Recensione “Lady V” di Lorraine Heath (serie Gli sfrontati di Havisham #1)
Londra, 1878 – Rimasti orfani in seguito a un incidente ferroviario, il Duca di Ashebury, il Duca di Greyling e il gemello Edward sono stati condotti nell’inquietante maniero di Havisham per essere affidati al tutore designato dai loro genitori: il Marchese di Marsden. L’uomo, però, ha perduto la ragione dopo la morte dell’amata moglie, e non ha mai badato a loro. Così Ashe, divenuto adulto, teme e rifiuta l’amore, conoscendone gli effetti devastanti e preferisce relegare i suoi rapporti con le donne ai diversi club esclusivi che frequenta. E proprio in uno di questi una sera incontra la misteriosa Lady V, che non solo è intrigante e sensuale, ma anche brillante, sagace e… vergine. Inizialmente Ashe non ha idea di chi lei sia, però è abbastanza intelligente da riconoscerla quando la incontra in società senza la maschera: si tratta della straordinaria Minerva Dodger, per cui è impossibile non perdere la testa.
Le parti evidenziate non erano altro che un guazzabuglio di numeri. Lui non era mai stato bravo con i calcoli, il che gli aveva procurato innumerevoli bacchettate sulle nocche da parte del tutore assunto dal marchese. Quattro ragazzi erano stati troppi per la pazienza del maestro. All’inizio Ashe lo aveva criticato per l’incapacità di insegnargli a fare di conto, ma poi aveva riscontrato le stesse difficoltà a Harrow, finché non aveva imparato ad imbrogliare per risparmiarsi rimproveri umilianti quando sbagliava. Infine, da adulto, aveva compreso che il problema era suo e non degli insegnanti.
Con questo primo libro si inaugura la serie “Gli sfrontati di Havisham” tre ragazzi che, alla morte delle loro famiglie avvenuta in un incidente ferroviario, sono stati allevati dallo stesso tutore, il Marchese di Marsden. Sia il Duca di Ashebury – padre di Ashe – sia il Conte di Greyling (e qui noterete che la sinossi del libro è sbagliata in quanto si dice sia un Duca) – padre dei gemelli Albert ed Edward – avevano grande stima del Marchese. amico di entrambi, e avevano lasciato disposizioni affinché i ragazzi fossero affidati a lui per la loro educazione. Quello che però gli amici ignoravano è che il Marchese è uscito di senno in seguito al grande dolore per la morte dell’amatissima moglie. Così questi ragazzi si trovano nel tetro maniero di Havisham in cui ogni orologio è stato fermato al momento della morte della donna, in compagnia di un uomo che non si cura di loro se non per le cose basilari, affidati ai pochi domestici rimasti e in compagnia di Luke, il figlio del Marchese. Trascurati ma non infelici, in quanto lasciati liberi di scorazzare a loro piacimento. Li ritroviamo ora adulti, Albert il Conte di Greyling è sposato con Julia, una donna che all’apparenza mal sopporta il gemello del marito Edward, che con il passare degli anni ha sempre più ecceduto nel gioco e nel bere. Per Ashe, invece, il lungo periodo passato ad Havisham lo ha convinto che l’amore è un sentimento pericoloso, ha ben presente come questo abbia condotto alla pazzia il tutore, ed è questo il motivo principale per cui si tiene alla larga dalla tante debuttanti che frequentano il ton,accontentandosi di rapporti fugaci, mai con la stessa donna, in club molto esclusivi. Il Nightingale Club è il più esclusivo di tutti, di proprietà di anonime dame dell’alta società è nato come un luogo sicuro in cui una donna sposata potesse intrattenersi con l’amante, ma in seguito, ha permesso anche a donne sole di andare lì e trovarsi un uomo con cui passare una notte di sesso. È infatti la dama, vestita di una tunica bianca e semitrasparente e col viso coperto da una maschera per garantire il suo anonimato, a scegliere l’uomo con cui passare il resto della notte. È qui che una sera Ashe conosce una donna molto intrigante che dice di chiamarsi Lady V. Nonostante la serata non sia finita come sperato, il suo ricordo non gli permette di dimenticarla, finché ad un ricevimento è certo di averla individuata, scoprendo che è Minerva Dodger, una donna che pur con una dote enorme, gli uomini del ton ignorano, a causa del suo carattere indomito e incapace di conformarsi alle regole della società. Se Ashe in un primo tempo desidera solo rincontrarla al Nightingale Club, ben presto, scoperto che le sue finanze non sono più floride come un tempo, il matrimonio con lei sembra sempre più una buona idea.
