Recensione: “L’altra moglie” di Kerry Fisher
Care Fenici, il libro di cui vi parliamo oggi è L’altra moglie di Kerry Fisher
Due donne. Una famiglia. Un segreto.
“Il portagioie d’oro mi sfuggì di mano. Lo raccolsi e lo girai per controllare che non si fosse rovinato e, all’improvviso, il cuscinetto di velluto blu scivolò via, seguito da una cascata di biglietti e cartoline, tutti indirizzati a Caitlin. Quella però non era la figlia di Nico.”
Per Maggie, una madre single che non ha mai avuto una relazione stabile, il matrimonio con Nico è un sogno.
E poi Maggie è ansiosa di entrare a far parte della sua grande e felice famiglia. Suo marito infatti vive nella casa di fronte a quella del fratello Massimo e a pochi passi da dove abita la madre, considerata da tutti il nume tutelare della famiglia. Eppure è proprio lei ad accogliere Maggie con estrema freddezza. Invece di vederla come la persona che ha aiutato Nico a superare la morte della prima moglie, viene giudicata come il suo indegno rimpiazzo. Perché Caitlin era più sofisticata, più bella e certamente più adatta a Nico. Maggie se lo sente ripetere talmente tante volte che inizia quasi a crederci. Finché non trova un fascio di lettere nascoste in soffitta, lettere scritte da Caitlin a un uomo che non era suo marito. E allora cambierà tutto…
L’immagine che tutti hanno di Massimo e Lara è quella di una famiglia perbene. Brillante uomo d’affari lui, impeccabile donna di casa lei, entrambi amorevoli genitori del figlio Sandro. Eppure, dietro l’apparenza si celano ombre che Lara non ha il coraggio di condividere con nessuno. Almeno finché non arriva Maggie, la nuova cognata. Per Lara, Maggie potrebbe essere la chiave per evadere dalla prigione del suo matrimonio. Tuttavia ben presto si renderà conto che, in una famiglia tenuta insieme da ipocrisie e segreti, la verità può avere un effetto devastante…
La trama del nuovo romanzo di Kerry Fisher, L’altra moglie, presenta numerose affinità con il più famoso Rebecca la prima moglie, che a sua volta ha ispirato film, una telenovela brasiliana e riedizioni per la tv: il tema della moglie defunta, ricordata da tutti come perfetta, ma con tanti scheletri nel suo armadio, che lascia vedovi, figli e parenti inconsolabili, non è certamente una novità.
Questo nuovo romanzo è comunque godibile e interessante per quanto riguarda la costruzione psicologica dei personaggi e ha una narrazione che si svolge alternativamente tra la protagonista, Maggie, giovane seconda moglie del vedovo, e Lara, moglie neurolabile del cognato.
C’è questo cliché della grande famiglia matriarcale di origine italiana che conserva numerose tradizioni e usanze del paese d’origine anche nella fredda Inghilterra e che francamente non ho molto gradito per i troppi luoghi comuni sull’Italia e sugli italiani; c’è il duro lavoro della nuova moglie per affrancarsi dall’etichetta di cacciatrice di dote e stabilire una connessione con la figlia del nuovo marito, troppo addolorata e violentemente chiusa nella propria sofferenza. Assistiamo alle schermaglie tra il cognato Massimo e la giovane moglie Lara, soprattutto per l’educazione del piccolo Sandro, nelle quali, da subito, l’uomo manifesta una personalità malata e pericolosa.
E poi ecco il clou della vicenda: la scoperta, da parte di Maggie, che la candida e perfetta prima moglie non fosse proprio tale; questo porterà a scoperchiare, con una serie di colpi di scena, un vaso di Pandora zeppo di misteri e particolari sordidi.
Grazie a questa suspense, il romanzo ha riguadagnato un po’ di punti persi e mi ha permesso di terminarlo in breve, e sono riuscita ad apprezzarlo di più.