Recensione: La menzogna – SERIE: I Padroni della Linwood Academy vol. 2 di Callie Rose
Non si curano della domestica.
Non proteggono la domestica.Avrei dovuto tenere a mente quelle lezioni, prima di riporre la fiducia in quattro stupendi ragazzi dominanti.
Ma non l’ho fatto.
E adesso, non sono l’unica persona a cui è stato fatto del male.
Qualcuno, là fuori, si sta prendendo gioco di me e della mia famiglia, e non so a chi rivolgermi, né di chi fidarmi.
Non ho mai voluto prendere parte a questo gioco. Ma dato che le pedine sono già sulla scacchiera…
Senza ombra di dubbio, giocherò per vincere.
Fenici carissime, La menzogna è il secondo libro della serie I padroni della Linwood che ho divorato velocemente, perché desiderosa di proseguire la storia interrotta con un brusco cliffhanger.
La giovane Harlow Thomas si è appena integrata nella Linwood Academy, la scuola dove frequenta l’ultimo anno, una realtà snob e molto lontana da quella a cui era abituata in Arizona, dove è sempre vissuta prima di trasferirsi a Fox Hill nel Connecticut.
Dopo le iniziali disavventure e le azioni di bullismo da parte dei quattro padroni della Linwood, l’attenzione si sposta sulle indagini per la morte misteriosa della cheerleader Iris, della cui uccisione è stata accusata Penelope Thomas, la madre di Harlow nonché la nuova domestica di casa Black.
Questa tragedia scuote gli animi dei cinque ragazzi e di tutta la comunità.
Harlow si sente tradita dai quattro presunti amici per non averla supportata nella difesa della madre durante l’arresto: i ragazzi infatti, sono stati tutti testimoni dell’omicidio e benché fosse notte fonda e il volto del colpevole celato da una maschera, avrebbero potuto giurare che fosse un uomo.
Tutto questo e lo strazio per l’accusa ingiusta rivolta alla madre si rivelano un fardello troppo grande da elaborare. La ragazza tosta e piena di iniziativa, la guerriera che ha sempre combattuto nella vita sconfiggendo addirittura il cancro che gli era stato diagnosticato da bambina, si isola da tutto e da tutti.
In una nuova città, senza un soldo e senza l’appoggio della madre, Harlow rischia di perdere anche l’opportunità di diplomarsi.
L’iniziale coinvolgimento con Lincoln subisce un dietrofront inevitabile, ma a tutto c’è una spiegazione, per fortuna! Chiarito il malinteso, i ragazzi diventano ancora più uniti e si improvvisano investigatori privati, cercando di scoprire il colpevole di questo atroce delitto.
L’ambiguo signor Black è disponibile a tenere Harlow in casa sua in attesa di sviluppi e questo consente ai due giovani di frequentarsi.
Savannah è l’odiosa antagonista, la cheerleader amica di Iris, che le darà mille problemi e rischierà di compromettere la sua permanenza nell’istituto prestigioso.
È intrigante l’interazione di Harlow con i quattro ragazzi, perché ognuno di loro le suscita strani sentimenti. L’autrice ha dato un tocco raffinato a questi legami, senza volgarità e mostrando i sentimenti di questi amici che sono inseparabili e si aiutano a vicenda contro tutti, addirittura più di quanto potrebbero fare i loro genitori, che sono tutto tranne che amorevoli.
Pian piano Harlow riesce a entrare in questo quartetto, come amica fidata, confidente e infine amante. La fiducia è un’attribuzione che si conquista sul campo ed è interessante assistere a questa conquista dopo qualche scivolone della protanista che questa volta dovrà fare ammenda con Licoln. Fra i quattro è lui il più forte, quello con una spiccata personalità e la linea guida del gruppo. Il protagonista maschile chi è? Sono tutti e quattro! Nel primo libro ero convinta che fosse Lincoln, in questo volume Eric si fa strada egregiamente, lo conosciamo di più ed esce fuori una personalità dolcissima e dei segreti sbalorditivi.
I due gemelli sono adorabili, uguali in tutto e per tutto e indissolubili. Si rivelano molto protettivi con la ragazza e un punto di riferimento importante. Chissà se con loro due nel prossimo libro ci sarà una ulteriore evoluzione!
Anche questa volta il finale è al cardiopalma, con una suspense incredibile per il capovolgimento ulteriore delle indagini volte a scagionare la madre di Harlow e trovare l’assassino.
“Ma più di un posto dove stare, comincio a sentire di aver bisogno di questi quattro ragazzi nella mia vita. Come se il mio cuore e la mia anima risplendessero di più insieme a loro. Come se fossero parti di me che mi mancavano, prima di conoscerli, e senza le quali non sono sicura di riuscire a vivere ormai. Ed è terrificante l’idea di correre un rischio simile, di buttarsi in qualcosa di più grande e profondo rispetto a ciò che abbiamo già.
Perché cosa succederebbe, se poi crollasse tutto?
E se non lo facesse?
E se fosse l’inizio di qualcosa d’incredibile?”