LorraineHeath è una scrittrice che io amo quasi sempre, ma questo libro è appena discreto. I personaggi sarebbero davvero interessanti eppure è proprio qui che ho trovato le pecche più grosse. Minerva è probabilmente una delle pochissime giovani donne che avrebbero potuto venire a conoscenza di questi Club così particolari (qualcosa di simile è veramente esistito), dato che suo padre è Jack Dodger, il protagonista del libro” Il duca dissoluto”, un uomo che era il proprietario del più esclusivo Club per gentiluomini di Londra, a conoscenza di ogni più sporco segreto della nobiltà, e molto potente nei bassifondi della città. Ma proprio questo fatto, pone serissimi dubbi che qualsiasi proprietaria del Nightingale Club l’avrebbe accettata, inimicandosi un uomo così potente che sa sempre cosa succede, senza contare che di fatto è sorellastra del Duca di Lovingdon nonchè l’attuale proprietario del club paterno e un amico di famiglia. Non parliamo poi dell’avere l’appoggio della cognata Grace Duchessadi Lovingdon, ma oltre a questo, Minerva ha scritto una guida dove svela come accorgersi dei cacciatori di dote, eppure,ad Ashe è bastato leggerlo, per essere in grado di non farle avere mai nessun sospetto sullo stato delle sue finanze. Neppure suo padre; Jack, un uomo che è diventato ricco grazie ai segreti di cui è venuto a conoscenza, mai una volta pensa di controllare l’uomo che frequenta sua figlia. Insomma, ci sono molte discrepanze nella personalità dei personaggi, che non collimano affatto con quella dei libri precedenti in cui li abbiamo conosciuti, dove la loro scaltrezza e capacità di intuire la verità era la dote principale. Qui sembra che il loro tanto decantato acume sia andato in fumo. Per quanto riguarda la storia vera e propria, la sinossi è molto esaustiva e purtroppo non è che accada molto altro, e via via che si legge, tutto è abbastanza scontato, anche se risulta una lettura piacevole.
I gemelli Albert e Edward, pur apparendo fugacemente in questo libro, sembrano personaggi molto più promettenti, e il prossimo capitolo della serie “Innamorata del Conte” di cui sono protagonisti, e di cui è presente la sinossi in rete, sembra estremamente intrigante. Ho amato ritrovare personaggi conosciuti come Jack e Olivia e Grace ed Henry (“Il duca dissoluto” e“La rinascita del Duca” ) ma non ho potuto fare a meno di chiedermi perché, dopo aver pubblicato la serie “I libertini di St.James’s” e “Scandali a St. James’s” nella collana “I grandi Romanzi storici Special”, ora “Gli sfrontati di Havisham” siano invece pubblicati nei “I Grandi Romanzi Storici”, ovviamente con cover di formato diverso; chi come me, ama raggruppare le serie nelle librerie, adora una certa simmetria e non ama questo cambio di collane.
Tirando le somme “Lady V” non è un brutto libro e la scrittura di Lorraine Heath è scorrevole e si legge con piacere, ma non riesce ad entusiasmare, risultando alla fin fine abbastanza scontato. L’unica cosa davvero originale è la particolare patologia di cui soffre Ashe, la Discalculia, una specie di dislessia che riguarda i numeri che al tempo non poteva essere riconosciuta, e che è il motivo delle sue difficoltà finanziarie.
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