Recensione: La fuggitiva e l’highlander di Elisabeth Hobbes L’eredità dei Lochmore #3
Titolo: la fuggitiva e l’highlander
autore: Elisabeth Hobbes
Serie: L’eredità dei Lochmore #3
HarperCollins Italia
Data di uscita: 20 marzo 2020
Editore: HarperCollins Italia
1. Un conveniente matrimonio scozzese di Janice Preston
2. Un’istitutrice per il duca di Lara Temple
3.la fuggitiva e l’highlander di Elisabeth Hobbes
4.Secrets of a Highland Warrior di Nicole Locke
Scozia, 1513
La bellissima francese Marguerite Vallon si ritrova sola in una terra straniera e fidanzata con un uomo di vent’anni più vecchio che la spaventa e le incute ribrezzo con le proprie attenzioni. Per questo non riesce a pensare ad altro che a pianificare una fuga dal castello in cui si sono radunati tutti i clan scozzesi che hanno partecipato alla battaglia di Flodden. Si nasconde quindi nel carro appartenente a Scozia, 1513
La bellissima francese Marguerite Vallon si ritrova sola in una terra straniera e fidanzata con un uomo di vent’anni più vecchio che la spaventa e le incute ribrezzo con le proprie attenzioni. Per questo non riesce a pensare ad altro che a pianificare una fuga dal castello in cui si sono radunati tutti i clan scozzesi che hanno partecipato alla battaglia di Flodden. Si nasconde quindi nel carro appartenente a Ewan Lochmore, il nuovo Conte di Glenarris, l’unico tra i presenti ad averla trattata in modo amichevole. Ma invece di conquistare la libertà, Marguerite si ritroverà a viaggiare verso il cuore delle Highlands, in balia della paura che il promesso sposo la raggiunga… e dell’indomabile attrazione che prova per Ewan., il nuovo Conte di Glenarris, l’unico tra i presenti ad averla trattata in modo amichevole. Ma invece di conquistare la libertà, Marguerite si ritroverà a viaggiare verso il cuore delle Highlands, in balia della paura che il promesso sposo la raggiunga… e dell’indomabile attrazione che prova per Ewan.
Come incoraggiato da quel muto segnale, lui l’afferrò per la nuca, la attirò a sé e, quando le loro bocche si incontrarono, Marguerite era pronta. Fu però un bacio urgente, impetuoso. Non ci fu l’esitazione o la tenerezza della prima volta. Fu l’incontro di due bocche fameliche, avide, smaniose di soddisfare la brama di lui e la curiosità di lei.
Salve fenici,
oggi vi parlo di La fuggitiva e l’highlander, terzo volume della serie L’eredità dei Lochmor, pubblicato nel marzo di quest’anno dalla casa editrice HarperCollins Italia.
Siamo nella Scozia del 1513. La storia inizia subito dopo la sconfitta del popolo scozzese a Flodden, mentre i vari clan che hanno partecipato alla battaglia si riuniscono a Stirling per decidere il futuro della Scozia. Il nostro protagonista, Ewan Lochmor, ha perso suo padre e suo fratello maggiore negli scontri ed è in viaggio verso Stirling per rivendicare il titolo di Conte di Glenarris.
Al castello l’uomo incontra Marguerite, una giovane francese promessa sposa a un uomo molto più grande di lei, Duncan McCrieff, membro del clan rivale dei Lochmor. Ewan resta immediatamente colpito dalla donna e nei pochi giorni trascorsi a Stearling tra i due si instaura un rapporto di cordialità. Così quando Marguerite si rende conto che il suo fidanzato non è l’uomo gentile che vuole far credere, decide di scappare e approfitta proprio del carro di Ewan per farlo. Il suo intento è quello di imbarcarsi e tornare in Francia, ma il destino ci metterà lo zampino e la giovane francese si troverà costretta ad attraversare le Highlands in sella ad un pony, con un recalcitrante scozzese come accompagnatore e un rancoroso promesso sposo alle calcagna.
La prosa dell’autrice è sicuramente elegante e curata. Una grande attenzione viene dedicata non solo alla descrizione dei luoghi, ma anche alle abitudini e allo spirito del popolo scozzese del 1500. Ho trovato tuttavia la narrazione a tratti troppo lenta. In più, i molti drammi legati a entrambi i protagonisti sono decisamente superflui e, essendo trattati soprattutto nella parte iniziale del libro, finiscono con l’annoiare il lettore.
Gli stessi personaggi sono poco carismatici. Marguerite si trova ovviamente fuori dal suo ambiente, circondata da incivili scozzesi e da un promesso sposo che la spaventa. L’unica cosa positiva nella sua vita sembra essere il bello e intrigante highlander dagli occhi azzurri che si mostra cortese con lei. Il suo personaggio presenta tratti contrastanti: in alcuni momenti è pervaso da ridicole paure, in altri appare ribelle e combattivo. In realtà il suo unico atto di coraggio è quello di decidere di scappare visto che, per la restante parte del libro, non fa altro che affidarsi a Ewan. Il nostro protagonista, a sua volta, soffre di notevoli complessi. Ha studiato legge a Glasgow e il suo destino non era certo quello di guidare il clan. Ewan non è quindi un uomo nato per comandare e ciò gli fa dubitare della sua capacità di poter ricoprire il ruolo di laird. La sua più grande paura è quella di non riuscire a conquistare la fiducia, l’ammirazione e il rispetto del suo clan e l’ansia che ne deriva lo portano spesso a essere rude e sgarbato nei confronti di Marguerite.
I due protagonisti si attraggono e si respingono numerose volte ma solo verso la metà del libro si assiste, finalmente, a un concreto avvicinamento tra i due e inizia ad avvertirsi un legame più reale.
Ho trovato il finale un po’ frettoloso e, in tutta sincerità non ho molto compreso il perché della vicenda che si verifica verso la fine del libro, ma molto probabilmente la spiegazione risiede nel fatto che non ho avuto modo di leggere i precedenti volumi della serie.
Un romanzo La fuggitiva e l’highlander sicuramente ben scritto ma che purtroppo non è stato in grado di smuovere il mio animo di lettore.