Recensione: La sposa in premio di Jenni Fletcher
Titolo: La sposa in premio
Autore: Jenni Fletcher
Genere: Romanzo Rosa storico
Editore: HarperCollins Italia
Data di pubblicazione: 15 Marzo 2022
Britannia, 197 d.C.
Livia Valeria si sente mortificata e furiosa quando l’uomo a cui è promessa in sposa la cede spietatamente a un altro giocando d’azzardo. Per fortuna, a vincerla è l’affascinante, possente e protettivo Marius Varro, il centurione romano da cui è attratta sin dal primo incontro. E infatti il matrimonio tra loro sembra funzionare, benché lei debba nascondergli la verità sulle proprie radici caledoniane e sulla difficoltà a essere fedele all’Impero. Ma quando Marius deve fare fronte alla ribellione di alcune tribù barbare al Vallo di Adriano, Livia è costretta a compiere una scelta dolorosa: difendere le persone che appartengono al suo retaggio oppure sostenere il marito di cui si sta profondamente innamorando.
Con La sposa in premio Jenni Fletcher ci porta nella magnificenza dell’Antica Roma.
Livia Valeria, dopo un lungo viaggio, è pronta a incontrare il suo secondo marito, Scevola.
Costretta a risposarsi dall’arcigno fratello, spera di poter conoscere un uomo gentile, ma è subito costretta a ricredersi, perché il suo promesso sposo la “cede” dopo aver perso al gioco.
Per fortuna a vincerla è l’affascinante Marius Varro, il centurione romano che l’ha scortata durante il viaggio e da cui è attratta sin dal primo incontro.
Ci troviamo di fronte a una storia breve e molto scorrevole.
La prima parte è più descrittiva, mentre nella seconda gli avvenimenti si susseguono velocemente.
Quest’esposizione così rapida porta a una mancanza di approfondimento, che in specifici casi avrei davvero gradito e che forse avrebbe reso meno evidenti “espedienti letterari” che possono disturbare alcuni lettori: per esempio l’innamoramento lampo.
Livia e Marius sono personaggi piacevoli, a cui però fatichi ad affezionarti per la velocità con cui tutto inizia e termina. A volte diventano contraddittori, rinnegando ciò che avevano detto nel capitolo precedente risultando così poco chiari.
L’epilogo pecca un po’ di originalità e, anche in questo caso, tutto viene liquidato in maniera abbastanza semplicistica.
Tutti i presupposti creati nel corso delle vicende e che avrebbero dovuto condurre al colpo di scena o “al superamento dell’ostacolo”, si risolvono in poche frasi e gli viene data scarsa importanza.
Il rincorrersi repentino di avvenimenti, a mio parere, toglie un po’ di soddisfazione alla lettura.
Ho avuto la sensazione di non aver il tempo di “gustare” a pieno un trionfo, l’avvicinarsi dei protagonisti o la sconfitta di un villain, perché c’era subito un altro evento importante a cui prestare attenzione.
Dal mio punto di vista, il libro si presta bene a una lettura rapida e leggera, che, va sottolineato, non vuol dire banale o sempliciotta poiché i riferimenti storici sono ricostruiti con fedeltà e accuratezza. È ben evidente l’attenzione posta dall’autrice a questo aspetto!
Un altro piccolo appunto che mi sento di fare è la presenza di alcuni errori che potrebbero disturbare i lettori più attenti e pignoli; i nomi in alcuni punti sono sbagliati e capita che Marius diventi Mario o Livia Lavinia… piccolezze che un editing più accurato avrebbe potuto risolvere in maniera semplice.