Recensione: La scelta di Jonah di Andi Jaxon
Serie: L’amore è amore vol. 1
Serie: L’amore è amore vol. 1 Autore: Andi Jaxon Genere: M/M romance Editore: Hope Edizioni Data di pubblicazione: 11 febbraio 2024
La serie L’amore è amore è composta da :
- La scelta di Jonah
- Tainted (inedito in Italia)
- In Between (inedito in Italia)
Mi chiamo Jonah Cohen e la mia vita è un inferno.
Lo è diventata da quando mio padre, pastore della First Baptist, ha accettato un trasferimento da Seattle a una cittadina del Kentucky, in piena Bible Belt.
Tutto ciò che mi hanno insegnato urla a gran voce che sono sbagliato. E, come se questo non bastasse, ora c’è anche lui: Roman King, il quarterback, la stella della squadra di football, venerato da tutta la città.
Fin dal primo giorno di scuola Roman mi ha preso di mira e ha dato il via a un gioco perverso e pericoloso a cui ho deciso di partecipare. E nessuno di noi due sembra intenzionato a farlo finire.
Roman è diventato la mia droga e per lui, ora, potrei attraversare persino le fiamme dell’inferno.
Ma se qualcuno dovesse scoprire il nostro segreto sarebbe la nostra fine.
Posso correre questo rischio?
Vale la pena perdere tutto, forse anche la vita, per Roman King?
Avvertenze.
Questo romanzo tratta temi che potrebbero urtare la sensibilità del lettore (dubbio consenso, episodi di violenza domestica, pensieri suicidi).
Si consiglia la lettura a un pubblico consapevole.
Care Fenici, benvenute nel Kentucky, uno Stato del sud degli Stati Uniti, famoso per i piatti piccanti e fritti – per esempio i pomodori verdi fritti – il football e la Chiesa. Ammetto che del Kentucky non so una cippa lippa, l’unica cosa che mi viene in mente è il KFC e il suo pollo croccante, che non dovrei mangiare mai (seh, certo!). Per cui, se quello che l’autrice ha scritto su questo posto ha anche una seppur minima valenza, vi posso assicurare che non ci metterò mai piede, per nessuna ragione. Generalmente sono restia ad affrontare pubblicamente temi che prevedono argomenti scomodi, come la religione. In testa ho sempre le parole del mio nonnino che mi ammonisce nel trattarli. Dice anche di non diventare mai vecchia, il che significa morire giovane, ma sorvoliamo. Per una volta farò un’eccezione – perdonami nonno! – cercate di non sbranarmi. La Chiesa, purtroppo, non ha una visione molto aperta in tema di omosessualità, questo si sa, quello che forse non è chiaro è perché due uomini o due donne possono amarsi ma non cedere ai piaceri della carne. Un po’ contradditorio, no?! Mi sono sempre chiesta che cosa mai potrebbe interessare a Dio chi fa sesso con chi. Sta di fatto che per il piccolo paese dove è ambientata la vicenda – il nome non viene rivelato – la situazione è molto importante. Un uomo può picchiare moglie e figlio e non avere la minima ritorsione, ma guai se due persone gay si baciano, soprattutto se uno è il ragazzo più popolare della scuola, l’indiscusso campione di football Roman King, e l’altro è il figlio del pastore locale, Jonah Cohen, appena trasferitosi da Seattle.
Il primo giorno dell’ultimo anno non inizia bene per Jonah, anzi, sfortuna vuole di incrociare il grande e potente Roman e crearsi così un nemico. E avere per nemico Roman significa avere tutta la squadra di football contro, con risultati pesanti e fastidiosi. Non va affatto male per Mary, la sorella quindicenne, dolce e solare di Jonah, che fin da subito attira le simpatie di Roman, divenendone ben presto la fidanzatina ufficiale. Che cosa graziosa, peccato che Roman non abbia nessuna mira nei confronti di Mary e la usi come scusa per adocchiare e infastidire il fratello, obbligato dal padre a fare da chaperon alla sorella.
Sto cercando di essere più ironica possibile, forse troppo, perché questo libro è tutto fuorché divertente, anzi. Il bullismo, per dirne una, è parecchio diffuso nella scuola, qualcuno si erge in difesa? Assolutamente no. Sarebbe facile catalogare Roman come un bulletto omofobo e invece, nel corso della storia, scopriamo che il ragazzo vive costantemente nel terrore di un padre ubriacone che picchia la moglie e il figlio, situazione che conoscono tutti ma per cui nessuno fa assolutamente nulla, complice la ricchezza della famiglia. Roman, un personaggio eccezionale nella sua descrizione, è palesemente gay, ma deve nascondersi, almeno fino a quando non potrà scappare con una borsa di studio completa per il college, e quindi, piuttosto che cedere alle pulsioni, si rivolge al sesso femminile, senza provare il minimo piacere. Jonah, diversamente da Roman, ha una famiglia che lo ama, una madre calorosa e una sorella minore che lo conosce meglio di chiunque altro, ma ha un padre che probabilmente è rimasto ai tempi dell’Inquisizione e cita continuamente versi della Bibbia, un libro da cui non si separa mai, probabilmente se lo porta pure in bagno. Vi giuro che me lo sono immaginato con le sembianze del cugino di Elizabeth Bennett, il Signor Collins, da Orgoglio e Pregiudizio. Un uomo che odia con tutto se stesso l’omosessualità e non si esime nel dirlo dal pulpito ogni domenica.
La vicenda si fa subito drammatica e peggiora durante la lettura, tanto che è necessario avvisarvi che ci sono scene di stupro, violenza fisica, psicologica e tentativi di suicidio.
Jonah è un ragazzo che ha dovuto, da sempre, fare buon viso a cattivo gioco. Odia il suo essere diverso, ne è disgustato, ha il terrore di finire all’inferno e non aiutano gli sproloqui del padre. Ogni sera prega Dio di aiutarlo e vi giuro che quelle parole sono strazianti.
“La mia famiglia si merita un figlio intero, non questo guscio vuoto di ragazzo. Aiutami a comportarmi meglio. Mostrami quello che devo fare. Ti prego”.
Ben presto, i due ragazzi, spalleggiati da Mary, intessono una relazione, nascosta, proibita ma giusta, dando vita a scene parecchio bollenti. Ma la felicità è ben lontana e il loro segreto porterà a gravi conclusioni.
Non è esattamente un libro per tutti, un po’ estremo a mio parere, forse troppo violento e stereotipato. A parte i due ragazzi, gli altri hanno un ruolo troppo superficiale. I padri, per esempio, vengono incastrati nelle loro credenze, ma in sé non c’è altro, nessuna spiegazione che porti al motivo per cui sono così retrogradi. La madre di Jonah, quando scopre che il figlio è omosessuale, si guarda bene dal difenderlo contro la furia paterna, idem il personale scolastico di fronte ai continui atti di bullismo, per non parlare dello sceriffo. In un periodo come il nostro in cui tutti sono perennemente a esprimersi e interagire sui social sembra strano che nessuno dica niente, che nessuno denunci un sistema simile. Tutto procede in una spirale di dolore e presunzione mettendo alla prova i due protagonisti come mai. Ci tengo a precisare che il finale è molto positivo, forse anche troppo.
Tutto sommato mi è piaciuto, non posso dire il contrario, e sicuramente leggerò i prossimi volumi della serie, almeno per capire che fine fanno questi due.
Buona lettura!