenti che si trovano al termine di questo libro, ma penso che avrebbe meritato interi capitoli.
Anche Kitay sarebbe stato un personaggio interessante da approfondire. È la voce della ragione in tutto il romanzo e àncora Rin alla realtà ancora più che alla sua dea. Cerca di domare il fuoco che la divora e l’irruenza delle sue decisioni.
In generale devo dire che è una storia ricca di riflessioni e di azione, come i precedenti volumi, però non mi ha convinta del tutto. Ho trovato alcune parti spiegate in modo rapido e un po’ approssimativo. Il finale inoltre mi è sembrato troppo affrettato e, pur capendo la scelta della scrittrice, non riesco a non pensare che avrei voluto che prendesse una direzione diversa.
Sicuramente è una saga che consiglio a tutti gli amanti dei fantasy più classici, ricchi di azione, strategie e battaglie. Come sempre, siate consapevoli che si tratta di una storia realistica e molto cruda, sicuramente non adatta a tutte le età.