Recensione: La mia dolce vendetta di A. Zavarelli
Titolo: La mia dolce vendetta
Autore: A. Zavarelli
Editore: Grey Eagle Publication
Genere: young adult romance
Data di pubblicazione: 04 Ottobre 2022
Il primo bacio dovrebbe essere dolce. Il nostro è stato battezzato col fuoco.
Ero quella nuova, e cercavo solo di inserirmi.
Landon era il cupo vicino di casa a cui ho dato ripetizioni durante l’estate.
Non sapevo che fosse una leggenda alla Black Mountain Academy.
Non sapevo che lo venerassero come una divinità.
Mi sono innamorata di lui prima ancora di scoprirlo.
Ai miei occhi era solo un’anima torturata, che mi attraeva come una calamita.
E poi ha fatto una cosa indicibile, imperdonabile, che mi ha rovinata.
Sono fuggita per la debolezza, ma mi sono leccata le ferite.
Mi ha rubato il cuore e la dignità, e sono tornata per riprendermela.
L’unico problema è che… non si arrenderà senza prima combattere.
Due anni dopo la festa in cui la sua vita è stata stravolta, Kailani torna a casa pronta a distruggere tutti coloro che ne sono stati coinvolti.
Non è più la stessa ragazza che è fuggita, ha un’armatura invisibile addosso che nessuno riuscirà a penetrare. Forse Landon Blackwood potrebbe avere le carte in regola per provarci, se non fosse l’odio nei confronti di Kailani ad animarlo.
Il romanzo si snoda attorno al rapporto contrastato tra Kailani e Landon e ci regala una lezione bellissima: spesso, l’odio più profondo si basa su incomprensioni mai chiarite.
La trama risulta ben costruita, e seppure in alcuni tratti sembri un po’ troppo fantasiosa, i personaggi interessanti, principali e secondari, supportano a dovere lo sviluppo della narrazione, reggendo un pericoloso castello di carte.
Il “villain della storia” è davvero forte e super villain (no, non vi anticipo niente); il ritmo narrativo regge nonostante un buon numero di refusi e, come sempre, mi piace molto il doppio pov (punto di vista) in prima persona che permette al lettore di entrare in maggiore sintonia con i protagonisti.
A mio avviso, l’unica nota stonata è la sensazione che l’autrice abbia voluto inserire troppi elementi, troppe tematiche da affrontare (tutte importanti e meritevoli di approfondimenti), rischiando così di fare un bel minestrone di superficialità. Ciò nonostante la A. Zavarelli conferma in ogni romanzo la sua abilità.