Recensione: “La lotta – Serie Titan #3” di Jennifer L Armentrout
Buongiorno Fenicette, oggi la nostra Gaia ha recensito per noi il libro “La lotta – Serie Titan #3” di Jennifer L Armentrout
La guerra contro i Titani non è ancora finita: hanno perso una battaglia, ma si stanno riorganizzando e presto cercheranno nuovamente di penetrare nell’Olimpo e di mettere a ferro e fuoco il mondo. È stato solo per merito di Seth e dei suoi nuovi, immensi poteri se il loro piano è fallito, eppure nessuno sembra credere che sia davvero cambiato e tutti lo temono. Tutti, tranne la donna che potrebbe essere la sua ultima possibilità di salvezza. Josie è disposta a fare qualunque cosa per dimostrare che ora Seth sta dalla parte del Bene, ma a volte il destino agisce in modo imperscrutabile per cambiare le vite e le persone… e non sempre si tratta di un modo piacevole. Così, per salvare se stessi e il futuro dell’umanità, ai due ragazzi non rimane che affrontare l’ignoto insieme. Ma la fiducia e la lealtà non bastano più: servono l’amore e un’incrollabile forza d’animo. E in qualunque modo andrà a finire, le loro vite non saranno più le stesse. Perché ciò che gli dei temevano è diventato realtà. La fine del vecchio mondo ormai è vicina, e una nuova era sta per iniziare.
(fonte Amazon)
Ciao, Fenici. Sono tornata per parlarvi del terzo libro della Titan Series dell’Armentrout, autrice che continuo ad apprezzare ma che stavolta a parer mio è caduta su un cliché troppo banale, ma prima di ciò parliamo del libro in generale.
Partiamo da dove eravamo rimasti con il secondo libro, da qui cominciano gli spoiler: Josie e la combriccola hanno recuperato un altro semidio, Gabe, ma, dopo l’incontro con Atlante e la fuga di Seth, non sanno come muoversi.
In questo terzo libro abbiamo molti avvenimenti come la scoperta di cosa sia diventato in realtà Seth, oppure del rapimento di Josie; il tutto si svolge con il continuo cambio di POV tra i due protagonisti e assistiamo alla loro crescita interiore in ogni passaggio.
In questo libro i due protagonisti crescono moltissimo, soprattutto insieme, e questo mi ha risollevato le speranze se non fosse per il cliché che spero non avrà un finale prevedibile come temo per questo genere di libri.
Il cliché di cui parlo è che Josie è incinta!
Bene, tutte felici, ma spero converrete con me che sia un cliché abbastanza banale da usare come escamotage per alcune situazioni; onestamente spero che venga sfruttato al meglio altrimenti rischiamo di avere un Seth che si rammollisce solo per un figlio, Josie che sproloquia sul bambino e basta, perdendo il fascino del libro che temo verrebbe velocizzato troppo nel finale.
Ora voglio sapere la vostra, come avete trovato il libro?
Questo “cliché” anche voi lo ritenete tale? Lo avete apprezzato o trovato banale nel contesto? Insomma voglio proprio le vostre opinioni in merito!
Evitando il cliché il libro l’ho apprezzato molto più del secondo, ha recuperato un po’ di smalto dell’autrice e spero davvero che il quarto non mi deluda altrimenti perderò le speranze per questo genere.
Lo stile Armentrout ormai è inconfondibile: fluido, scorrevole e di facile comprensione; l’ambientazione è prevalentemente incentrata sulla casa di Seth e lo scantinato dove viene tenuta rinchiusa Josie.
Descritti egregiamente, ci fa immaginare di essere lì con Seth oppure con Josie, percepiamo il suo dolore e la sua stanchezza come fosse nostra; insomma, l’autrice non perde il suo fascino nella scrittura, se avete letto altri suoi romanzi sapete quello che sto dicendo.
Vi saluto, vi auguro buona lettura e ci vediamo al quarto libro!
Il ritorno
Il potere
La lotta