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Recensione: “La stagione del sole” di Catherine Coulter (serie Vicking Era #1)

Care Fenici, ecco la recensione di Lucia per “La stagione del sole” di Catherine Coulter (serie Vicking Era #1)

Britannia, 875. Dopo la morte della prima moglie, Magnus Haraldsson, secondogenito del conte Harald e padre del piccolo Egill, ha deciso di rinunciare per sempre alla compagnia di una donna. Proprietario di una fattoria in Norvegia e mercante sulla sua nave Sea Wind, Magnus pensa di non poter più provare alcun desiderio. Finché nella sua vita non compare Zarabeth, la ragazza dai capelli rossi come il fuoco e dagli occhi color del muschio. Per lui, vichingo biondo e possente, il fascino della giovane è un richiamo davvero irresistibile. Dovrà essere lei a prendersi cura della sua casa, lei il centro della sua passione. E Magnus è disposto a pagare qualunque prezzo pur di averla…

La stagione del sole, il libro di cui vi parlo oggi, è scritto da Catherine Coulter ed è il primo capitolo di una nuova serie che ci farà conoscere dei prodi vichinghi. L’attinenza storica lascia un po’ a desiderare e, purtroppo, non è questo il problema maggiore che lo riguarda.

Magnus è il proprietario di una grande fattoria, è vedovo con un figlio di otto anni, un amante procace, e ha una sorella che dirige per lui la proprietà quando si reca lontano per  commerciare. Ed è proprio mentre è in viaggio con la sua nave, la Sea Wind, che l’uomo vede per la prima volta Zarabeth, la figliastra di un ricco mercante di pellicce. La capigliatura rossa così diversa dal solito e la sua leggiadria colpiscono Magnus, che seduta stante decide di volerla sposare a ogni costo. E dopo averla seguita per qualche giorno la raggiunge al pozzo e le fa una proposta di un romanticismo assoluto:

Io sono un mercante e proprietario terriero. Sono venuto a York per i miei commerci, come faccio parecchie volte l’anno. Vi ho vista due giorni fa ed allora vi ho osservata. Ho deciso che voi siete adatta a diventare la mia sposa. Mi darete piacere, partorirete i miei figli, mi riscalderete il cuore, preparerete i miei pasti e cucirete le mie tuniche.

Dopodiché, le racconta quanto siano grandi le sue doti amatorie, e come la sua amante Cyra adori essere percossa con la cinghia sulle natiche. E, per finire, naturalmente le elenca quanto la sua vita diventerà interessante dopo quel giorno:

Da questo momento in poi, ogni mia opinione conterà nella vostra vita. Ogni mio singolo atto vi riguarderà, perché voi mi apparterrete. Voi presterete attenzione alle mie parole, non dimenticatelo Zarabeth. Ora posso accompagnarvi alla vostra casa? A incontrare il vostro patrigno? Olav chiede un alto prezzo di riscatto matrimoniale?

Zarabeth naturalmente non potrebbe sposarsi senza il consenso del patrigno, ma Magnus pensa che non vi sia nessun problema. Olav, del resto, è troppo vigliacco per negargli il permesso, ma non intende perdere quella figliastra che concupisce da anni, e costringe Zarabeth a fargli credere di non volerlo sposare e di averlo solo preso in giro. L’arma del ricatto è la piccola Lottie, la sorellina che ama la ragazza come una madre e che è stata resa semisorda dalle botte di Olav. Zarabeth si trova così costretta a sottostare al volere di quell’uomo meschino che, però, si rivelerà troppo malato per ottenere ciò che vuole, e morirà in breve tempo. Ma questo non la rende libera, viene accusata e condannata a morte per l’assassinio di Olav, e a “salvarla” sarà Magnus, che la acquista dal re come schiava. Nonostante creda sia un’assassina, la vuole ancora, ma intende anche vendicarsi: le metterà un collare e costringerà lei e la sorellina a essere prede dell’odio di sua sorella Ingunn, che renderà la loro vita un inferno. Almeno fino a quando Magnus sembrerà rinsavire, ma troppo tardi per fermare la vendetta che cova da tempo.

Il personaggio di Zarabeth sembra destinato ad avere una vita miserabile: costretta a vivere con Olav che sospetta abbia ucciso sua madre, venduta come schiava, obbligata a portare un collare, impossibilitata a rifiutare Magnus, che la prenderà senza il suo consenso. Ma non pago di questo, per non sentirsi un violentatore pretende anche che lei provi piacere, ed essendo un bravo amante ci riuscirà anche, umiliandola ancora di più. Conta poco che poi qualcosa lo faccia cambiare, che si renda conto di come stanno le cose. Zarabeth soffrirà moltissimo e nonostante abbia un carattere forte ci sarà un momento in cui sembra che non le importi più vivere.

Sono tanti i personaggi odiosi di questo libro, la più terribile è Ingunn, una donna meschina e traditrice che non esiterà di fronte a nulla pur di vendicarsi di Zarabeth e che solo alla fine sembra avere uno sprazzo di rimpianto. È un libro in cui accadono molte cose, ci sono tradimenti che non possono essere perdonati, c’è molta azione, un nemico reso folle dal desiderio di distruggere Magnus, ma per essere un romanzo d’amore, c’è ben poca tenerezza, se non nell’ultima parte.

Non è un romanzo scritto male, la Coulter mi piace quasi sempre, ma in alcuni punti ho odiato il protagonista almeno quanto sua sorella Ingunn. L’uomo più leale e coraggioso, che rifulge per l’onore dimostrato, è un bambino di otto anni, che si rivelerà un magnifico protettore in una tremenda situazione, e che sembra davvero non aver preso niente dal padre. Da un romanzo d’amore mi aspetto passione e tenerezza, e non una sequela di soprusi, e speriamo davvero che il prossimo libro della serie, mai tradotto, sia migliore di questo capitolo davvero deludente.

 

 

 

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