Recensione: “Le fragilità del cuore” di Susan Elizabeth Phillips
Annie Hewitt è un’attrice con poca fortuna, arrivata a Peregrine Island nel bel mezzo di una violenta tempesta di neve. Avvilita e al verde dopo aver speso tutti i risparmi per esaudire gli ultimi desideri della madre malata, non le rimane altro che una fastidiosa polmonite, due valigie rosse piene di burattini e un vecchio cottage, dove si nasconde una misteriosa eredità che potrebbe risollevare le sue finanze. Ma le giornate a Peregrine saranno tutt’altro che semplici per lei: destreggiandosi tra una vedova solitaria, una bambina muta e degli isolani ficcanaso, Annie scoprirà di essere impreparata ad affrontare la vita su quell’isola così fredda, selvaggia e inospitale. A complicare il tutto, l’inaspettato incontro con Theo Harp, l’uomo che le aveva spezzato il cuore quando entrambi erano solo adolescenti, diventato oggi uno scrittore solitario di romanzi horror. Ma quell’uomo sarà ancora temibile come lei ricorda o sarà una persona nuova? Intrappolati insieme in un’isola innevata al largo della costa del Maine, Annie non potrà più scappare dal passato e dovrà decidere se dare ascolto alla sua testa oppure al suo cuore…
Ironia, passione e mistero per una storia emozionante e ricca di sorprese.
Solitamente, dopo aver concluso un romanzo di Susan Elisabeth Phillips, sento il cuore più leggero e una strana dolcezza che mi fa sorridere. Anche questa volta non ha fatto eccezione.
La scena iniziale del romanzo sembra una sorta di preludio catastrofico. Annie Hewitt, trentatre anni e una polmonite in via di risoluzione, appena arrivata a Peregrine Island, è costretta ad affrontare una tormenta di neve che rischia di spezzare le sue fragili speranze e le sue già precarie condizioni di salute. Sola e squattrinata, deve abbandonare la sua vecchia auto in panne, proseguendo a piedi nella neve alta, sprovvista di un abbigliamento adeguato al terribile freddo, trascinando con sé i soli beni che possiede: cinque burattini stipati in due grandi valigie rosse. Annie sa bene che tutto ciò è necessario per arrivare al Moonraker Cottage, l’unica cosa che le abbia lasciato sua madre prima di morire cinque settimane prima, insieme con una misteriosa eredità custodita proprio nel cottage e che potrebbe garantirle almeno l’estinzione dei suoi debiti. Oltre al fatto che quello è l’unico luogo dove possa vivere, non possedendo praticamente nulla e avendo appena perso il suo lavoro da ventriloqua. Purtroppo le difficoltà sono appena all’inizio, anzi aumentano esponenzialmente in seguito all’incontro con Theo Harp.
Theo abita nella grande villa di famiglia a ridosso della scogliera. Bello, ricco e solitario, nonché celebre scrittore di romanzi horror, nasconde un lato oscuro che Annie ricorda molto bene. Ma Theo è anche il ragazzo che le ha fatto battere il cuore quando aveva quindici anni, la persona con cui ha condiviso sogni, dubbi e speranze, quando il mondo era fatto d’insicurezze e cambiamenti difficili. L’adolescente che le ha mostrato per la prima volta com’è fatto il corpo di un uomo, anche se ancora acerbo, e al quale si è mostrata con fiducia ed emozione. Peccato che, però, sia la stessa persona che ha cercato di ucciderla e dalla quale è meglio per lei che si tenga opportunamente alla larga.
Ma cosa succederebbe se, su quell’isola lontana dai confort della terraferma, iniziassero a susseguirsi inquietanti avvenimenti e trappole pericolose e se l’unica persona di cui possa fidarsi, ancora una volta, fosse proprio Theo?
L’intreccio della trama è veramente coinvolgente. Gli aspetti misteriosi, i piccoli indizi, ciò che l’evidenza sembra mostrare con chiarezza, sono abilmente inseriti nella storia di un sentimento che nasce e si consolida nel corso della narrazione. In un crescendo d’ironia e irriverenza, tenerezza e sensualità, i due protagonisti si ritrovano e crescono, per arrivare alla conclusione del romanzo diversi rispetto alla presentazione iniziale. Nei romanzi della Phillips c’è sempre una componente di formazione, perché i personaggi si sviluppano e cambiano con il susseguirsi di vicende e rivelazioni, fino a svelare aspetti di sé che conferiscono originalità e realismo.
Tuttavia, questa volta, ho sentito la mancanza di una più profonda sensualità. Annie e Theo si ritrovano e si riscoprono spinti da un’attrazione che è, all’inizio, squisitamente sessuale. Pur non essendo il romanzo un erotico, mi è mancato un approfondimento di questo lato del rapporto tra i due protagonisti. L’attrazione è descritta ma non è percepita intensamente dal lettore, non enfatizzata ma sfiorata. Dal mio punto di vista, questo ha reso non del tutto completo il rapporto tra i due protagonisti.
Resta comunque una bellissima storia che le amanti del romance non dovrebbero perdere.
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