Recensione: “La scelta di Josef” di Suzanne Kelman
Titolo: La scelta di Josef
Autrice: Suzanne Kelman
Genere: Narrativa storica
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 396
Data di pubblicazione: 07/01/2021
Amsterdam, 1941: chi salva una vita, salva il mondo intero
1941, Amsterdam. Nella città occupata dai nazisti, il professor Josef Held sembra vivere una vita tranquilla e solitaria. Insegna matematica all’università e la sua unica occasione di svago è il pranzo settimanale con la nipote, Ingrid. Ha scelto di condurre un’esistenza isolata, perché non riesce a perdonarsi per la tragica morte dell’amata moglie. Un giorno, però, il destino lo avvicina a Hannah, una sua collega. Ma, con il regime nazista che soffoca ogni barlume di umanità, non è sicuro di potersi fidare del tutto di lei. Perché la verità è che Josef non è il silenzioso vedovo che tutti credono sia. E soprattutto non vive davvero da solo. Quando sono iniziate le retate naziste, infatti, ha offerto impulsivamente un rifugio nella sua soffitta a un suo studente ebreo, Michael Blum. E quando Michael si ammala di tifo, Josef contrae a sua volta la malattia mortale pur di ottenere le medicine necessarie a curarlo. È un atto di coraggio e resistenza che cambierà ogni cosa. La guerra infuria e, mentre sua nipote Ingrid si fidanza con un ufficiale nazista, il rapporto di Josef con Hannah diventa via via più intenso. Quale prezzo sarà disposto a pagare per proteggere i segreti che nasconde?
Josef Held, il cui cognome, in olandese, significa “eroe”, è un mite professore universitario tormentato dalla morte di parto della moglie Sarah avvenuta, ormai, venti anni prima.
La Seconda guerra mondiale, però, ha sconvolto la sua vita: l’occupazione tedesca e i rastrellamenti nazisti degli ebrei lo hanno portato a vivere un tormento ancora maggiore.
Cosa fare per sconfiggere tutta questa ingiustizia? La scelta è quella di nascondere in soffitta un suo studente, ovviamente ebreo, Michael Blum che, con il suo entusiasmo e la sua giovinezza, saprà scavare nel suo cuore e far emergere una nuova luce.
Quando mi è stato proposto questo libro, in onore della Giornata della Memoria, sono stata molto felice: penso che ricordare l’Olocausto sia un dovere importantissimo e, devo dire, questo romanzo è riuscito a rendere un’importante testimonianza di quel periodo.
L’eroismo di alcuni cittadini olandesi, che hanno nascosto e salvato altri cittadini ebrei che erano stati depredati di qualsiasi umanità da parte dei nazisti, è davvero straziante: l’Olanda è stato uno dei paesi più devastati dalla piaga nazista ma è stato anche uno di quegli stati che, con più forza, hanno resistito e combattuto.
Sinceramente non conoscevo la storia olandese del periodo e mi ha fatto piacere scoprirla: il libro è molto preciso nel raccontarla e, pur aggiungendo aspetti più romanzeschi che danno vita all’intreccio, offre uno spaccato di vita molto vivido e sincero.
Mi è piaciuta moltissimo la verosimiglianza della storia che è ispirata alla vera vicenda di un uomo che, pur di salvare la vita dell’ebreo che nascondeva, si auto-contagiò con la febbre tifoidea che lo stava uccidendo per riuscire a trovare le medicine necessarie a curarlo. Questo fatto così drammatico e sconvolgente comporta la salvezza del fuggiasco ebreo e la trasformazione del suo salvatore in vero eroe.
Io ritengo che sia molto importante ricordare questi piccoli e grandi eroi che hanno reso possibile, durante la Seconda guerra mondiale, la sopravvivenza di una forma di umanità che in quel periodo storico sembrava impossibile da mantenere in vita.
Dobbiamo sempre ricordarci quei tempi, tempi durissimi per la pace e la democrazia, che hanno cambiato la vita dei nostri nonni e hanno portato alla morte milioni di esseri umani.
Per questa Giornata della Memoria vorrei che ci ricordassimo che siamo tutti esseri umani e che dobbiamo amarci e rispettarci in quanto tali: nel mondo sono sempre presenti razzismi e ingiustizie, ora il “diverso” da attaccare ha un colore della pelle differente, prima aveva un diverso credo religioso.
La Giornata della Memoria serve proprio a questo: a ricordarci che quello che è stato possibile un tempo potrebbe riproporsi e che dobbiamo assolutamente combatterlo.
Consiglio, perciò, a tutti voi di provare a leggere questo o altri libri-testimonianza del periodo, per riflettere e imparare dagli errori storici, affinché una cosa del genere non sia più concessa.