Recensione: “L’amore che mi porta a te” di Carmen Bruni (serie Le distanze dell’amore #1)
Buongiorno Fenici, oggi La Min ci parla di “L’amore che mi porta a te” di Carmen Bruni
Un amore irresistibile può sconfiggere anche l’incubo più spaventoso.
Juliette è una ragazza con un atroce segreto, fatto di violenza e dolore. Un mostro l’ha tenuta segregata dentro un lunghissimo incubo, ma ora è finalmente riuscita a scappare. Quando i tre fratelli Astori – proprietari del Paradise Resort di Miami – la trovano coperta di sangue nelle scuderie del loro albergo, decidono di accoglierla e curarla senza pretendere spiegazioni. Leah, la più giovane, aiuta Juliette a ristabilirsi. Cole, il fratello più inquieto, invece non si fida. E poi c’è il bellissimo e misterioso Damian. Anche lui ha un pesante segreto: è stampato sul suo petto, in una serie di orribili e profonde cicatrici, che si estendono fin dentro il suo cuore. Fra Damian e Juliette nasce subito un’attrazione intensa e irresistibile, che li spinge a cercarsi continuamente e a trovare calore e conforto l’uno nell’altra. Juliette scorge finalmente la speranza di riuscire ad affrontare i propri incubi. Damian trova in Juliette il risveglio dei propri sentimenti. Due anime tormentate che l’amore renderà capaci di fare i conti con il passato e con quegli oscuri segreti che allungano la propria ombra sul presente.
Questa recensione potrebbe contenere spoiler
Care Fenici, oggi vi racconto l’ultimo libro che ho letto per voi: L’amore che mi porta a te, un romanzo auto conclusivo che è anche il primo capitolo della nuova serie Le distanze dell’amore. L’autrice, Carmen Bruni, ha un tratto delicatissimo ma incisivo che le consente di portare il lettore nei meandri più inquietanti della trama per poi adagiarlo su un soffice tappeto erboso profumato a godere dei momenti d’amore più intensi e di tutta una serie di emozioni, prime volte e nuovi legami che scaldano il cuore. Naturalmente i momenti in cui i due protagonisti si raccontano a vicenda risultano inevitabilmente toccanti e dolorosi anche per chi legge, ma la competenza con cui la Bruni gestisce la trama e il testo consentono anche nel momento più buio, di subodorare un pertugio salvifico a pochi passi, un evento che si sta realizzando e che il lettore potrà vivere insieme ai personaggi.
Ho apprezzato molto la lettura di questo romance che, nonostante tratti temi attualissimi e delicati, si distingue per la scelta da parte dell’autrice, di incentrare il fulcro della storia sul desiderio di rinascita e sulle seconde possibilità.
I personaggi sono molto ben caratterizzati così come i profondi legami che li uniscono, gli intrecci del passato che hanno lasciato tracce profonde e apparentemente irrisolvibili nelle loro vite. La scelta di narrare a POV alterni mi è piaciuta soprattutto perché mi ha permesso una visione d’insieme di tutta la storia che meritava veramente di essere compresa più a fondo possibile.
I protagonisti di questo romance sono Damian e Juliette, che in principio conosceremo come Rose. Due anime perse e danneggiate da accadimenti del loro passato che li hanno segnati per sempre. Penso che il messaggio che l’autrice vuole passare al lettore, sia principalmente fondato sulla potenza del vero amore e sulle seconde opportunità che la vita può offrire.
Damian Astori porta sul corpo, ma molto di più dentro di sé, i segni di una dolorosissima e terribile vicenda che lo ha cambiato drasticamente. Per i 10 anni successivi all’evento eviterà di avere contatti intimi con il prossimo, persino agli amatissimi fratelli fatica a concedere effusioni, e detesta essere toccato. Dentro questo cuore sigillato dal dolore si apre un varco, uno spiraglio inaspettato che inonda di luce ciò che da anni era buio e tetro: l’incontro con Juliette.
Questa ragazza di 23 anni fragile e insicura compare nella tenuta degli Astori poco prima dell’alba di un giorno qualsiasi. È ridotta in fin di vita, il corpo martoriato, insanguinato e le energie vitali ridotte al minimo: ha dato ogni briciolo di forza che aveva nella folle corsa che le ha permesso di fuggire al suo aguzzino, colui che l’ha ridotta in questo stato, l’insospettabile, l’uomo che ci verrà concesso conoscere solo molto avanti nel romanzo, quando già il nostro livello di orrore e sdegno saranno pronti per una lapidazione nella pubblica via. Scoprirete tutto leggendo questo testo ricco di suspense e colpi di scena ma anche di tanto amore.
