Recensione: La prima ultima notte – Serie: Death-Cast #2 di Adam Silvera
Titolo: La prima ultima notte
Serie: Death-Cast #2
Autore: Adam Silvera
Editore: Il Castoro Editrice
Genere: narrativa LGBT
Target: 14+
Data di pubblicazione: 24 ottobre 2022
L’ultima notte della nostra vita
- La prima ultima notte
Orion Pagan ha aspettato anni che qualcuno gli dicesse che morirà, date le sue gravi condizioni di salute. Valentino Prince ha un futuro lungo e promettente davanti, dopo che una tragedia ha quasi distrutto la sua vita. Orion e Valentino si incrociano a Times Square e tra loro scatta subito qualcosa. Ma, proprio in quel momento, Death Cast si manifesta con le sue telefonate mortali, cambiando le loro vite per sempre. Perché uno di loro riceve la chiamata e… l’altro no. Nessuno sa come andrà a finire la giornata, ma Orion e Valentino sanno che vogliono trascorrerla insieme… anche se questo significa che il loro addio sarà straziante.
“V’invito a non preoccuparvi tanto di come facciamo a prevedere chi morirà, quanto piuttosto a concentrarvi sul vivere appieno la vostra vita. La destinazione finale del vostro viaggio potrebbe essere più vicina di quanto crediate.
– Joaquin Rosa, ideatore di Death-Cast”
Dopo tutte le lacrime versate leggendo L’ultima notte della nostra vita, nonostante il titolo mi avesse anticipato il finale (ma io mi ero ritrovata lo stesso a sperare in un destino diverso per i due protagonisti da quello annunciato), sono di nuovo in lacrime. Stavolta mi ero ripromessa di non farmi fregare: se il titolo dice Ultima notte, anche questo avrà un finale tragico, giusto? E invece, ho sperato ancora. Perché Adam Silvera è molto bravo a farti affezionare ai suoi personaggi e, da incredibile prestigiatore di storie, ti illude, ti fa dimenticare quel titolo che strombazza a lettere cubitali il finale. Ti chiedi pure chi te lo fa fare di leggere un libro che sai benissimo che non avrà alcun Happy ending, niente “e vissero felici e contenti”. Il motivo è che amo profondamente questo autore e le emozioni incredibili che è in grado di suscitare.
La prima ultima notte, antefatto de L’ultima notte della nostra vita, ci racconta quando è nata Death-Cast, il sistema che, dopo esserti registrato, ti avvisa quando arriva il tuo ultimo giorno. Nella serata inaugurale, a Time Square, si incrociano i destini di due ragazzi diversi, quasi agli antipodi.
Orion Pagan, newyorkese, orfano, dopo aver perso i genitori in quel terribile 11 settembre 2001, malato di una cardiopatia che lo potrebbe far morire da un giorno all’altro.
“So bene che non ho molto tempo a disposizione, me lo sento nel cuore. Devo vivermi tutte le prime – e forse anche ultime – volte finché posso.”
Valentino Prince, al suo primo giorno a New York dopo il trasferimento dall’Arizona per seguire il sogno di diventare modello e per allontanarsi da quei genitori che, dopo il coming out, fingono non esista.
Ai due ragazzi basta uno sguardo per sentirsi legati, affascinati l’uno dall’altro. Orion intuisce subito di avere davanti un modello: non potrebbe essere altrimenti vista la sua straordinaria bellezza.
“Alzo lo sguardo verso i maxischermi con le clessidre digitali e mi perdo a guardare la sabbia, o meglio i quadratini neri, scivolare verso il fondo. Finché un ragazzo – dovrà avere la mia età, ho occhio per queste cose – non ci passa accanto e rapisce la mia attenzione. Dico sul serio, rapisce la mia attenzione perché è bellissimo. Il mio cuore è già partito. Incredibile come provare attrazione per qualcuno possa essere così eccitante e così pericoloso al tempo stesso, la cosa migliore e peggiore che possa capitare a uno come me”.
Anche per Valentino vedere Orion è un vero colpo di fulmine. Un incontro inaspettato durante l’evento di Time Square, quando nella mente del ragazzo c’era un unico semplice pensiero: attendere che la sorella lo raggiunga a New York l’indomani per iniziare una nuova vita insieme.
“Guardò Orion, quegli zigomi degni della copertina di una rivista e quegli occhi nocciola che temo abbiano visto troppo per un ragazzo così giovane. Mi rendo conto che lo sto fissando da troppo tempo quando lo vedo arrossire. Sono abbastanza sicuro che sia gay…”
Da quel momento i due passeranno insieme le ore di un giorno terribile e bellissimo allo stesso tempo. Possibile che il destino sia così crudele da farli incontrare proprio quando Death-Cast chiama uno dei due per annunciargli l’ultimo giorno? Le poche ore insieme bastano per scoprire quel sentimento struggente, intenso e profondo che non avevano mai trovato prima: l’amore, quello vero.
“Posso solo vivere il presente. Potrei non vedere mai il mio futuro, ma posso vivere l’adesso!”
Adam Silvera ha la grande capacità di scrivere romanzi originali, con storie indimenticabili e ricche di sentimenti, colorate da tutte le sfumature possibili, dalle più brillanti a quelle più cupe, ma sempre incisive e irresistibili, con una scrittura immediata, toccante e venata da una struggente malinconia. È quasi impossibile leggere i suoi libri senza una buona provvista di fazzoletti.
“I Giorni Finali sono una cosa terribile, ma anche bellissima, se li vivi intensamente.”