Recensione “La nemica del re” di Candace Robb
A volte seguire il proprio cuore è l’unica via d’uscita. Era il 1340 quando una giovanissima Giovanna di Kent, cugina di Edoardo III e futura principessa di Galles, segue per la prima volta il suo cuore: contraendo un matrimonio clandestino con Thomas Holland, che diverrà conte di Kent. Ma il re Edoardo ha altri progetti per lei. Impegnato a traghettare l’Inghilterra in una sanguinosa guerra, la lunga battaglia dinastica per il trono di Francia che si trasformerà nella Guerra dei Cent’anni, negozia per lei le nozze strategiche con William Montagu, secondo conte di Salisbury, in grado di fornire supporto e aiuti all’esercito del re. Ma Giovanna, ancora tormentata dagli incubi che le ricordano la terribile esecuzione di suo padre per le mani dello stesso re, non ha intenzione di accettare la decisione di Edoardo, e non si rassegna al destino di dover sposare un uomo che non ama. E quando Thomas tornerà dalla Francia, dove anche lui ha combattuto la sua battaglia, non temerà il giudizio del re, né di chiunque altro, nel tornare dall’uomo cui aveva fatto la sua promessa. Ma la vita ha in serbo ancora altre sorprese per lei. Una grande storia di amori, promesse e fedeltà eterna tra gli intrighi e i tradimenti della labirintica corte di Edoardo III, e una straordinaria figura di donna emancipata e indipendente, che non ha paura di seguire il proprio cuore.
La storia ci presenta Giovanna di Kent come la sposa di Edoardo il Principe Nero, l’eroe di Crecy, e madre del futuro re di Inghilterra.
Questo romanzo ci apre una finestra su come Giovanna ci sia arrivata a quelle nozze, sui suoi amori, le sue speranze, le sue delusioni e i suoi dolori.
Figlia di un uomo morto da traditore, benché poi riabilitato, cresciuta a corte un po’ nel ruolo della parente di cui prendersi cura perché orfana, Giovanna conosce bene le mire della Corona su di lei, l’importanza che riveste come nobildonna della casata Plantageneta nel mercato dei matrimoni e delle alleanze.
Solo undicenne ma già bellissima, viene inviata nei Paesi Bassi al fine di far capitolare un nobile utile al Re.
Sola, in un paese nemico, Giovanna cederà alle ragioni del cuore, sposando invece un povero cavaliere, Sir Thomas Holland.
Il matrimonio, benché consumato, deve restare un segreto e la madre approfitta del fatto che l’unione della figlia non sia di dominio pubblico per unirla al povero William Montagu, il personaggio forse più meritevole di cristiana pietà del romanzo: marito della donna più desiderata del regno, langue infelice perché innamorato senza speranza di un focoso ammiratore di sua moglie, il Principe Nero.
Quando però Giovanna e Thomas si incontrano di nuovo, l’amore mai sopito divampa nuovamente e i due giovani faranno tutto quello che è in loro potere per poter finalmente vivere il loro matrimonio alla luce del sole.
Essendo un romanzo storico, sapevo perfettamente e in anticipo come sarebbe finito il libro, ma i personaggi sono caratterizzati così bene che ti trovi a tifare per loro, anche se sai benissimo che le loro vicende finiranno in un modo piuttosto che in un altro.
Giovanna, ad esempio, mi è piaciuta moltissimo: è forte, intelligente, sa piegarsi a chi è più potente ma solo per risollevarsi non appena ne ha l’opportunità.
Edoardo inizia come un bambino viziato e prosegue come un uomo insopportabile, ma saprà riscattarsi nella maturità.
Thomas Holland devo ammettere che ci ho messo un bel po’ per farmelo piacere, nonostante incarni perfettamente il tipo del cavaliere dell’epoca, uomo d’onore ed eccelso cavaliere. Semplicemente perché l’idea che un uomo adulto sposi e vada a letto con una dodicenne, turba e offende il nostro moderno sentire.
Ci sono poi decine di altri personaggi, ma lascio a tutte voi il piacere di scoprirli.