Recensione: ” La donna della porta accanto” di Lorena Franco
Titolo: La donna della porta accanto
Autore: Lorena Franco
Genere: Giallo, Noir
Editore: Piemme
Data di pubblicazione:6 Aprile 2021
E se di là da quel muro ci fosse tutto ciò di cui hai sempre avuto paura? A volte la porta accanto alla tua è proprio quella a cui è meglio non bussare.
È il 24 marzo del 2015 e, mentre i cieli europei sono sconvolti dalla tragica vicenda del volo 9525 della Germanwings, che si schianta sulle Alpi provenzali uccidendo tutti i passeggeri a bordo, un’altra follia sconvolge la quotidianità di un elegante condominio di Barcellona. Una donna, Elisa Solano, viene trovata morta, apparentemente suicida. Poco dopo, si scoprirà che suo marito, Santiago López, si trovava su quel volo maledetto. Ma López aveva anche altri segreti: nessuno, infatti, sembra averlo mai visto nel condominio e, a parte il suo nome in quella lista di passeggeri sfortunati, non ci sono molte altre tracce della sua esistenza. Quando Isabel Morgado, agente della polizia di Barcellona in congedo per un lutto, si ritrova coinvolta nell’indagine
Se non sono gigli son pur sempre figli vittime di questo mondo. (De André)
Sebbene il romanzo non sia esattamente ambientato nella città vecchia della canzone di De André i suoi personaggi sembrano incarnare alla perfezione quanto descritto nelle parole del famoso cantautore.
Fenici mie, è un libro che ti prende in modo violento, folle e talune volte disturbante. Sì, perché è un romanzo sporco e viscido eppure magnificamente costruito. Le figure femminili sono così credibili da fare quasi male e da volere, a volte, prenderle a schiaffi se non ucciderle proprio. Queste donne sono davvero notevoli e ognuna di loro ha uno spessore impressionante, nessuna è immune al male, tutte sono innocenti, eppure…
Devo ammetterlo: le ho amate e odiate visceralmente, trovandomi a scaraventare il libro quando queste meravigliose creature, così poco eroiche, mi portavano all’esasperazione più pura o alla rabbia cieca con decisioni a dir poco folli.
Prima di scendere nel dettaglio non posso che fare cenno al filo conduttore di tutto: l’Amore, malato, deluso, perverso e illuso, un amore nella sua accezione oscura e perversa, che ha segnato e segnerà le vite di queste donne divenendo la loro via per la rovina.
Lo è stato per il cadavere che apre questo romanzo, tal Elisa Solano, presunta suicida, moglie di un uomo che risulta morto su un volo aereo nello stesso momento in cui lei si sarebbe levata la vita.
Lo è per Isabel Morgado, che il lutto ha reso vittima di un amore finito troppo presto e di uno strascico di sensi di colpa, che avvolgono la sua anima come bende oscure non permettendole più di riuscire a tornare alla vita, se non per indagini che riguardano i suicidi.
Infine lo è anche per la splendida e inquietante Sara Mendieta, una donna ricca e bella con ombre oscure e una psiche che sin dall’inizio si dimostra inquieta e instabile.
Sono queste tre donne che con le loro decisioni hanno imbastito e imbastiranno l’intera vicenda conducendoci in luoghi oscuri dell’anima e della vita, lì dove l’animo umano dispiega le sue peggiori bassezze per farci scoprire in un crescendo di colpi di scena che nulla sappiamo davvero della donna della porta accanto.