Recensione: La Vendetta di Basilisk – Serie Black Diamond Rattlers Vol. 3 di Noah Maddix
Titolo: La Vendetta di Basilisk
Autore: Noah Maddix
Editrice: Self Publishing
Genere: Dark Romance / Mafia romance
Serie: Black Diamond Rattlers Vol. 3
Data di uscita: 1 Aprile 2020
1- Il dolore di Diablo
2 -Peccati di Cobra
3- La vendetta di Basilisk
4- L’Ira di Asmodeus
5- La Furia del Dragone
Lei tentò di scappare. Lui era determinato a darle la caccia.
Volevo evadere dalla mia vita Californiana.
Lavorare al bordello prima o poi mi avrebbe ucciso, in parte il mio spirito stava già cedendo.
L’unica via di scampo era un posto in North Carolina.
Ora, L’inizio di una nuova vita.
Ho un piano perfetto…
Fino a che non si presenta Baz.
Nato e cresciuto per gestire la West Coast Outfit, è implacabile.
Non si fermerà fino a quando non mi avrà portata a casa.
Prima però dobbiamo distruggere il nemico.
Una famiglia ricca con il tipico fascino delle persone del sud.
Dovrebbe essere semplice.
Purtroppo i miei sentimenti per Baz e quello che accade quando siamo soli però, rende tutto più complicato.
Così come gli oscuri segreti che si celano sotto le nostre cicatrici.
Segreti che potrebbero portarci entrambi alla morte.
AAAAArgh!!! Ok, dopo quest’urlo di sfogo, possiamo iniziare.
Fenici, credetemi, vorrei tanto scrivere una recensione carina e pucettosa, piena di complimenti verso questo libro… ma non posso proprio; vorrei, lo giuro!
Partiamo col dire che, ahimè, è un self pubblicato in Italia da un autore best seller americano. Vi chiederete: beh, se è best seller allora è un buon segno, no? Non potete sbagliarvi di più. Personalmente, ho avuto l’impressione che, oltre a un editing assente, ci sia stato un vero e proprio problema con la traduzione, che definirei superficiale. Ci sono troppi errori: congiuntivi sbagliati, frasi che sembrano non avere alcun senso nel contesto di appartenenza, ripetizioni eccessive e refusi a profusione. Malauguratamente per Maddix, avendo letto l’edizione “italiana”, non posso che valutare quella.
Inizialmente sono stata attratta sia dalla trama, che dalla copertina (lo so, sono una sporcacciona ;P). Lei è una prostituta, divenuta tale per un prestito (non sapeva dove altro reperire i soldi per le cure mediche del padre) chiesto a Marco Fiore, boss Mafioso (ovviamente si parla di Mafia italiana -_-) noto e temuto in tutta la West Coast. Lui, invece, è il tenente del boss, e vice di Livia, erede legittima dell’impresa di famiglia (seee, gran bell’impresa!). Oh, non fraintendetemi, nonostante le mie battutine di spirito, apprezzo i mafia romance, hanno un certo fascino; anche se poco ho apprezzato la stereotipizzazione dell’Italia. In questo genere di libri, si tende spesso a rapportare il nostro amato paese con la criminalità organizzata, facendo intendere che esistono solo questo tipo di affari. Come ben sappiamo, è sì un male che ci affligge, ma soltanto in una parte molto piccola.
Tornando a noi: Mercedes, o Mercy (anche se il vero nome è Sarah, ma viene detto solo una volta), è stanca di fare l’escort, vuole riprendere in mano la sua vita, ma ha ancora un grosso debito con Fiore. Così attua un piano che ha in mente da quando, quasi un anno prima, incontra David in un caffè. Lui sembra un ragazzo gentile, premuroso e molto ingenuo, al punto da vantarsi continuamente della ricchezza della sua famiglia. La ragazza, dunque, decide di fuggire e irretire il giovane affinché si fidi ciecamente di lei e non noti improvvise sparizioni di oggetti di valore. O, almeno, il piano originale era questo.
Immediatamente viene inseguita da Basilisk, o Baz, che non ha nessuna intenzione di lasciarsela sfuggire. Oltre che per motivi economici, non vuole che la giovane si allontani per una semplice ragione: è la sua favorita al bordello, e non rinuncerà a lei per nulla al mondo (tranquille, Fenici, non è solo questione di libidine!).