Parlando d’amore, proprio come ci indica il titolo del libro, tra Damian e Juliette scatta istantaneamente un legame che diviene più profondo ogni giorno che passa ma che sin dai primi istanti porta il nostro protagonista a desiderare di proteggere la sconosciuta esanime contro ogni ostacolo, inclusa la diffidenza del fratello, Cole, cui occorrerà davvero molto tempo per aprirsi e concedere a Juliette la sua fiducia e il suo affetto.
L’amore che nasce tra i due protagonisti è puro e delicato, fatto di confessioni come di silenzi in cui però c’è così tanta accettazione e comprensione reciproca da sembrare quasi dialoghi. Un legame che li travolge come un colpo di fulmine e non li abbandona più anche se avrà bisogno di maturare, evolversi ed essere riconosciuto da entrambi i soggetti; questo tempo è necessario soprattutto a Juliette che non ha mai conosciuto una carezza, ignora cosa sia l’amore e deve affrontare un percorso di rinascita sia fisica che spirituale molto profondo e molto impegnativo emotivamente. La ragazza però ha una grinta di fondo, un desiderio ancestrale di VIVERE che la sospinge e la porta a compiere i passi necessari a concedersi quella tanto agognata seconda possibilità. Il messaggio che questo libro mi ha trasmesso è legato ad un concetto che mi tocca molto da vicino: lasciar andare ciò che è passato, per quanto sia stato doloroso, e accogliere il presente e quanto offre perché vivere nel ricordo, nell’odio oppure nelle recriminazioni, non è vita. Solo accettando completamente che quanto ci è accaduto è oramai inevitabilmente passato e scegliendo la via della gioia, nutrendola di bei momenti e arricchendola di nuovi ricordi che gradualmente diverranno preponderanti sul nostro essere, potremo essere libere di vivere, completamente e in armonia. Quindi NON dimenticare, Ma accettare e superare. Ecco il messaggio chiave.
Decisamente un romanzo impegnativo che osa su territori delicati, temi forti che possono turbare ma anche donare nuove consapevolezze, sui noi stessi e anche sul mondo che ci circonda a volte così pregno di apparenze, così impegnato a correre come un Bianconiglio impazzito da non fermarsi a guardare attentamente. Chissà quante Juliette hanno sfiorato le nostre vite senza che ne fossimo coscienti? Chissà se abbiamo avuto il dubbio ma non il coraggio di approfondire?
La storia di Juliette mi ha colpita profondamente, non che l’esperienza di Damian sia da meno, ma questa ragazza tormentata e maltrattata sin da piccola, in quella famiglia con quelle persone. Una madre fantasma che le inculca sin da piccola le peggiori insinuazioni sulla sua inadeguatezza, colpevolizzando la bimba, lasciandola indifesa. Un padre apparentemente come tanti che vive spiando e giudicando gli altri in una vita falsa che nasconde la depressione post partum della moglie come una vergogna e ne approfitta per compiere l’inenarrabile. Intrappolata, indifesa, privata di ogni diritto legittimo Juliette per anni sogna di non svegliarsi più dall’incubo e infine, per una casualità, riesce a fuggire e nonostante la diffidenza e il terrore nell’approcciarsi agli sconosciuti, viene accolta e curata con amore proprio lì, dove il suo corpo cede e le impedisce di proseguire la fuga. La famiglia Astori ha ancora molto da raccontarci, Cole ad esempio che potrebbe essere il prossimo protagonista del secondo capitolo della serie o la dolcissima Leah che accoglie Rose/Jiuliette prima di tutto nel suo cuore, trasmettendole amore e comprensione senza chiedere nulla in cambio. Anche Leah ha un passato e avrebbe ancora qualcosa da dirci. Mi domando su quale personaggio la Bruni deciderà di incentrare la prossima storia.
Un soggetto che comprendo necessario in un romance, ma proprio mi è stato antipatico dal principio alla fine è Irene, con i suoi modi affettati, le insinuazioni, le provocazioni e quell’ossessione cui non vuole rinunciare per la quale è disposta a combattere e anche ferire gli altri. Una follia che trova le sue radici nel passato degli Astori, Damian in particolare, e che risale al tempo in cui vivevano in Italia. Fondamentale il ruolo di Irene allora… molto, molto meno adesso.
Penso che il personaggio di Damian vi conquisterà, un ragazzo chiuso nel suo dolore che vive una vita austera e vuota e che per Juliette cercherà dentro sé stesso il ragazzo che fu prima della tragedia. Emerge così un uomo dolce, premuroso, attento. Un uomo che sa attendere ma anche lasciarsi andare a slanci di passione, il cui desiderio è la felicità di Juliette, nulla di meno.
Una storia d’amore intensa e piena di colpi di scena, tenerezze e nuove strade che si aprono davanti a coloro che scegliendo di chiudere con il passato, ricominciano finalmente a vivere grazie ad un amore profondo che li unisce e insieme li rende più forti, l’uno per l’altra.
Consigliatissimo.