Recensione: “Le ragazze amano le preposizioni semplici”di Federico Asborno
Una raccolta di dieci racconti di fantasia, che prendono spunto dalla realtà circostante (troppo spesso ingiusta) e la frammentano. Tanti protagonisti, ma soprattutto protagoniste: l’autore tratteggia il profilo delle loro vite, lasciando a noi la possibilità di completare il dipinto. Il gallo da combattimento, la ragazza che zoppica, Dante Fiorentino, la ragazza dai capelli d’argento, la signorina Mirella Lane, Bea… figure a volte contraddittorie da scoprire, amare, odiare. Dalla quarta di copertina: Dieci racconti, dieci protagonisti agli antipodi, dieci diversi squarci sul presente. La prima raccolta di uno scrittore romantico e pungente che ci costringe a entrare nel labirinto intricato di una ragazza (spesso) martoriata e (talvolta) splendente: la nostra società. I racconti: Charlie Parker, Cantico del gallo da combattimento, Cioccolato fendente, Vestitino pulito, Aspettando Lennon, Piumino pesante, Carrozze in disuso, Pentola sul fuoco, Wireless, Mozzicone Nota per il lettore Il prodotto che trovi su questa pagina è stato appositamente creato per il servizio On Demand di Amazon. È quindi possibile che il formato e le carte utilizzate differiscano leggermente dalle altre versioni disponibili
Sono venuta a conoscenza di questo libro in modo un po’ insolito. Una mia amica aveva condiviso sulla propria bacheca Facebook un post di Federico Asborno, mi è piaciuto così tanto il suo modo di scrivere, che ho cominciato a seguirlo anche io, ho iniziato ad aspettare sempre con maggior interesse le sue pubblicazioni, al punto che mi sono spinta a commentare un suo post suggerendogli di scrivere un libro. La sua risposta repentina mi ha letteralmente spiazzato, lui un libro lo aveva già pubblicato. E potevo mai perdere l’occasione di leggerlo? Tale premessa per dire che, nell’era dei social, tutto è possibile.
Ma veniamo a noi.
Il libro è una raccolta di racconti. Difficile per me stabilire quale sia il più interessante, ognuno ha peculiarità proprie che lo contraddistingue dagli altri, e non è possibile ravvisare un filo logico né narrativo tra i vari racconti, l’unico comun denominatore è senza dubbio il meraviglioso modo di scrivere dell’autore. Come dico sempre, un buon libro si riconosce subito dalla qualità di scrittura e, fidatevi miei carissimi readers, il ragazzo ha stoffa! Ho saputo anche che sta lavorando a un nuovo romanzo e sono riuscita a strappargli la promessa di avere, solo per voi fenici, un’anteprima esclusiva!
Tornando a noi.
Innanzitutto una piccola curiosità. Pensavo di trovare una spiegazione del titolo all’interno di uno dei racconti, niente di più lontano dalla realtà. Cito pertanto lo stesso Asborno che, per chi non lo sapesse, è un professore di scuola superiore:
Il titolo dipende dall’uscita a sproposito di una mia alunna che durante una lezione di grammatica sosteneva che (invece del verbo) la parte essenziale di una frase fossero le preposizioni semplici. Vista così mi sembrò un tentativo di far funzionare le cose anche quando palesemente non funzionano, anche quando la realtà contravviene alle regole. Mi sembrò un ingenuo e bellissimo tentativo di sostenere l’insostenibile, le cause perse come sono molti dei miei protagonisti che sono in maggior parte femminili. E dunque “Le ragazze amano le preposizioni semplici”.
Il libro si compone di 10 racconti di lunghezza variabile, la particolarità che li accomuna è che ognuno di essi ha un’incredibile capacità evocativa. Per esempio il primo racconto, Charlie Parker, mi ha fatto subito pensare ai miei nonni, una di quelle vecchie coppie di innamorati che sembrano oramai esistere solo nei film di altri tempi. In Cantico del gallo da combattimento, a un certo punto, come d’incanto mi è apparso tra gli spettatori un esaltato Charles Bukowski, giuro! Nel terzo racconto, quello che credo di aver più amato, ho avuto come l’impressione che ci fosse un narratore fuori onda, vi dice niente Alfred Hitchcock? Ditemi poi voi, se Aspettando Lennon, non vi faccia pensare immediatamente a Kevin Spacey ne I Soliti Sospetti! Vestitino pulito: breve, forse troppo, ma intenso, un vero pugno dritto nello stomaco che ti mette knock-out.
Ogni romanzo, ti lascia qualcosa dentro, che sia un po’ di malinconia, un momento di riflessione, o una semplice risata, come l’irreale serata di Bea in Wireless. Di certo la capacità narrativa di Federico ve li farà amare tutti ma, come me, vi faranno anche bonariamente odiare l’autore, perché di ogni racconto avreste preferito un romanzo intero.