Recensione: La morte non sbaglia di Simon McCleave
Titolo: La morte non sbaglia
Autrice: Simon McCleave
Editore: Newton Compton editori
Genere: Thriller
Uscita: 21 Aprile 2022
La detective Ruth Hunter convive da anni con il dolore per non essere riuscita a risolvere il caso, ancora aperto, della scomparsa del suo partner. A quasi cinquant’anni, per lei è arrivato il momento di allontanarsi dalle caotiche strade di Londra. Così chiede il trasferimento nella campagna del Galles, convinta che la attenda una vita più tranquilla, senza immaginare ciò che invece la aspetta. Si è a malapena abituata alla sua nuova posizione, quando viene ritrovato il corpo di una donna brutalmente assassinata, con strani simboli incisi sulla pelle. Decisa a risolvere il caso, Ruth comincia a lavorare sui vari sospettati, provando a fare squadra con il suo nuovo vice. Ma il tempo non è dalla sua parte: prima ancora di essere riuscita ad analizzare tutti gli indizi, deve far fronte a un altro omicidio. Anche la seconda vittima ha addosso gli stessi segni della precedente…
Carissime Fenici, il romanzo che oggi ho il piacere di presentarvi è un thriller che ho molto apprezzato e che mi sento di consigliare a tutti gli amanti di questo genere, per la scorrevolezza e l’ambientazione cruda. La protagonista, la poliziotta Ruth Hunter, con il suo vissuto drammatico, segnato dalla scomparsa della sua compagna di vita decide di lasciare la City per trasferirsi nella campagna del Galles, speranzosa di trovarsi in una realtà meno complessa che le permetta di riprendere le fila della sua vita, ma nulla di ciò avviene e lei dimostrerà come la sua stoffa e il suo ingegno siano il suo punto di forza. Inizialmente anche solo ambientarsi in un nuovo luogo di lavoro ostile sarà complicato ma lei riuscirà presto a renderselo amico.
L’autrice quindi attraverso la protagonista apporta più piani di narrazione ed osservazione all’intera trama. Così accanto al thriller vero e proprio con le sue morti, le sue indagini e i suoi misteri, possiamo anche goderci un’interessante carrellata di personaggi con le loro vicende umane che costituiscono un composito quadro fatto di più personalità: alcune rese con le tipiche peculiarità della gente di periferia con un avversione naturale per “quelli di città”, altre come anime ribelli che non si fanno scrupolo di schiacciare gli altri pur di averla vinta e, altre ancora, come reietti, vittime di se stessi e della vita.
Ulteriore pregio di questo palpitante romanzo è il non rendere subito chiaro chi sia l’assassino, costruendo intorno alle vicende sanguinose una così fitta rete di misteri da tenere con il fiato sospeso il lettore fino all’ultima pagina; sino a esclamare “questa non me l’aspettavo!” che è esattamente ciò che ho provato io leggendo il finale, e per ben due volte, perché alla fine di questo thriller sono due i misteri che si svelano, anche se uno solo in parte.
Un cammeo davvero interessante è poi la trattazione della tematica LGBT, che viene espressa con naturalezza eviscerando il rapporto fra la poliziotta e protagonista, lesbica, e sua figlia, dimostrando come certi pregiudizi siano solo inutili retaggi e restituendoci una sana normalità scevra di buonismi.
Degne di nota sono anche le dinamiche lavorative che la nostra Ruth si trova ad affrontare dovendosi scontrare con capi profittatori, colleghi con forti preconcetti e un caso davvero scottante. Eppure lei non ci deluderà: sarà decisa e inarrestabile senza rinunciare a un lato vagamente materno e solidale che le dà quel qualcosa in più.
In conclusione questo romanzo ha davvero tutto quello che serve per intrigare e mi ha donato una lettura piacevole, avvincente e dinamica con una trama mai scontata appagando appieno le mie aspettative.