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Recensione: “La Voce del mare” di Emily Pigozzi

Buongiorno Fenici oggi la nostra Emanuela ha recensito per noi il libro “La Voce del mare” di Emily Pigozzi

Per Thalia Fountas, italo-greca, l’unica cosa che conta è la musica lirica. Per questo entra in crisi quando all’improvviso le sembra di non riuscire più a cantare. Come se non bastasse iniziano a tormentarla strani sogni: una casa sul mare, grandi ulivi, spiagge incantevoli e una ragazza misteriosa che le assomiglia. Thalia riconosce la casa: si trova a Zante e apparteneva a sua nonna di cui lei non sa quasi nulla. Complici un diario, un mare cristallino e uno scontroso vicino di casa dagli occhi verdissimi, in Grecia Thalia forse ritroverà la voce e la strada per esaudire tutti i suoi desideri.

Fonte della trama: Amazon

L’autrice ha scritto un delizioso piccolo romanzo ambientato principalmente a Zante, in Grecia, e in altre parti del mondo, tra cui New York.

Le vicende principali della giovane cantante lirica Thalia si fondono con quelle della nonna quando la giovane, vittima di un periodo nero, in cui la sacra voce della musica sembra aver abbandonato la sua ugola, ritorna proprio sull’isola che le ha dato i natali e scopre la vicenda della nonna Dorothea.

Questa, dotata di un grande talento da soprano drammatico, aveva lasciato la sua terra, e l’unica parente rimastale, per tentare la strada del successo negli States. Dopo una carriera fulminante e dopo aver trovato l’amore, era ritornata in Grecia, incinta e con la carriera distrutta.

La condizione della donna negli anni Cinquanta è descritta dall’autrice in maniera molto reale e appare in tutta la sua ingiustizia: una ragazza madre non può sperare nell’aiuto di nessuno e la sua unica via d’uscita è trovare qualcuno disposto a sposarla.

Mentre Thalia scende a patti con la sua crisi professionale e penetra nel dramma della nonna, proprio a Zante fa l’incontro della sua vita con Richard, fotografo di guerra che si è ritirato sull’isola a leccarsi le ferite fisiche e morali, e che difende la sua privacy dietro un carattere scorbutico e un’aggressività che rasenta la cafonaggine.

Per Thalia e Richard sarà un incontro di anime e di destini; la presenza di uno per l’altra guarirà le ferite di entrambi, riportandoli alla vita e a ciò che sanno fare meglio, ma non sarà facile per lei accettare l’amore, per il rischio con cui il fotografo non intende scendere a patti.

La resurrezione professionale di Thalia sarà il giusto riscatto per la nonna, che non aveva mai più potuto cantare e aveva visto i propri affetti scomparire uno dopo l’altro.

Un romanzo molto ben scritto, accurato nelle vivide descrizioni di ambienti e personaggi: il tema della lirica è trattato con accuratezza e precisione, denotando una notevole ricerca delle fonti. Lo consiglio vivamente.

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