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Recensione: “L’amante dello scozzese – Serie: Gli incontenibili Highlander #1” di Suzanne Enoch

Gli incontenibili Highlander 1

Inghilterra, inizi ‘800
Amelia-Rose Baxter non è disposta a cambiare solo per contrarre un buon matrimonio che le faccia guadagnare un titolo. Ha deciso che sposerà l’uomo che apprezzerà non solo il suo aspetto, ma anche il suo cervello. Per questo rifiuta il primogenito dei MacTaggert, a favore di Niall, un altro membro della famiglia, che dimostra di apprezzare il suo spirito libero. L’attrazione fra Amelia e Niall è da subito molto forte e presto i due diventano amanti. Una serie di ostacoli, però, si frappone tra loro e il desiderio che li spinge a una vita insieme. Il primo tra questi è che l’uomo ha il saldo proposito di passare gran parte del proprio tempo nelle Highlands… e dovrà convincere la giovane londinese a seguirlo!

Bentornate fenici!

Oggi ho il piacere di recensire per voi L’amante dello scozzese, primo volume della serie Gli incontenibili Highlander di Suzanne Enoch, pubblicata dalla casa editrice HarperCollins Italia nella collana I Grandi Storici Seduction.

La storia è ambientata nell’Inghilterra dei primi anni dell’ottocento. I MacTaggert sono tre orgogliosi fratelli cresciuti dal padre nelle rigogliose Highlands, dopo esser stati lasciati dalla madre, tornata a Londra con la loro sorellina. Lady MacTaggert, prima di lasciare i suoi figli, ha però preteso che il marito firmasse un accordo alquanto particolare: ogni figlio sarà costretto a sposare una donna di Londra e dovrà farlo prima del matrimonio dell’ultimogenita, pena la perdita del sostegno economico concesso della madre alla famiglia. In più una delle future spose sarà scelta direttamente da Lady Francesca.

La prescelta è Lady Amelia-Rose, la cui famiglia benestante intende elevarsi socialmente costringendo la giovane ragazza a sposare qualcuno in possesso di un titolo. É per questa ragione che Amy viene scelta da Lady MacTaggert per convolare a nozze con suo figlio maggiore, Coll che, alla dipartita del padre, erediterà il titolo di visconte.

Ma Lady MacTaggert scoprirà presto che forzare le scelte di un abitante delle Highlands non è poi così semplice. Il primo incontro tra Amelia-Rose e Coll si conclude, infatti, col botto – e non in senso positivo – e Naill, il più piccolo dei fratelli MacTaggert, è costretto a intervenire per salvare la povera Amy dalla situazione imbarazzante che si viene a creare.

L’amore, lo sappiamo, agisce in modi misteriosi: Naill si ritroverà a provare dei sentimenti per la donna promessa in sposa a suo fratello e non sarà semplice convincerla ad abbandonare gli sfarzi di Londra e seguirlo nelle Highlands.

Nonostante la trama non sia particolarmente innovativa, se amate i romanzi storici con aitanti highlander scozzesi, i matrimoni combinati e un tocco di umorismo, questo libro fa al caso vostro.

Ho amato i due protagonisti sin dall’inizio. Si tratta di due personaggi estremamente positivi: Amy è intelligente e gentile, ma ha anche un’indole ribelle che fatica a tenere sotto controllo; Naill invece è diplomatico ma ha un cuore buono che lo spinge ad adoperarsi sempre per aiutare gli altri. Entrambi cercano di fare ciò che è giusto per le proprie famiglie, ma al contempo non riescono a resistere all’attrazione e ai sentimenti che provano.

Mi è piaciuto molto il modo in cui questi due personaggi interagiscono. Le loro personalità sono fortemente affini e ciò fa sì che ciascuno riesca a far emergere il meglio dell’altro. É questo il modo in cui scopriamo che Amelia-Rose è diversa dalla donna che appare in società, una donna costretta a sottostare alle convenzioni sociali e che non è libera di esprimere se stessa e i suoi pensieri, se non quando è in compagnia di Naill.

Due parole non posso, ovviamente, non dedicarle al personaggio di Coll. Ciò che l’autrice ci mostra in questo primo libro è soprattutto l’egoismo e la testardaggine che caratterizza questo highlander. Non nego che in molte situazioni questo protagonista mi abbia fatto digrignare i denti, soprattutto quando pensa di poter trattare le donne come oggetti e utilizzarle a proprio piacimento. Ma, nonostante in questo primo libro Coll non faccia una bellissima figura, credo che ci riserverà delle belle sorprese nei volumi successivi della serie.

C’è poi una piccola nota stonata che mi sento di non poter non menzionare: l’abuso del vezzeggiativo “piccola”, mi ha fatto alzare gli occhi al cielo decine e decine di volte perché utilizzato, a mio avviso, in maniera inappropriata sia in relazione alla tipologia di discorso che al periodo storico in generale. A parte questa piccola pecca lo stile della Enoch è impagabile, quindi lasciatevi pure conquistare dai fratelli MacTaggert!

 

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