La raggiunge dopo appena un giorno dalla fuga e, come lei, s’infiltra nella famiglia del ragazzo, dicendo ai Riddick di essere un amico d’infanzia, tanto legato da esser considerato un fratello da Mercy… un fratello un po’ incestuoso, direi!
Ci sono diverse occasioni “tese” tra Baz e la ragazza, molti momenti che sembrerebbero culminare in una notte di passione, o quantomeno in un bacio, il tutto ben descritto e colorito, ma si conclude con un nulla di fatto: Noah Maddix dà solo un cenno, ci parla di “tre round” focosi, ma non va oltre, nessun resoconto dettagliato, nessun particolare su come e cosa sia avvenuto tra i protagonisti.
Cooomunque, alla fine Mercedes si mette in un guaio ancora più grosso del precedente, infatti la famiglia Riddick è a capo della Dixie Mafia e i due iniziano a rischiare grosso.
Fortunatamente, dopo una lunga serie di imprevisti e situazioni pericolose, riescono a scappare e ottengono un bottino tale da saldare completamente il debito della ragazza, salvando anche un’enorme cifra per sé.
Ci sono diverse cose che non ho per nulla apprezzato. Prima fra tutte i “sospesi”. L’autore, infatti, nel racconto mette in mezzo diversi argomenti: il vero nome di lei, la titubanza di lui a volerla tenere con sé, il debito col boss… Insomma, varie ed eventuali che son buttate lì, ma mai concluse realmente. Sulla questione del debito, per esempio, sappiamo che Mercedes ha ottenuto il denaro necessario, ma non si è mai avuto un confronto con Fiore. E se lui avesse voluto punirla? Cosa molto probabile da parte di un pericolosissimo boss mafioso, a mio avviso. Per non parlare della faccenda del nome! Scopriamo, da una sola telefonata col padre, che in realtà si chiama Sarah, ma non lo confessa mai a Basilisk! Insomma, se io dovessi stare con un uomo, vorrei che usasse il mio vero nome e non quello da puttana… mah!
Seconda cosa che non mi è piaciuta per niente è il continuo riferimento al regno animale. Vi spiego meglio: i protagonisti fanno spesso paragoni tra il comportamento dei gorilla con quello umano. Fin qui, nulla di strano. Il problema è che si scende troppo nel dettaglio. Vi faccio un esempio:
“La reazione naturale a quello sguardo, uno sguardo con cui quell’uomo voleva valutare il mio valore, sia fisico che mentale, fu quello di apparire più grande. In realtà è un istinto animale. È qualcosa che i nostri antenati gorilla avevano in comune con le guerriglie moderne. Nel regno animale, quando il silverback gorilla si sente minacciato da uno dei giovani, tende a ingigantire il petto e battere i pugni su di esso, urlando.”
[Tratto dal libro]
Insomma, spiegazioni scientifiche a profusione; della serie: Piero Angela, spostate proprio! Ma scusa, un semplice: “sembrava un gorilla che si batte i pugni sul petto”, no? Troppo semplice?
Altra dolente nota è la caratterizzazione dei protagonisti: personalmente li ho trovati un po’ scialbi e privi di una vera e propria personalità. Non saprei dire se siano ironici o seriosi, lamentosi o cazzuti, nulla di tutto ciò.
Ancora, però, non è stata questa la parte peggiore del romanzo. Il culmine della noia è stato raggiunto nelle descrizioni delle scene sentimentali. A parte che non c’è nessuna scena di sesso, e già qui ha perso punti per me; fatto ancor più grave, però, è la totale asetticità: le parti che dovrebbero essere romantiche sono sterili, prive di qualsivoglia coinvolgimento emotivo. Trovo più eccitante e arrapante un manuale di anatomia, vi ho detto tutto! Visto e considerato che il romanzo è narrato in prima persona dai pov alternati dei due protagonisti, ci si aspetta un minimo in più. Se classifichi un testo come romance, non puoi assolutamente toppare sul coinvolgimento emotivo! È alla base del genere, porca zozza!
Insomma, questo libro è stato un flop, per me, sotto tutti i punti di vista e non posso fare altro che sconsigliare assolutamente l’acquisto.
Nell’attesa della prossima lettura, vi mando un bacio, Fenici!